Era già sera tardi quando io e Clarke fummo accompagnate dai terrestri seduti sopra due cavalli fino all'Arca che aveva preso ora il nome di 'campo Jaha'.
La guardai nella penombra, era davvero strana vista dall'altro lato delle sue mura. Quando ero al suo interno avevo solo visto qualche disegno di astronauti e dei progetti degli architetti che la costruirono, ma non mi ero mai accorta di quanto potesse essere bella.
Intravidi la figura di Bellamy che ci puntava addosso il fucile e, nonostante credesse che eravamo sconosciuti, il mio cuore riprese di nuovo a battere, lo sentivo forte nel petto. Bellamy era ancora vivo, ed era a poche decine di metri da me.
«No, è Clarke, non sparate. È tornata» sentii urlare una voce famigliare mentre prendeva un binocolo e me lo puntava contro per capire chi ero.
«Ha un sopravvissuto con se! Presto, portate una barella» esclamò poi Bellamy, scendendo velocemente dalla torre di vedetta ed ignorando Octavia, che probabilmente gli voleva dire chi fossi.
«Forza aprite il cancello!» ordinò la voce che mi parve di Monroe.
«Non ce n'è bisogno, sto bene» risposi io con voce calma ed un sorrisetto sollevato ed in quel momento Bellamy sbarrò gli occhi, solo ora mi aveva riconosciuta.«Voi due, con me» esclamò poi un'altra voce che non riconoscevo riferita a due guardie.
«Aprite il cancello, muovetevi!» urlò poi il ragazzo dagli occhi scuri che ora non smettevano di seguire i miei.Un uomo che pensai fosse il padre di Miller eseguì l'ordine ed aprii il cancello tirando una leva.
Non ebbi neanche il tempo di dire un timido "ciao" che due braccia possenti mi strinsero a loro.
Affondai così la testa contro il petto di Bellamy e respira profondamente il suo profumo, lo stesso che la mia mente non riuscì a dimenticare.«Sei viva...» sussurrò la voce di Bellamy stampandomi un bacio sulla fronte e liberarmi dalla sua stretta per osservarmi bene. Sorrisi.
Ma in meno di un secondo tutto tornò alla realtà e Finn si avventò velocemente contro di Clarke «va tutto bene?» domandò poi.
Clarke rispose ordinando di chiudere il cancello, lasciando fuori i due terrestri con i bastoni infiammati per fare luce.«Non puoi restare qui» esclamò la biondina, prendendo per un gomito Finn e portandolo dentro l'Arca.
Io sentivo ancora lo sguardo bruciante di Bellamy addosso mentre mi giravo verso i due terrestri sui cavalli a due facce per colpa delle radiazioni e cercavo di fare lo sguardo più duro e impassibile del mio repertorio nonostante non riuscissi ancora a respirare normalmente.
«Andate via, non vi consegneremo nessuno» esclamai io ma i due uomini non accennarono a muoversi, facendomi guadagnare alcune occhiate confuse e borbottii spaventati dalla mia frase
.
Io lanciai poi uno sguardo di scuse a Bellamy e raggiunsi Finn e Clarke, quest'ultima stava abbracciando sua madre mentre una calca di persone si stava avvicinando, subito Bellamy mi seguì a ruota.«Che cosa hanno detto?- chiese Abby rivolta a Clarke quando finirono di abbracciarsi -c'è la possibilità di una tregua?» domandò ancora la donna.
«Sì, ma...» sussurrò la ragazza bionda con la voce strozzata mentre mi rivolgeva uno sguardo supplichevole.
Capii che non voleva dirlo, quindi non l'avrebbe detto lei.«Che cosa c'è allora?» chiese Finn con voce talmente dura che mi diede una scossa di furia dalla testa ai piedi, non avevo ancora digerito il fatto che mi avesse puntato in testa il suo fottuto fucile.
«Il fatto è che vogliono te- esclamai con voce più velenosa della sua, andando tra lui e Clarke e fermandola con un braccio davanti alla sua pancia -se vogliamo una tregua dobbiamo consegnarti a loro» esclamai io con voce dura e lì l'espressione fiera di Finn crollò.
«Di che diavolo sta' parlando?» si intromise Raven, affiancando il suo vecchio fidanzatino.
«È la loro offerta» spiegò Clarke, ma venne subito pugnalata a parole dalla pilota «non è un'offerta» esclamò lei.«Infatti è una punizione, per quello che ho fatto al villaggio» continuò il ragazzo per lei.
«Sarebbe strano il contrario. Dimmi un po' Finn: che cosa ti aspettavi dai terrestri? Tutti lo sanno che per loro sangue chiama sangue» lo rimisi io al suo posto.«Occhio per occhio...-» esclamò lui dopo un sospiro profondo ed io completai la sua frase «-dente per dente».
«È una follia» si intromise Bellamy, la sua voce era calma, davvero bella da ascoltare.
Ok Alyx, stai calma ok? Un tuo amico sta per essere giustiziato. Concentrati.«E se noi rifiutassimo?» mi domandò Abby.
«Loro ci attaccheranno nel modo più brutale possibile» risposi allora io.«Io dico di consegnarlo!» urlò una voce maschile in lontananza.
«Liberiamoci di lui!» urlò qualcun altro per appoggiarlo.«Non osare avvicinarti ancora!» urlò Raven ad un uomo che si stava avvicinando a Finn, spintonandolo via e lui fu subito immobilizzato da Bellamy.
«Raven, Raven ferma!- esclamai io bloccandola per le braccia mentre cercava di tirare un calcio all'uomo -farò in modo che non gli succeda niente, okay? Te lo prometto» le dissi io guardandola negli occhi e lei annuì piano, per poi calmarsi.
«Io non muoio per lui! Spacewalker aveva già bruciato tre mesi di ossigeno sull'Arca, secondo me dovevano buttarlo fuori già molto tempo fa consegniamolo!» esclamò un altro, avvicinandosi a me.
Io mi ersi davanti a Finn per proteggerlo ma l'uomo mi diede uno spintone talmente forte che caddi addosso a Raven, ma la fermai prima che potesse fare qualsiasi cosa e diedi un pugno ben piazzato alla sua mascella destra, facendolo cadere a terra per il colpo e facendo fermare alcune persone.
Intanto il maggiore Burn, una donna alta con i capelli biondi sempre raccolti in uno chignon basso mi si stava avvicinando «stia ferma signorina Kane!» urlò lei nella mia direzione «non la chiami così e stia indietro!» le rispose Raven dandole una spinta che la fece cadere.
Dopodiché due uomini afferrarono la meccanica di peso e la trascinarono via «no, lasciatela stare!» urlai io, mentre Clarke e Finn mi trattenevano per evitarmi di fare ancora qualche altra stronzata.
***
«Ehy Principessa» mi richiamò una voce calda mentre che me ne stavo così bene seduta a guardare le stelle, finalmente ferma un attimo da quando ero scappata.
Dopo la fine della rissa Finn era ancora qui ed il maggiore Burn e il Cancelliere (o forse dovrei chiamarla 'mia madre') avevano placato un po' gli animi.
«Ehy... Da quanto tempo non ci si sentiva eh?» domandai io facendo un piccolo sbuffo divertito, abbassando lo sguardo per non fargli vedere il sorriso idiota stampato sulla mia faccia.
«Già... Come stai?» mi domandò lui, sedendosi accanto a me sul tronco.
«Che domanda del cazzo» risposi io ed insieme facemmo una risata per sciogliere il ghiaccio abbastanza imbarazzante.«Vedo che i tuoi modi molto femminili non sono cambiati. Ne sono contento» mi disse lui guardandomi, sapevo che mi stava fissando, sentivo quella sensazione elettrica nello stomaco e il bruciore del suo sguardo sulla guancia.
«Dovrebbe essere un complimento?» domandai io divertita, trovando finalmente il coraggio di guardarlo negli occhi, erano davvero belli e molto più luminosi e profondi di quanto mi ricordavo.
Bellamy fece un piccolo sorrisetto malizioso tipico dei suoi, anche se erano davvero snervanti, mi erano mancati anche loro «sei molto più bella di quanto io mi ricordassi» mi disse dal nulla ed io divenni rossa come un pomodoro.
«Pft non dire cazzate» esclamai io mettendomi la mia maschera di durezza per cercare di non fargli notare il mio imbarazzo.
Ma lui si avvicinò a me e mi portò una ciocca di capelli dietro l'orecchio «non sto scherzando. Forse sarà la nebbia o l'euforia del momento, ma mi sembra che i tuoi occhi non rivedevano l'ora di incontrare i miei ancora una volta».
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Are You Alive?
Fanfiction~Sequel di: I'm not your princess~ ⚠️Questo libro è basato sulla seconda stagione di The 100 quindi contiene degli spoiler sulla stagione 2 e probabilmente anche qualcuno della 3. Non è obbligatorio aver visto la serie per leggere⚠️ La guerra contro...