29. Finn, Lo Spacewalker

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Tutta la popolazione del campo era in piedi a guardare Finn dall'altra parte del recinto con i fili elettrici, mentre i terrestri urlavano spietati.

Murphy, Bellamy, Kane, Abby, io, Clarke e Raven in questo ordine eravamo lì in prima fila a guardare il palo che veniva retto e intagliato apposta per il mio amico mentre gli altri terrestri levavano in alto dei pezzi di legno infuocati come se fossero delle torce.

Facevamo delle urla di approvazione e gioia come i Romani facevano in antichità al Colosseo quando i gladiatori si uccidevano, quelle urla mi facevano gelare il sangue nelle vene.

«Che succede? Cosa stanno facendo?» domandò Raven, rivolta a tutti noi mentre anche lei guardava cosa facevano i terrestri «è per Finn, vogliono che guardiamo» rispose la ragazza bionda.

«Lo prendiamo, li uccidiamo tutti e portiamo in salvo Finn» esclamò Bellamy, con un ultima fiamma di speranza impressa nella voce.

«Figliolo... Sono migliaia e sono appostati ovunque, non riusciremo mai a batterli ed il tuo amico morirebbe comunque» ci pensò mio ladre a gettare un secchio carico d'acqua sulla sua fiamma. «Potremmo pur sempre tentare» continuò il ragazzo.

«Abby- Raven richiamò il Cancelliere con la voce rotta dal pianto -Abby, dobbiamo fare qualcosa» le disse guardandola negli occhi «no Raven» le disse lei e la ragazza iniziò ad avere gli occhi lucido mentre rigirava la testa in direzione dei terrestri.

«Sì invece. Non possiamo rimanere qui a non fare semplicemente nulla» esclamai io, trattenendo l'impulso di stringere tra le dita i fili che avevano un enorme livello voltaico. Ma Clarke all'improvviso mi scambiò un occhiata e, come se fossimo telepatiche, io e lei avemmo la stessa identica idea.

Bellamy ci fu dietro in un istante «prendi questo» esclamai io dandogli il fucile che mi aveva sporto Clarke «che cosa volete fare?» ci domandò lui von un tono stupito. «Vogliamo parlare con il Comandante» risposi io al posto di Clarke. «E per dirle cosa?» mi domandò lui, che ci stava capendo sempre di meno.

«Non lo so! Non lo so...» esclamò lei prima alzando la voce e poi dopo calmarsi gradualmente. «Clarke...-» la riprese lui, ma venne poi interrotto da Raven.

«Clarke, dammi la mano per favore» chiese e la ragazza bionda fece come le ebbe detto Raven non nascondendo però un faccia confusa lei allora le mise un coltello nella tasca cercando di non farsi vedere da nessuno e poi mi guardò negli occhi con i suoi castani e lucidi.

«So che ne nascondi già uno e si vede- disse ed io sorrisi leggermente, questo voleva dire che sapeva che l'avrei protetto sul serio? -no, non sto scherzando sta spuntando dallo stivale, tiralo giù se non vuoi che ti piantino una lancio in fronte sul posto» io guardai a terra ed aveva ragione, così portai una mano alla caviglia destra e lo abbassai velocemente.

«Se lei non lo libera, uccidetela ad ogni costo. Sarà il caos e riusciremo a portare via di lì te e Finn. Clarke, ti prego aiutami... Io gli devo la vita» esclamò ancora lei mentre la ragazza non rispose e Bellamy le aprì il cancello, trattenendomi per un braccio per non farmi proseguire oltre «ma che cosa fai?» le domandai nervosa e stupita e Bellamy mi rispose chiudendo il cancello laterale da dove Clarke era uscita.

«Ehy!» risposi io ma lui cercò di fami ragionare
«lascia che se la sbrighi da sola, è Clarke se la caverà» mi disse ed io distolsi lo sguardo dai suoi occhi pesanti.

«Alyx, guardami. Se fossi io al posto suo tu non vorresti che nessun altro rischiasse la vita per me, dico bene?» mi disse ed io annuì silenziosamente, mentre guardavo la chioma bionda di Clarke allontanarsi.

«Clarke... Ma che cosa sta facendo?» domandò spaventata mia madre cercando di dirigersi verso di lei, ma Marcus Kane la fermò mettendole un braccio intorno alla vita.

Vidi Clarke farsi strada fra i terrestri, quando incontrò Indra, la donna che mi aveva puntato contro la spada che era il secondo di Lexa «che cosa sta facendo?» domandò Raven ma ne io ne Bellamy se rispondemmo.

Sentii Clarke chiedere ad Indra di passare, ma lei le premette leggermente una lancia nello stomaco, sicuramente la stava ferendo. Il strinsi un po' il bicipite contratto di Bellamy dal nervosismo «giuro che se la ammazza...-» esclamai, ma mi fermai a metà frase quando vidi il Comandante uscire ed ordinare ad Indra di farla passare.

Clarke e Lexa si dissero qualcosa che non riuscii a sentire, mentre dei terrestri portarono Finn fino all'albero, che aveva sul volto una faccia spaventata.

Clarke probabilmente le aveva detto di provare un po' di pietà, perché alcuni terrestri avevano fatto un paso avanti con le loro lance, ma erano tornati subito indietro quando videro la faccia ammonente di Lexa.

«No non è colpevole, lui lo ha fatto per salvare me!» sentii dire da Clarke, dopo che i terrestri ebbero finito di legare le mani ed i piedi di Finn al tronco.

Lo strinsi ancora un po', ma Bellamy tirò giù il braccio, tenendomi poi una mano che incrociai un po' con la mia, erano entrambe sudate e ansiose, ma in quel momento non poteva fregarmene di meno.

Vidi Clarke gettare uno sguardo a Finn, che però aveva gli occhi puntati prima verso di Raven, poi verso di me e della mia mano intrecciata con quella di Bellamy e fece un piccolo sorriso che ricambiai faticosamente «dai, forza Clarke» esclamò ancora una volta Raven.

Clarke camminò lentamente verso di lui ed io provai un po' di speranza che mi mandava una scossa in tutto il corpo.

«Ma che sta facendo?» domandò la ragazza mora quando Clarke lo raggiunse e gli diede un lungo bacio disperato, ma sapeva molto daddio e faceva davvero male «anch'io ti amo» disse poi lei, me lo sentivo.

«Ho paura» rispose Finn, mentre cercavo di leggergli le labbra aumentando al massimo l'udito.
«Andrà tutto bene- gli rispose Clarke mentre lo abbracciava e Finn piangeva -tu sei forte gli disse ancora per tranquillizzarlo.

«Grazie Principessa» la ringraziò lui mentre le appoggiava la testa sulla spalla e Clarke si allontanava.

Ma quando abbassai lo sguardo sulla sua mano, vidi che impugnava il coltello ed era sporco di sangue, mentre un enorme ferita squarciava lo stomaco di Finn.

Non so era appoggiato, si erra accasciato perché era... Morto.

«No!» urlò Raven dalla disperazione ed inginocchiandosi a terra mentre Murphy le stava vicino e le accarezzava la testa quando lei urlava dal dolore. Clarke fissava negli occhi sua madre mentre piangeva, i terrestri provarono ad attaccarla ma Lexa li fermò.

Calde lacrime di dolore mi scorrevamo sulle guance e quasi caddi a terra mentre Bellamy mi lasciò la mano, ma dopo due secondi la sentì sulla spalla e mi stava facendo voltare verso di lui, la mia faccia entrò a contatto con la sua maglietta di cotone che atavo bagnando con le mie lacrime.

Lui mi accarezzava lentamente la testa quando io sussurrai l'unica parola che riuscì a dire «Finn...» strinsi forte i polsi intorno a quella stoffa sottile e Bellamy esclamò la frase che volevo ma non riuscivo proprio a dire.

«Ci rivedremo ancora...».

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