13. Donare Il Sangue

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Finalmente ebbi la possibilità di parlare da sola con Jasper di quello che aveva detto quando era sotto l'effetto dei sedativi senza che ci fossero gli artigli di Maya a marcare il territorio, anche se venivano costantemente interrotti dalle persone che lo ringraziavano per aver salvato una loro compaesana e lo lodavano per il suo coraggio.

«Quindi...- esclamai io, cercando un modo per iniziare il discorso -volevo parlare con te in privato per una cosa che sono venuta a sapere...».
Lo vidi rendersi un po' e deglutire nervosamente, mi trasmise anche a me un po' di ansia facendo così e divenni improvvisamente nervosa.

«Bhe... È una cavolata, è probabile che mi stia facendo solo delle paranoie per nulla ma... Quando eri intontito dall'effetto dei sedativi mi... Mi hai detto una cosa un po' buffa e...» provai a dire la cosa senza riuscirci, accompagnando anche la mia recita con una risatina nervosa.

«E...?» gli occhi ansiosi di Jasper non mollarono i miei neanche per un secondo.
«E... Bhe insomma... Mi hai detto che sono bella...» dissi io morendomi il labbro inferiore per il nervosismo, quando lui si fermò un po' all'improvviso.

«Bhe... Questo si sapeva sì, non posso negare che tu sia una ragazza carina... Non ho detto nient'altro di... Ehm... Buffo?» disse lui, girando si verso di me e guardandomi negli occhi.

«Io, bhe... Sì , ci sarebbe un'altra cosa...- balbettai, ma poi mi fermai all'improvviso, pensando si star facendo la figura della emerita idiota -tu hai... Hai detto di avere una cotta per me da sempre, ecco» buttai giù tutto di un fiato, mordendomi l'interno della guancia e distogliendo lo sguardo dai suoi occhi, che si stavano facendo più intensi del solito.

«Ed io che pensavo di essermelo solo sognato, buffo eh?» mi domandò lui, mettendosi le mani in tasca.
«Buffissimo» risposi io, avevo completamente staccato la mente e non ragionavo più, notai solo che lui mi si era avvicinato impercettibilmente ed io non feci nulla, semplicemente per il fatto che siccome il mio cervello non connetteva più, non capiva la situazione e non ordinava alle mie braccia e gambe di fermarlo prima di fare qualche sciocchezza.

Ma, come ho detto, il mio cervello non connetteva ed io mi ritrovai improvvisamente ad un palmo dal suo petto e feci l'errore di alzare lo sguardo.

Lui appoggiò lentamente le sue mani sui miei fianchi, poi mi alzò da terra e, dopo aver fatto un sorriso divertito alla vista delle mie mani che si stringevano intorno al suo collo dallo spavento, mi adagiò su una specie di tubo del gas orizzontale che mi arrivava più o meno alla vita ed i miei piedi non toccarono più il pavimento.

Lui sorrise e si mise contro le mie gambe che istintivamente aprii per poi farlo piazzare in mezzo.
Nessuno passava per quel corridoio, se l'avesse fatto magari sarei arrossita talmente tanto da scendere da quel tubo, ma questo non accadde.

Al contrario, le labbra di Jasper si avvicinarono alle mie e, in meno di un secondo, ci stavamo baciando.

Non era un bacio a stampo, ma non fu neanche poi così stupendo come quello che mi diede Bellamy sul procinto di una guerra, anche se durò meno di un battito di ciglia.

Ma, se chiudevo gli occhi, potevo far finta che fosse lui.
Potevo far finta che mi stesse baciando Bellamy.
Come se non fosse mai morto.
Potevo rifarlo.

Bellamy qppoggiò una mano tra i miei capelli mentre l'altra era ancora ancorata sul mio fianco. Gli accarezza la nuca ma, al posto di sentire i suoi capelli morbidi che si insinuavano tra le mie dita, sentivo dei capelli corti.
Ora neanche chiudere gli occhi serviva più, i capelli non erano quelli, il profumo non era il suo e gli occhi che incrociai non mi fecero venire le farfalle allo stomaco.

Gli sorrisi timidamente e lui si fece un po' da parte in modo da permettermi di scendere da quel tubo senza però accettare il suo aiuto.

Avevo fatto la cavolata più grande della storia, diamine che cosa ho fatto!

All'improvviso incontrammo il presidente Wallace per il corridoio... Grandioso ci mancava solo lui.
«Buongiorno Alyx, buongiorno Jasper... Speravo tanto di incontrarti prima che ti dimettessero...- esclamò guardandomi negli occhi e facendomi capire di non volermi tra loro, quindi io feci un piccolo sorriso falso e me ne andai con grazia, ma nascondendomi dietro un tubo invece che svoltare a destra nel corridoio -a quanto pare non sono l'unica persona ad ammirare il tuo coraggio» disse lui guardando la scatola piena di fiori, cioccolatini e bigliettini di ringraziamento.

«Chiunque avrebbe fatto la stessa cosa che ho fatto io» rispose Jasper, con un piccolo sorriso modesto sulle labbra.
«Mi piacerebbe che fosse così...- esclamò Wallace, ecco dove voleva arrivare ma ci stava agilmente girando intorno, probabilmente per convincerlo che non era obbligato a fare quello che gli avrebbe chiesto, anche se lo era. Eccome -ti andrebbe di fare due passi insieme, ora che Alyx se ne è andata?» domandò.

«sì, certo Presidente» rispose Jasper, non molto convinto.
«Oh, chiamami pure Wallace, dopotutto siamo amici... No?» esclamò il Presidente e Jasper annuì, non potevo credere che si stesse davvero facendo abbindolare in quel modo.

«A proposito di Alyx... Voi due siete in buoni rapporti, giusto?» domandò ancora il Presidente Wallace.
«Ehm... Sì certo» rispose il ragazzo, mentre io diventavo involontariamente rossa come un peperone.

«Bene bene, è una ragazza piuttosto testarda eh?» chiese ancora lui, con un sorrisetto strano sul volto.
Jasper ridacchiò «sì. Sì a volte lo è, ma è un osso duro ed ha sempre qualche teoria o qualche piano in mente» esclamò lui sorridendo.

Quindi è così che mi vede la gente?

«Sempre qualche piano in mente...?» ripeté Wallace, sperai che non iniziasse a diventare sospettoso proprio in quel momento, non proprio nel momento in cui ero così vicina ad uscire da lì, dovevo solo convincere gli altri come avevi fatto con Monty ed il gioco sarà fatto.

«Sì, certo. Le sue teorie sono sempre esatte ed infatti è diventata quasi involontariamente una guida ma tende ad essere troppo impulsiva quando si tratta della gente a cui vuole bene» rispose lui, cavolo gli sta dicendo tutte le mie debolezze!

«Dici che farebbe qualsiasi cosa per le persone che ama?» chiese l'uomo dagli occhi azzurri, avrebbe sicuramente escogitato qualcosa contro di me.
Grazie Jasper.

«Comunque... Ci stavamo perdendo in discorsi inutili... Penso che, dopo quello che è successo a Maya, sono certo che non ti sorprenderà sapere che qui... Noi non siamo completamente al sicuro... Mount Weather non è stata costruita per durare così a lungo ed a volte ci sono delle piccole falle di radiazioni nel sistema di ventilazione, l'episodio del dormitorio ne è un esempio calzante... Certamente abbiamo dei metodi per farvi fronte, ma francamente non sono nulla rispetto a quelli che abbiamo visto con te e Maya».

«Signore... non credo di poter donare il sangue a tutti...».
«No, ovviamente no... Ma se convincessi i tuoi amici a seguire il tuo esempio, faresti qualcosa di veramente importante».

«Sì, posso provarci. Ma non le posso assicurare di convincere tutti. Come le ho detto, Alyx è molto testarda e ci sono delle persone che la seguono» ma Wallace gli poggiò un'amichevole mano sulla spalla, come per dire di non preoccuparsi per me.
Tanto ci avrebbe pensato lui...?

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