34. Un po' di liquore

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Dopo che Abby e Clarke ebbero litigato mettendo anche in mezzo Jake, il padre di Clarke; la ragazza rimase ancora più sconvolta e irritata di prima.

Scambiai un'occhiata di fuoco a mio padre quando misero in ballo l'uomo e lui mi guardò con aria dispiaciuta.

«Ehy...- decisi poi di andare in direzione di Bellamy, che sembrava un po' pensieroso -tu... non credi a quello che dicono i terrestri, vero?» domandai io speranzosa e lui non mi guardò negli occhi, brutto segno.

«Non stento molto a credere che tu possa aver ucciso quell'uomo, ma non riesco a credere al fatto che potevi ucciderci tutti, so che non sei così» esclamò lui ed io ero davvero ferita, non pensavo davvero che dubitasse di me.

«D'accordo, quando sarai sicuro di quel che pensi fammi un fischio okay?» esclamai io con un sospiro triste e facendo per andarmene, ma lui mi afferrò il polso, trascinandomi esattamente contro di lui.

«Il fatto è che, anche se avessi tentato di uccidere Lexa, io non riesco ad essere arrabbiato con te, non potrei mai esserlo. Mi fai uscire fuori di testa, capisci?» mi disse a bassa voce ed io poggiai la testa sul suo petto «grazie...» sussurrai un po' in preda all'imbarazzo ma il sorriso di Bellamy mi fece sentire bene.

Non ci abbracciavamo in quel modo da molto tempo, quindi approfittai della situazione per poggiargli una mano sul petto e sentire il suo profumo, era buono esattamente come me lo ricordavo...

Kane ci passò davanti per andare a cercare di calmare Clarke, ma non prima di avermi scoccato un'occhiata ammonitrice, non voleva che io stessi insieme a Bellamy?

Dopo un po' Marcus riuscì nel suo intento e tutti cercavano di capire chi fosse stato, era un po' più confortante il fatto che mi credevano.

«Okay, cerchiamo di capire chi è stato. Chi vuole Lexa morta?» domandò l'uomo dai capelli pettinati e Lincoln gli rispose «troppi per contarli. Allearsi con voi è stato un rischio, soprattutto dopo quello che ha fatto a Finn».

«È stato qualcuno che voleva rompere l'alleanza» esclamò Octavia ed in quel momento Indra e Nyko fecero il loro ingresso nella stanza.

«Come sta Gustus?» domandò poi Lincoln cercando di salvare il salvabile «Gustus vivrà» rispose in modo secco Nyko ma guardandomi negli occhi.

Indra ordinò qualcosa in lingua Trigedasleng a tre terrestri mentre mi fissava con occhi di fuoco, e poi essi si avviarono nella mia direzione.

Bellamy, Octavia e Clarke cercarono di mettersi davanti a me ma neanche i miei calci impedirono ai terrestri di afferrarmi per le braccia.

«Lei è innocente!» urlò Bellamy quasi come se fosse in preda ad una crisi di rabbia.
«Io mi sono battuta per farvi uccidere tutti, ma il comandante è stato clemente, ne vuole soltanto uno» esclamò ed io mi morsi il labbro dal nervoso, era giunto il momento.

«Ma lei è innocente!» urlò un'ultima volta Lincoln «a me non importa» rispose la donna mentre Bellamy mi si piazzava davanti.

«Non ti lascerò morire così» esclamò lui con gli occhi lucidi «va tutto bene- risposi io con un leggero sorriso -non voglio che tu assista okay? Puoi andare se vuoi» risposi io mentre cercavo di placare le lacrime.

«No io non ti abbandonerò di nuovo» mi disse lui guardandomi negli occhi come solo lui sapeva fare «se si muovono colpiteli- ci interruppe poi la donna -voi altri siete liberi, alla sua morte seguirà quella dell'alleanza. Andatevene da qui».

Io mi girai un'ultima volta prima di andarmene da lì «badate a voi stessi, vi voglio bene... Non fate in modo che tutti i nostri sforzi restino vani» sussurrai io con un falso sorriso mentre una lacrima mi solcava la guancia.

I tre uomini mi scortarono sulla terra, dove era già impiantato il palo di esecuzione.
Accanto ad esso c'era Lexa che impugnava il mio coltello d'osso, speravo che almeno che si trattasse una morte veloce.

I tre uomini mi legarono le mani sopra la testa quando incrociai gli occhi neri di Bellamy.
«Non provo gioia nel farlo Alyx, ma questa volta la giustizia trionferà» esclamò il Comandante.

«Dobbiamo fare qualcosa» disse Bellamy ma mio padre lo fermò «no, non possiamo» Octavia supplicava Lincoln di fermarla quando all'improvviso Lexa mi fece un taglio al braccio, bruciava e faceva maledettamente male.

Come se la lama fosse stata immersa nell'aceto.
Mi sforzai di non urlare o piangere mentre continuavo a guardare gli occhi di Bellamy.

Nyko parlava con Lincoln e lo abbracciava, magari gli aveva promesso una fuga, o almeno speravo che fosse così.
Non riuscii a trattenere un urlo quando Indra mi fece un lungo taglio che partiva dal fianco destro e finiva sopra l'ombelico.

Quella lama era stata affilata da tempo solo in attesa del mio momento.
«Lincoln, ti prego parlaci. Loro sono la tua gente» lo supplicò Octavia «lo farei, ma non lo sono più» rispose lui.

Abby andò a chiamare Clarke che era rimasta dentro, almeno sapevo che lei mi ascoltava.
Octavia continuava a piangere ed io le sussurrai un «ti voglio bene» quando Lexa me fece un altro taglio molto più profondo sullo stomaco ed io urlai a pieni polmoni.

Passarono ancora altri tagli sul braccio sinistro e sulla pancia prima che vidi gli occhi azzurri di Clarke, in tempo per il colpo di grazia.
Sapevo che il prossimo sarebbe stato il taglio fatale, mi sentivo debole e stanca ed avevo perso molto sangue.

Riuscii solo a vedere Clarke che si avvicinava e Bellamy che la seguiva e, mentre la lama mi sfiorava la pelle, Clarke la fermò.

«Lexa, è stato uno dei tuoi a tentare di ucciderti» esclamò lei e la donna esitò un istante «non ve ne siete andati?» esclamò Indra con voce dura.

«Te lo possiamo provare» insistette Bellamy guardandomi con aria sofferente, così Clarke ne approfittò per bere un sorso del liquore e non le successe nulla, sotto il nostro stupore.

«Spiegati» esclamò Lexa mentre allontanava la lama dal mio corpo e vidi Bellamy fare un sospiro di sollievo.
«Il veleno non era nella bottiglia, ma nella coppa- esclamò e Gustus sussurrò qualcosa all'orecchio del Comandante -è stato Gustus: ha bevuto dalla coppa e poi ha perquisito Alyx» si spiegò lei.

«Gustus non mi farebbe mai del male» rispose il Comandante.
«Non eri tu il bersaglio, ma l'alleanza» esclamò Bellamy guardandomi con una faccia dispiaciuta, volevo solo crollare nelle sue braccia e farla finita con tutto questo.

Il Comandante chiese qualcosa a Gustus «Heda, l'alleanza le sarebbe costata la vita ed io non potevo permetterlo» confessò lui.
«Questo tradimento ti costerà la tua di vita» rispose Lexa mentre ordinava a dei terrestri di liberarmi.

Io caddi a terra non appena ebbi anche l'ultima parte del corpo libera, ma Bellamy fu pronto ad afferrarmi ed a prendermi in braccio facendo attenzione a non toccarmi più di tanto i tagli, mentre al mio posto veniva legato ed ucciso l'uomo che aveva desiderato molto ardentemente la mia morte.

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