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*Da leggere ascoltando Leave Out All The Rest dei Linkin Park*

«Emily, alzati!» eseguo l'ordine come un robot; improvvisamente tutti i dolori spariscono ma le lacrime continuano a sgorgare copiose. Lancio una veloce occhiata a Riccardo e Victor e mi si stringe lo stomaco nel vedere i loro visi pieni di graffi e lividi.
Tutto questo è successo solo per colpa mia.

Abbasso gli occhi sulle mie scarpe mentre vado di fronte a mio padre, la rabbia e l'adrenalina stanno lentamente scemando per far prendere posto alla vergogna, «Io e te faremo un bel discorsetto appena arriveremo a casa» deglutisco pesantemente, ho paura di ciò che ha in mente ma non oso recriminare, non sono nella situazione di poterlo fare. «Mister aspetti!» mi volto verso Victor scuotendo il capo «No...» bisbiglio «Devo assumermi le mie responsabilità» continuo cercando di asciugarmi le lacrime.

È solo colpa mia...

«È solo colpa mia...» bisbiglio guardando il mio volto riflesso sulla superficie dell'acqua, non so con esattezza quanto tempo sia passato da quel giorno e francamente non m'importa saperlo. Sta di fatto che da quel momento è iniziato ad andare tutto a rotoli: mio padre mi ha impedito di giocare la finale contro la Baia dei Pirati e mi ha esclusa dal club di calcio, vietandomi anche di giocare liberamente.
Rosie appena ha scoperto tutto ha smesso di parlarmi e dopo avermi malamente insultata è sparita, rompendo definitivamente i rapporti con me.
Gabriel si è lentamente allontanato senza darmi una risposta sensata e quando gli ho chiesto il perché ha preferito non dirmelo, affermando che ci sarei rimasta troppo male se l'avessi scoperto.
E infine, giusto per non farsi mancare nulla, io e Victor ci siamo lasciati il giorno dopo la partita, è stato un dialogo breve e veloce, non ricordo esattamente cosa ci siamo detti ma il bacio che gli ho dato prima di allontanarmi me lo ricordo perfettamente, è durato pochi secondi ma mi è sembrata un'eternità.

Alcuni ragazzi della squadra si sono subito preoccupati e hanno iniziato a mandarmi messaggi ogni giorno, in particolare Arion che è subito corso sotto casa mia appena ha sentito dell'esclusione dal club, promettendomi di risolvere la cosa per poter farmi giocare di nuovo. È maturato molto rispetto all'inizio e sono sicura che sarà lui a guidare la Raimon fino alla finale del Cammino Imperiale; anche se mi piacerebbe giocare per un'ultima volta con tutti loro.

«Volevi vedermi?» una voce ormai troppo familiare mi fa ritornare alla realtà «Sei venuto...!» esclamo stupita, il ragazzo in risposta sospira abbassando lo sguardo «Devo spiegarti un po' di cose...» mi dice mettendosi le mani in tasca. «Abbiamo tutto il tempo del mondo...Gabi» gli dico senza smettere di guardarlo; da quando ha scoperto del bacio tra me e il capitano è diventato molto strano, non ha voluto sapere come stessi, non si è più fatto sentire, non ha mai risposto alle mie chiamate o ai miei messaggi e più lui ha fatto così più io ci sono rimasta male. Ho subito pensato che il problema fossi io, ma quando ho cercato di capire più a fondo lui ha evitato l'argomento, dicendomi che non me lo avrebbe mai detto.

Così ho smesso di scrivergli e di cercarlo e per un po' la situazione è rimasta invariata, fino a quando lui mi ha mandato un messaggio di sua spontanea volontà dove mi ha proposto un incontro a Riverside. Ovviamente ho accettato subito. Lui per me non è solo un migliore amico, è il fratello maggiore che non ho mai avuto e vederlo allontarsi di punto in bianco mi ha fatto molto male. «Perché?» gli chiedo rompendo il ghiaccio «Perché ti sei comportato così? Perché?!?» continuo avvicinandomi a lui, «Io...ho avuto le mie ragioni...» i nostri occhi s'incastrano e mi accorgo subito che le sue pupille color cielo sono vitree, spente, senza quella scintilla che lo ha sempre caratterizzato. «E quali sono queste ragioni?» domando incrociando le braccia in attesa di una risposta, «Beh...vedi io...ecco...» il rosa tentenna mentre cerca di darmi una risposta e questo mi fa salire la rabbia sempre di più, possibile che sia diventato così strano?

Forse lo fa per non ferire i tuoi sentimenti...non ci hai pensato?

I minuti passano lentamente e mentre il ragazzo di fronte a me cerca di rispondere alla mia domanda, la rabbia dentro di me continua a salire; perché si sta comportando così? Perché si è allontanato così, di punto in bianco? Perché proporre d'incontrarci se non ha il coraggio di parlarmi? «Se mi stai prendendo in giro, sappi che non è divertente» affermo guardandolo male, il rosa sospira soddisfatto prima di abbozzare un leggero sorriso di scherno. «Allora posso smetterla con questa pagliacciata» sibila facendomi corrucciare le sopracciglia, «Ma di cosa stai parlando?» gli chiedo confusa «Ancora non l'hai capito?» il rosa si avvicina sempre di più a me, diminuendo la distanza che ci separa e facendomi pietrificare; non farà ciò che penso...spero.

No, eh! Non di nuovo!!

«Io ho sempre finto di esserti amico» una sola frase bisbigliatami nell'orecchio che mi spezza definitivamente il cuore, i miei occhi si sgranano da soli mentre il difensore fa qualche passo indietro, continuando a parlare: «Da quando hai messo piede alla Raimon sapevo che avresti subito catturato l'attenzione di tutti, da un lato perché sei figlia di Evans e dall'altro perché sei veramente molto bella. Sapevo che grazie al tuo carattere e al fatto che fossi l'unica ragazza in squadra, avresti fatto colpo...» stringe le mani in due pugni mordendosi il labbro inferiore «L'unica cosa che speravo è che non facessi colpo sul Capitano, ma evidentemente è stata la prima persona che hai affascinato» un brivido mi attraversa tutto il corpo nel sentire le sue parole, «Tu lo sapevi?» gli chiedo ricevendo come risposta una risata «L'avevo intuito da solo, ma Ricky me lo ha voluto dire. Costringendomi ad aiutarlo a fare colpo su di te» il cuore mi balza da solo in gola e sento che le lacrime minacciano di scendere. «Potevi dirmelo subito!» esclamo cercando di non scoppiare nuovamente a piangere «E rischiare che Ricky si arrabbiasse con me? Neanche morto» afferma, «Ma allora perché ti sei finto mio amico? Perché mi hai fatto credere che il nostro legame fosse speciale??» gli chiedo con la voce quasi rotta dal pianto; sapere che Gabriel mi ha sempre presa in giro mi fa sentire cento volte peggio di prima, ho sempre creduto che mi volesse bene ma in realtà mi ha solo usata. Ma per cosa? Per quale motivo ha fatto tutto ciò?

«Ancora non ci sei arrivata??» il rosa sembra leggermi nel pensiero «Eri geloso che te lo portassi via?» gli chiedo sarcastica, «Forse ti ho sottovalutata...» controbatte con altrettanto sarcasmo «Una poco di buono come te non doveva avvicinarsi a Ricky per nessun motivo!!» nel sentire ciò faccio un passo verso di lui alzando un braccio, ma prima che possa tirargli uno schiaffo mi blocca. «Chissà cos'hai di così tanto speciale...insomma, io ho cercato di assomigliarti in tutto e per tutto e di fare in modo che voi due non vi avvicinaste...» un'idea mi attraversa la mente come un fulmine, «N-Non dirmi che...» lascio la frase sospesa in aria mentre tutti i tasselli vanno al posto giusto: si è finto mio amico per cercare di assomigliarmi caratterialmente, ma allo stesso tempo ha cercato di allontanarmi da Riccardo. Ed è geloso che glielo portassi via perché...ne è...

INNAMORATO!!

«Gabi tu...tu sei gay?» gli chiedo sorpresa «Ce ne hai messo di tempo a capirlo» afferma, «Ma...a me non importa un bel niente di Riccardo. Io amo Victor!» il ragazzo scoppia nuovamente a ridere nel sentire la mia affermazione «Ami così tanto Victor, che non ti sei tirata indietro quando...» stringe di più la presa sul mio braccio «Vi siete baciati» mi dice schifato, alludendo a quel dannato bacio col castano, «È stato Riccardo a baciare me! Io non volevo che lo facesse!» quasi lo urlo per la disperazione. «Ma non hai avuto la forza di staccarti!!» qualche lacrima inizia a bagnare anche il viso del rosa «Sì, non ho avuto la forza, lo ammetto...» bisbiglio «E so anche che non mi sopporterà più nessuno o che mi odierete tutti. Ma non c'è bisogno di preoccuparsi, probabilmente non tornerò più alla Raimon» sbotto esasperata e liberandomi dalla sua presa. «Cosa?!?» mi chiede con tono a metà tra lo stupito e il meravigliato, «Te ne andrai?» la sua voce sembra essere tornata sincera ma non mi scompongo «Sì, me ne andrò. Spero che tu sia contento» gli dico prima di girare i tacchi e andarmene, lasciandolo da solo.

Le lacrime continuano a bagnarmi il viso ma non riesco a farle smettere, la delusione nell'aver scoperto che Gabriel mi ha presa in giro è tanta. Io gli ho dato tutta la mia fiducia, tutto il mio affetto, l'ho trattato come un amico che conosco da anni e ora scopro che ha finto per tutto questo tempo.

Questa è la goccia che ha fatto traboccare il vaso...

|Due cuori in un pallone| Victor BladeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora