18

1.2K 58 159
                                    

*da leggere ascoltando Liar Liar di Christina Grimmie (consigliata da AsiaSharpeblade04)*

Manca solamente una settimana alla finale contro la Baia dei Pirati e l'ansia la si può tagliare con un coltello, ovviamente siamo tutti preparati e so che daremo il meglio di noi in campo, l'unico problema è questo strano senso di tensione che ci sta divorando. Sappiamo che il Quinto Settore farà di tutto per ostacilarci e metterci i bastoni tra le ruote e proprio per questo ci siamo lasciati sopraffare dall'ansia, nonostante alcuni fingano di nasconderlo.

«Ehy Em!» la voce di Arion mi riporta subito alla realtà «Sono io o si respira uno strano clima ormai?» mi chiede e annuisco subito, «L'unico calmo e tranquillo sembra il capitano; l'ho sentito parlare di ripetizioni di pianoforte prima. Tu ne sai qualcosa?» l'innocenza nella sua voce mi fa sorridere, certe volte vorrei avere il suo carattere impulsivo ma innocente allo stesso tempo per affrontare i problemi. Sono sicura al cento per cento che vivrei meglio.

«Arion! Emily!» io e il centrocampista ci giriamo all'unisono verso la fonte della voce: JP. «Oh, per fortuna siete ancora qua! Pensavo ve ne foste già andati!» esclama passandosi una mano sulla fronte, «Piuttosto Em, il Capitano è qua fuori e sta chiedendo in continuazione di te» mi dice il difensore facendomi automaticamente alzare gli occhi al cielo, è da quando sono arrivata agli allenamenti che Riccardo non fa altro che ricordarmi che oggi abbiamo la nostra prima lezione di pianoforte e che è elettrizzato all'idea d'insegnare qualcosa che ama per la prima volta; certe volte quel ragazzo sa come essere irritante.

«Emily» la voce stridula e annoiata di Michael mi fa distrarre dal mettermi le scarpe «Riccardo mi ha detto di dirti che devi sbrigarti; ma si può sapere che dovete fare? Perché esci con lui? Non stavi con Victor?» sbuffo sistemandomi alla meno peggio e afferrando al volo la borsa, «Giuro che se non la smette lo uccido...» affermo «Ci vediamo domani ragazzi» li saluto prima di sbattere violentemente la porta dello spogliatoio e iniziando a correre verso l'uscita della scuola. Spero che Riccardo non abbia nulla da dire sul fatto che sono in ritardo o cose simili, già mi è stato addosso tutto il giorno e in più mi sta facendo passare la voglia di suonare.

Potresti sempre annullare tutto eh...

Scaccio subito questo pensiero dalla testa, il pianoforte è uno strumento che mi ha affascinata fin da piccola e se non avessi mai iniziato a giocare a calcio mi sarei buttata nel mondo della musica, alternando le mie giornate tra il suonare Bach o Beethoven e il comporre brani tutti miei.

«Eccoti finalmente!» esclama allegro il centrocampista «Scusa se ti ho messo fretta, ma è già tardi e domani ho un compito in classe...» mi dice grattandosi la nuca «A volte t'invidio perché studi da privata, sappilo» continua. Sto per rispondergli ma una voce m'interrompe «Piccola Evans» mi volto immediatamente nella direzione di Victor appoggiato al muro con le mani un tasca, subito sul mio viso si forma un largo sorriso che lui ricambia mentre si avvicina lentamente a noi, prima che possa fare qualsiasi cosa mi mette una mano intorno alla vita e mi schiocca un bacio sulla testa. «Oggi vai a ripetizioni?» mi chiede e annuisco, «Mi raccomando Riccardo, non facciamo scherzi» sibila guardandolo male «Sai che sai essere molto noioso, vero?» controbatte il capitano «Parli proprio tu?» l'attaccante fa un passo verso di lui senza mollare la presa sul mio fianco «Io almeno non sono così geloso per delle banali ripetizioni di piano» la mano di Victor si allunga verso Riccardo ma lo blocco. «Ragazzi!» mi metto in mezzo ai due per evitare che la discussione si evolva in peggio «Non mi sembra il caso» affermo incrociando le pupille del mio fidanzato.

Neanche i bambini...

«Ma veramente...» zittisco il blu con un semplice sguardo mentre Riccardo osserva tutta la scena in silenzio, «Ci vediamo domani...» gli dico schioccandogli un veloce bacio sulle labbra «E non preoccuparti, andrà tutto bene» bisbiglio prima di allontanarmi da lui per affiancare il capitano, «Possiamo andare» quest'ultimo annuisce e s'incammina giù per le scale seguito da me. Posso sentire lo sguardo di Victor studiare ogni movimento che compio alternato al lanciare occhiatacce al ragazzo accanto a me, «Solo te riesci a stare con un tipo così» mi volto verso il riccio con uno sguardo interrogativo; i sui occhi color nocciola nascondono qualcosa.

|Due cuori in un pallone| Victor BladeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora