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*da leggere ascoltando Survivor dei 2Wei*

«E il fischio dell'arbitro segna la fine del primo tempo fra la Raimon e l'Istituto Galattico!! Le due squadre sono in perfetta parità, riusciranno a ribaltare la loro situazione nel secondo tempo?»

Tiro un sospiro di sollievo mentre il mio sguardo si sofferma sul capitano dell'Istituto Galattico, «Quel ragazzo è un vero asso» bofonchio tra me e me cercando di non farmi sentire dalle ragazze sedute accanto; questa è senza dubbio una delle squadre più forti di tutto il torneo, hanno una tecnica ben strutturata e uno spirito di squadra invidiabile, per non parlare di Sol Daystar, lo straordinario talento che nasce una volta ogni dieci anni ma che sfortunatamente non può giocare per colpa di una malattia. È proprio strano che il Quinto Settore lo abbia fatto scendere in campo.

La cosa più strana però, è il comportamento di Arion da quando è iniziata la partita: un misto tra il distratto, il deluso e il preoccupato. «Non me la racconti giusta, Arion» bisbiglio guardando il centrocampista che si sta dirigendo nello spogliatoio dopo aver lanciato l'ennesima occhiata all'arancione, «Mhh...questa storia mi puzza...» affermo ad alta voce e catturando l'attenzione di Jude. «L'hai notato anche tu, vero?» annuisco senza guardarlo «Ho notato un paio di cose» gli dico senza staccare gli occhi dal campo vuoto, «Seguimi» senza farmelo ripetere due volte mi alzo dalla panchina per seguire l'uomo negli spogliatoi. «Sappi che dovrai dire tutto nei minimi dettagli, senza tralasciare nulla...» mi dice fermandosi di fronte alla porta «E questo significa anche criticare i nostri» non ho tempo di ribattere che mi spinge con poca delicatezza all'interno della stanza, «Oh Emily!! Stavamo giusto parlando di te!!» esclama Lucian con un sorriso «Mister, ci spiega perché l'ha convocata se deve restare in panchina tutto il tempo??» la voce accidiosa di Michael mi fa serrare i pugni «E tu perché parli sempre a vanvera?!?» controbatto andandogli di fronte ma venendo brutalmente allontanata da Jude «Mister...» Riccardo si mette in mezzo alla discussione, cercando di non far scoppiare una lite «Cosa significa tutto ciò?» domanda «Ora lo scoprirete» l'uomo mi dà una pacca sulla spalla, facendo concentrare l'attenzione dei presenti su di me.

«Allora...» sospiro cercando di diminuire la tensione, ho sempre odiato parlare in pubblico, «C'è un motivo se sono rimasta in panchina per tutto il primo tempo» guardo l'ex regista per pochi secondi e dopo avermi fatto un leggero cenno col capo riprendo il mio discorso: «Ho studiato attentamente i punti di forza e di debolezza degli avversari e ne ho trovati alcuni, anche se...» mi blocco per pochi secondi, guardando ogni giocatore presente «Ho trovato alcune lacune anche tra noi» la mia frase riecheggia nell'aria mentre i ragazzi mi guardano sconvolti, «E quali sarebbero?» mi chiede Aitor incrociando le braccia al petto «La nostra difesa non è per niente compatta, l'attacco non ha stabilità, per non parlare del centrocampo che è un colabrodo!» i miei occhi si posano immediatamente su Arion; una parte di me è tentata di chiedergli pubblicamente cosa gli prende, ma l'altra non se la sente di umiliarlo di fronte a tutti. «E tu chi ti credi di essere per dirci una cosa del genere?!?» Michael sbotta facendomi salire un grandissimo senso di rabbia, «Sei sparita per ben tre mesi, abbiamo continuato il Cammino Imperiale senza di te e ti ripresenti ora che siamo a un passo dalla vittoria?!?» ogni parola che dice mi ferisce così tanto che le lacrime minacciano di scendere, «Michael!!» il capitano lo riprende ma senza riuscire a risolvere niente, «Non oserai farmi la predica, spero» sibila guardandolo male «Adesso basta!!» quasi urlo nel cercare di farlo stare zitto «Non era mia intenzione andarmene, ma dato che il Quinto Settore mi teneva sott'occhio sono dovuta partire il prima possibile!! Ho passato tre lunghi ed estenuanti mesi ad allenarmi in Italia, nella squadra più forte del Campionato Nazionale e tu, osi criticarmi quando sei il primo a non avere stabilità sul campo?!?» il celeste sgrana gli occhi, stupito dalle mie parole e dal tono aspro che ho usato. «Perciò adesso statemi bene a sentire: l'Istituto Galattico ha come punto di forza l'attacco, essendo che si basano solo e unicamente su Daystar. Ma io ho già un'idea che può portarci in vantaggio e sbaragliare sia l'attacco che la difesa nello stesso momento...» mi avvicino alla lavagna su cui è disegnato il nostro schema di gioco e quello degli avversari, «Un altro punto a loro favore è il campo, ma anche su questo possiamo riuscire a trovare un modo» continuo, cambiando il nostro schema. «La nostra difesa deve essere assolutamente più compatta, non dovete dar modo a Daystar di superarvi» dico puntando il mio sguardo in quello di Gabriel «Mentre il centrocampo e l'attacco devono collaborare sia per superare gli avversari, sia per passare il pallone quando arrivano i vortici» continuo senza staccare gli occhi da quelle pozze azzurre «Potremmo usare i “Passaggi Volanti” per superare l'intera squadra» interviene Riccardo, costringendomi a concentrarmi su di lui «Anche...ma io ho una tecnica che si rivelerà utile» automaticamente sul mio viso si forma un sorriso compiaciuto.

|Due cuori in un pallone| Victor BladeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora