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*Scusatemi tantissimo se ieri non sono riuscita ad aggiornare, ma ho avuto un problema con la connessione*

È passata una settimana dalla mia breve chiamata con Victor e in questo lasso di tempo ho pensato molto a me, a lui, a noi e dopo essermi ben schiarita le idee, sono arrivata alla conclusione che sono ancora innamorata di lui e che per ben tre mesi mi sono solamente presa in giro, coinvolgendo una persona che tiene veramente a me: Niccolò. Non so come parlargli e cosa dirgli per cercare di non spezzargli il cuore, evitando che si senta solamente usato; è un ragazzo eccezionale, simpatico, bravo a calcio e molto bello, ma Victor ha quel qualcosa in più che mi attrae. Ovviamente ne ho parlato subito con Asia e Antonio e il loro consiglio è stato quello di dirgli la verità, senza nascondermi dietro a false scuse o alla paura, devo solamente dirgli che ciò che ho provato è stato un sentimento vago, che all'inizio sembrava ricambiato.

«Ahò! Emily! Ci sei?» annuisco in maniera assente alla domanda di Asia «Stai pensando a Victor?» mi chiede continuando a guardarsi intorno, «Sì...» rispondo sospirando; perché sento che ho sbagliato tutto? Perché penso che non avrei dovuto chiamarlo?

Perché sei così incoerente?

«Emily» mi chiama la riccia, distraendomi dai miei pensieri «Non devi farti troppe domande su cosa è giusto e su cosa non lo è. Non devi sentirti in colpa se credi di amare ancora Victor e di non provare nulla per mio fratello, stai solo seguendo ciò che ti dice il cuore» afferma circondandomi le spalle con un braccio; devo ancora scoprire come fa . «Eppure credo di stare sbagliando. Prima dico che Victor è un capitolo chiuso e mi metto con Niccolò, poi sono certa che mi manchi e che sia ancora innamorata...» gli occhi iniziano a farsi lucidi mentre un groppo amaro mi si forma in gola «È tutto un grande casino!!» esclamo portandomi le mani fra i capelli e abbassando lo sguardo.

«Oh, eccovi finalmente!» la voce innocente di Niccolò mi fa irriggidire sul posto «Antonio mi ha detto che eravate qua, ma che state facendo? L'allenamento sta per iniziare» ci dice alzando un sopracciglio, Asia alza le spalle «Non è questa la cosa importante» gli dice e prima che possa bloccarla se ne va, lasciandomi da sola con il castano senza considerarlo. «Ma che succede?» mi chiede alternando lo sguardo tra me e la sorella, non gli rispondo e inizio a torturarmi il labbro inferiore; mi sa che l'idea di “dirgli la verità senza giri di parole” che mi hanno consigliato i due fidanzati, non andrà a buon fine. «Allora andiamo o faremo tardi» l'attaccante sta per allontanarsi ma lo afferro prontamente per il polso, «N-No! A-Aspetta!» balbetto stringendo la presa «Devo...ecco, devo parlarti» gli dico continuando a tenere gli occhi bassi, non riesco a reggere il suo sguardo.

Forza Emily, ce la puoi fare!

«Beh...è una cosa un po'....particolare» le mie pupille mogano s'incontrano con le sue per una breve frazione di secondo, «R-Riguarda me...ma non solo me, ecco...» non ho tempo di finire la frase che il ragazzo si libera dalla mia presa per sollevarmi il viso con due dita, «Riguarda anche il tuo ex, non è così?» sgrano gli occhi stupita mentre lui continua a parlare: «Emily, da quando sei arrivata qui ho subito notato la tua nostalgia nei confronti della tua squadra, in particolare di quel ragazzo. All'inizio ho pensato che fosse una cosa normale, così ho lasciato correre. Ma da un po' di tempo a 'sta parte sei diventata strana, non mi parli più come prima, non ti comporti più come il tuo solito, durante gli allenamenti sei distratta, non sei più la Emily Evans che dovresti essere...» la sua voce è un misto tra la rassegnazione e l'amarezza, «Per di più, quando ci siamo messi insieme, ho capito che era una cosa forzata; quello lì non è mai uscito dalla tua testa e speravi che mettendoti con me, lo avresti cancellato» continua tirando un leggero sospiro e arrivando dritto al punto.

Certo che i fratelli Bianchi sono veramente bravi a capire le cose...

«No Nic, non è come pensi!» lo interrompo prima di farlo andare avanti «Io ho cercato un modo per dimenticarmi di tutto quello che è successo!» mi mordo subito la lingua nel sentire ciò che ho detto «Ma non volevo usarti, te lo giuro!!» affermo facendo un profondo inchino «E mi dispiace tantissimo se ti sei sentito un rimpiazzo, se ti ho deluso o spezzato il cuore. Sappi che non ne avevo la minima intenzione» gli occhi iniziano a farsi leggermente lucidi ma trattengo le lacrime, non posso piangere in un momento come questo, non avrebbe senso. Lui ha subito capito tutto, ha capito che in realtà ho sempre e solo amato Victor nonostante lo stessi negando a me stessa. Forse lo ha sempre saputo ma ha fatto finta di niente per assecondarmi, per non ferirmi.

Tale fratello, tale sorella...

«Non devi scusarti...» la sua mano si posa sulla mia spalla mentre alzo leggermente lo sguardo «La colpa è mia che ho accettato passivamente questa cosa, nonostante l'avessi già capito da tempo...» una lacrima solitaria gli attraversa la guancia ma la scaccia subito, «Solo...non pensavo che dirlo facesse più male che tenerselo dentro» nel sentire le sue parole lo abbraccio forte; Niccolò è un ragazzo speciale, pronto ad ascoltarti in qualsiasi situazione e a darti sempre ottimi consigli, ma non vuole mai mostrare la sua fragilità, preferendo nasconderla. «Nic...perdonami» bisbiglio senza lasciarlo andare «Certo che quel Victor Blade è veramente fortunato» trattengo una risata mentre il centrocampista si allontana da me, «Spero che tu possa tornare in Giappone il più presto possibile; l'Italia non è più il tuo posto» mi dice abbozzando un leggero sorriso, lo ricambio annuendo e senza controbattere, lui ha perfettamente ragione e sarebbe stupido dirgli che ha torto; l'Italia è un paese fantastico, con una cultura ricca di arte, città mozzafiato e persone veramente accoglienti, ma la mia vera casa non è qua. Il mio vero posto non è mai stato qui.

«Emilyy!!!» mi giro subito verso la fonte della voce con un'espressione interrogativa «Allenatore Bianchi, che succede?» gli chiedo mentre riprende fiato dalla corsa che ha fatto, «Tuo padre...mi...mi ha chiamato pochi minuti fa...» si porta una mano sul petto facendo un profondo respiro «E mi ha detto che devi fare le valigie: dopodomani torni a casa» continua facendo comparire un raggiante sorriso sul mio viso «Veramente?» domando speranzosa, «Sì» la sua risposta mi fa esultare così tanto che non riesco a trattenere le lacrime di gioia.

Sto tornando a casa, Victor...

|Due cuori in un pallone| Victor BladeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora