25 ottobre 2044
Le feste in casa Leclerc, ormai l'avrete capito, non sono mai una cosa semplice o riservata. Eppure c'è una tradizione familiare che accompagna i compleanni di tutti da molto tempo: la colazione, ed oggi non può essere da meno.
La sveglia per Irene suona molto presto, con la solita attenzione a non svegliare Charles si alza dirigendosi in cucina e mettendosi all'opera. Essendo oggi il compleanno del loro primo genito la festa sarà doppia, non solo per i freschi 24 anni del pupillo di casa ma anche perché i genitori festeggiano con gioia i loro lunghi 24 anni da mamma e papà.
Verso le 9 sono ormai tutti seduti a mangiare i pancakes preparati da Irene, la cucina profuma di dolci e il vociare riempie l'intera abitazione.
Come loro solito le gemelle stuzzicano Timothée, lui risponde a tono, Victor si gode la scena assecondando prima uno e poi le altre ed infine i due genitori si lanciano occhiate complici nell'osservare i loro 'bambini' sempre così dannatamente allegri."Allora Victor, non ci hai ancora raccontato com'è andata in Texas" Dico bevendo l'ultimo sorso della mia spremuta e osservando maliziosente mio fratello "Timothée so che pensi fare il pilota sia tutto, come si suol dire, sesso, droga e rock and roll ma la realtà dei fatti è che si passa tutto il tempo nel paddock". A quell'affermazione sia io che papà scoppiamo a ridere mentre mamma prende parte al discorso "Oh andiamo Vic! Io non voglio farmi i fatti tuoi ma so per certo di campioni che facevano ben altro oltre alle corse" Si volta verso papà facendolo scoppiare a ridere a sua volta, prima di essere sommersa dalle domande di tutti.
"Diciamo che un certo pilota inglese, il più vincente di tutti i tempi, particolarmente carino - a sentire queste parole si può palesemente vedere nostro padre roteare gli occhi al cielo - si divertiva parecchio" Io sorrido a Victor che diventa improvvisamente rosso, ma non avevamo considerato l'effetto che potesse avere parlare di Lewis Hamilton "Beh si vede che è una caratteristica di famiglia" sbotta Penelope alzandosi di tavola e andandosene al piano di sopra, lasciando tutti con l'amaro in bocca per non aver prestato attenzione all'argomento.La mattinata passa con una normalità inaspettata, ognuno si fa i fatti suoi nelle rispettive camere e non disturba gli altri. Solo ad ora di pranzo la situazione inizia inevitabilmente a movimentarsi, a partire dalla chiamata di Mel proprio mentre eravamo a tavola
"Ehy Mel, dimmi che è importante perché stiamo pranzando e sai quanto si incazza mamma se mi alzo da tavola così"
"Si sì lo so ma c'è un problema, i ragazzi di Karen sono arrivati ma c'è anche lei, e vuole parlare con te"
Sbuffo passandomi una mano sul viso, non dico che mi ero dimenticato della sua esistenza ma la presenza di Victor oggi me l'aveva momentaneamente rimossa dalla testa
"La festa è alle 15 no? Non può passare a quell'ora?"
"Non lo so, dice che è urgente. Facciamo così tu pranza e corri qua, per una volta sarai anche puntuale alla festa"
Rido ironicamente alla battuta della mia amica per poi chiudere la telefonata e tornare a mangiare con gli altri, anche se onestamente mi si è chiuso lo stomaco.
Arrivo al grande parco privato dove è stato organizzato il tutto e rimango piacevolmente sorpreso, sono sicuro che a Vic farà impazzire. Mi guardo un pò intorno notando dopo qualche istante le Harley parcheggiate in disparte e Melissa che chiacchera allegramente con Karen. "Buongiorno" Mormoro timidamente avvicinandomi e catturando così l'attenzione delle due ragazze, Mel ci sorride usando una scusa qualsiasi per allontanarsi e lasciarci così soli. "Mel mi ha detto che era urgente, che succede?" Domando appoggiandomi ad una moto, non senza prima assicirarmi che sia ben posata a terra "Veramente a me aveva detto che volevi vedermi tu". Un breve silenzio cala fra di noi prima che entrambi scoppiamo in una liberatoria risata "Oh mio Dio Melissa, giuro che la uccido" Urlo passandomi una mano fra i capelli e osservando il grande sorriso stampato sul volto di Karen "Bene, ormai che siamo qua tanto vale parlare di un paio di cose. Mel mi ha detto qualcosa del tipo che degli amici di Victor dovrebbero andarlo a prendere in moto, volete che ne portiamo noi una fuori casa?" Annuisco senza prestare una particolare attenzione alle sue parole ma rimanendo imbambolato nei suoi movimenti, così familiari.
"Ok" Sussurra ancora ridendo, questa volta per l'imbarazzo, prima di salutarmi rapidamente e passarmi alle spalle "Ehy Karen aspetta! Che ne dici di rimanere alla festa? Sono sicuro che a Vic non dispiacerà". Non so nemmeno io con quale moto di coraggio ho fatto questa richiesta, effettivamente non ne so neanche la motivazione ma non m'importa. La vedo abbassare lo sguardo prima di tornare a fissare i miei occhi "Certo, ne sarei felice". Le sorrido, mi sorride, e tutto si aggiusta per un momento."Che cos'è sto borde- casino?" Victor ride guardando sua madre che l'ha letteralmente fulminato con lo sguardo per il termine che stava per utilizzare. Si alza dal divano per affacciarsi alla finestra e rimanere letteralmente a bocca aperta. Torna a voltarsi verso Irene che lo guarda con gioia "Allora?" Domanda ironocamente e lui la stringe in un forte abbraccio, alzandola di terra e facendole uscire un lieve grido "Grazie mamma!". Sa benissimo che il merito di tutto è anche, e soprattutto, suo e non potrebbe essere più contento.
"Andiamo Vic, siamo già tardi!" I due ridono prima che il ragazzo esca dalla porta osservando uno ad uno i suoi migliori amici su quelle moto. Sono i 'fantastici cinque', si definiscono così: Victor è quello che, per carattere, fa un pò da capo al gruppo, poi ci sono i due amici di sempre, cresciuti con lui a Montecarlo, ed infine i ragazzi che lo accompagnano da sempre in giro per il mondo, i due piloti come lui, di cui uno è il figlio maggiore di Carlos Sainz.
"Siete pazzi" Esclama il festeggiato ridendo ed afferrando un regalo del gruppo, un giubotto di pelle con dietro la scritta del loro nome."Auguri Victor!" Un urlo generale esplode quando le moto si fermano nel parco, seguite dal Suv con dentro mamma e una sua amica. La prima a correre incontro a Vic è Melissa, gli salta letteralmente al collo riempiendolo di baci ed io mi trattengo dal non voltarmi schifato "Ma loro due?" Mi domanda Karen ed io le annuisco debolmente, sorridendo alla sua faccia scioccata "Ma sai che ho sempre pensato si mettesse con te? Ero un sacco gelosa di Melissa! Certo non la biasimo per Victor..." Si volta verso di me con il suo famoso sguardo provocatorio in cui io sono sempre cascato "Ah quindi preferisci lui?" Rispondo fingendomi offeso e lei, improvvisamente, mi abbraccia ridendo. La sento mugugnare qualcosa ma, purtroppo o per fortuna, non riesco a capire cosa abbia detto.
"Ragazzi scusate vorrei dire due parole!" La voce squillante di mamma fa voltare tutti nella sua direzione e diventare rossi tutti noi suoi figli.
"Oggi è ovviamente una giornata importantissima, perchè ventiquattro anni fa a quest'ora già stringevo tra le braccia il corpicino del piccolo di casa. Sei stato la sorpresa più bella ed incredibile del mondo e so vhe te lo ripeto ogni anno ma io il 25 ottobre festeggio anche il giorno in cui sono rinata, grazie a te". Le lacrime inziano ad affiorarle agli occhi mentre Victor le si avvicina per prenderle la mano, rendendola la donna più felice del mondo. "So che ormai sei grande e hai la tua vita in giro per il mondo, il che mi preoccupa non poco visto che mi sono bastati gli anni dietro a Charles! Ma voglio che tu sappia che sei e sarai per sempre il mio bambino, il mio piccolo piccolo Victor Jules Lorenzo Leclerc, con gli occhi blu color del cielo e il viso da angioletto". Terminato il discorso lo stringe con tutta la forza che ha facendo emozionare tutti. Devo ammettere che da piccolo ero incredibilmente geloso di questo loro legame, non lo capivo e pensavo di essere da meno ma, con il passare degli anni, ho capito come lui sia stato il primo e questo, mio malgrado, non potrà mai cambiare. Nonostante questo mamma è incredibile e oggi ne ha data l'ennesima prova, si divide in mille per tutti, cerca sempre un compromesso, ci ha cresciuti con i valori più alti del mondo e ci ha dato quella stabilità che poteva mancarci in un mondo simile, anche se lei dice sempre che il merito è tutto di papà.***
Vi avviso già che il prossimo sarà un capitolo particolare, ricco di foto! L'ho voluto fare un pò per riepilogare quanto successo dopo la fine di "Irene", ma anche per legarmi a quel libro e ai suoi protagonisti. Quello a cui tengo è che voi sappiate che, comunque vada, Charles e Irene continueranno ad essere presenti nel racconto e che, soprattutto, sono sempre loro, con i loro ricordi e i loro caratteri♡
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TT. /Sequel "Irene"/
FanfictionNon ho preso nulla da papà, fuorchè gli occhi, quelli sono i suoi. Ma forse era scritto dovesse essere così perchè, come dice mamma, gli occhi non mentono mai. SEQUEL DI: "Irene /Charles Leclerc/"