17. Charlotte

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Un lieve applauso generale, contenuto perfettamente per la situazione, conclude la mia performance. Vedo le persone sorridersi a vicenda, mi poace credere che almeno una parte della loro felicità sia dovuta alla mia musica.
Con un grande sospiro scendo dal palco andando dai ragazzi, che se la ridono da tutto il tempo ma sono evidentemente felici per me.
"Mi è piaciuta quella nuova, ma veramente l'hai scritta per me?" Domanda Melissa, mi porto una mano tra i capelli nervosamente e annuisco. Credo di essere color pomodoro al momento, ma fortunatamente arriva Victor ad abbracciarmi fraternamente e a smorzare l'imbarazzo.
"Non sei così male fratellino" Ammette facendomi sorridere "No per niente" Continua Julia, venendomi incontro e lasciandomi un un inaspettato bacio sulla guancia. "Oh mica ti scioglierai proprio ora, regina di ghiaccio?" Dico ironicamente ricevendo un dito medio come risposta, me lo sono oggettivamente meritato.

"Bene, credo sia arrivato il momento di tornare a casa" Mamma si avvicina con quel tono motlo gentile ma allo stesso tempo deciso, una specie di obbligo fatto passare per concessione amorevole, come suo solito.
Ci avviamo verso l'uscita quando, proprio mentre mi appresto ad aprire la porta, una donna mi precede dall'esterno, facendomi arretrare di qualche passo.
È una bella donna, avrà più o meno l'età di mamma, molto elegante e poco adatta ad un posto come questo.
"Oh scusa, non volevo essere così brusca" Dice sorridendomi dolcemente e rimanendo per qualche istante incantata a guardarmi. Il fascino dell'artista. Rido lievemente per il pensiero idiota che ho avuto, molto in stile Tom, ma nel mentre la donna continua ad osservarmi.
"Nessun problema, prego" Mi sposto per farla passare ma una calda risata le esce spontanea "Ti prego non trattarmi come una signora, non ci tengo". Le sorrido al quanto confuso, perchè mai questa sconosciuta ci tiene così tanto a parlare con me? Insomma, non che io non apprezzi la gentilezza ma capirete anche voi che è leggermente 'eccessivo' alle undici di sera, specialmente quando me ne stavo beatamente andando.
"Va bene, buona serata" Rispondo andando nuovamente verso la porta ma venendo questa volta fermato dalle voci alle mie spalle, non rivolte a me ma che si interpellano a vincenda.

"Charles Leclerc, ne è passato di tempo" Dice la donna rivolgendosi a mio papà, io mi giro incuriosito e vedo un sorriso comparire sui volti di entrambi "Certo che tuo figlio è proprio uguale a te, ha gli stessi occhi, buoni, e le stesse fossette" Continua lei mentre si avvicinano scambiandosi due baci sulla guancia.
"Sai chi è?" Mi chiede Victor ed io scuoto la testa cercando di continuare ad ascoltare tutto ciò che si dicono.
"E tu sei Irene, è un piacere conoscerti, dico davvero" Stringe la mano a mamma, evidentemente in imbarazzo e spiazzata, anche se sfodera il suo miglior sorriso.
"Piacere mio, Charlotte".

Cerco di ritrovare quel nome nei vari racconti della loro giovinezza, nelle varie amicizie, nei vari incontri fortuiti avvenuti in giro per il mondo, ma proprio non mi vieni in mente nulla. Charlotte, sarà una vecchia conoscente di papà, magari del suo vecchio gruppo di amici che non vede più da anni ormai.

"E dimmi, come facevi a sapere che Timothée è nostro figlio?" Domanda mia madre rimarcando particolarmente il 'nostro', con un tono direi perfido, se non la conoscessi. "In realtà è grazia a mia figlia, sai sa tutto di me e Charles e quando ha letto il nome di vostro figlio sulla bacheca Instagram del locale ha pensato di avvisarmi".
Ok, ora posso presupporre con abbastanza certezza che tra lei e mio padre ci sia stato qualcosa. Penso nulla di importante, visto che non l'hanno mai nemmeno citata, però la faccia di mamma dice tutto.
Per la prima volta guardo i miei genitori sotto un altro aspetto, sotto quello di due normalissime persone, due ragazzi con tutte le crisi romantiche che anche noi stiamo vivendo in questo periodo. È una bella prospettiva, sarò sincero, quasi quasi ce la vedo mamma gelosa che fa un'improbabile sclerata a papà. Già, ce la vedo proprio.

"Tua figlia? Ti sei sposata quindi?" Le chiede educatamente papà ma lei scuote la testa, senza mai perdere il sorriso "Oh no, è stato tanto tempo fa ed il padre non-non mi amava, diciamo così" Si interrompe imbarazzata voltandosi poi verso di noi, siamo rimasti solo io e i miei fratelli, i ragazzi ci hanno salutato da un pezzo e sono andati per fatti loro.
"Sai, ha più o meno l'età del grande, Victor giusto?" Mio fratello annuisce sorridendole mentre anche papà conferma a voce. "E somiglia a te?" Le chiede mentre mamma si avvicina sempre di più a lui, facendo ridere noi 'spettatori' "Non esattamente, è un pò un particolare mix - fa una lieve risata sistemandosi i capelli, perfettamente in ordine - Ma lo vedrai tu stesso, penso stia per arrivare, avevamo appuntamento qua".
Non fa in tempo a finire la frase che la porta alle nostre spalle si apre, sbattendo violentemente contro la schiena di Vic "Delicata!" Commenta lui ironicamente, ricevendo una risposta altrettanto velonosa "Posso farti vedere quanto so esserlo".

La ragazza compare nella sala venendo illuminata dalle lievi luci del locale. I ragazzi mettono prima a fuoco il suo abito, interamente brillantinato, e solo in seguito il suo viso scocciato e i suoi lineamenti familiari.
"Marina?!" Dicono in coro Timothée e Victor, mentre la ragazza scoppia in una risata inaspettata "Oh mio Dio è una persecuzione".
Gli sguardi interrogativi dei rispettivi genitori fanno ulteriormente sorridere i presenti, eccetto le gemelle, sedute in disparte e abbastanza scocciate dal dovef rimanere in quel posto buio e inutile.
"Vi conoscete?" Domanda Charlotte, improvvisamente strana e meno solare "Ci siamo scontrati la scorsa sera, non pensavo certo fossero loro-" La donna non le fa finire la frase tirandola per un braccio e portandola a presentarsi al suo ex ragazzo e alla moglie "Lei è Marina. Mari loro sono Irene e Charles" Sul nome del monegasco usa un tono più caldo, lento e dolce. La ragazza sorride stringendo le mani a chi le stava davanti e sorridendo ora spontaneamente. Victor giurerebbe di averla vista arrossire, ma non si può mai dire con lei.

"Allora, che ne dite se ci prendiamo qualcosa da bere tra noi mentre lasciamo liberi i ragazzi?" Mi volto divertito verso Vic, irrigiditosi di colpo. Vedo papà esitare ma mamma, sorprendendo tutti, si intromette nella discussione "Amore - non lo chiama mai così, mai - tu stai pure con Charlotte, avrete un sacvo di cose da raccontarvi. Io torno a casa con le gemelle".
Mio papà le sorride annuendo, le lascia un rapido bacio sulla guancia e la osserva mentre si allontana venendo da noi.
"Jolly, Polly, andiamo. E voi due - ci punta ora il dito contro in maniera minacciosa ma allo stesso tempo infinitamente materna - state ben attenti a quello che fate". Ridiamo salutandola ed usciamo dal locale dietro di lei, seguti da Marina.

"Dunque siete Leclerc eh?" Entrambi ci voltiamo verso la ragazza, tornata ora con il carattere duro a cui siamo 'abituati'. "A quanto pare. E dimmi, ora lo accetti quel caffè insieme o sei ancora troppo snob?" La bionda scoppia a ridere incrociando le braccia al petto e guardando Vic dritto negli occhi "Snob? Io?! Mio caro devi ancora imparare molto della vita".
Lo dico? Lo dico. Mi sento escluso da tutto ciò, non che non sia abituato a vedere mio fratello rimorchiare, ma questa volta lo vedo davvero in difficoltà e la cosa non mi dispoace affatto.
"Il grande Victor perde?" Gli sussurro all'orecchio e lui, di tutta risposta, mi tira una spallata così forte da farmi quasi cadere.

ItsMarinaa

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ItsMarinaa Ce l'avete mica voi una mamma come la mia? (Sei bellissima )

Charlottesiine Mon amour ♡

TT. /Sequel "Irene"/Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora