Thimothée 's story
Penelope_Leclerc:
Lo sai anche tu che in fondo al cuore ci ami ♡Sorrido nel leggere la risposta di Polly prima di scendere dalla macchina nel parcheggio dell'aereoporto. Per qualche improbabile motivo sono riuscito a convincere mamma a lasciarmi partire per un weekend fra amici, solo io, Melissa, Karen e un altro paio di ragazzi.
Direzione Rio per qualche giorno prima di andare a San Paolo e vedere il penultimo gran premio della stagione. Certo, partire all'alba non è mai semplice, ma sapere che ad attenderci c'è il sole, il caldo e una bella spiaggia non può che gasarmi.
Come sempre sono l'ultimo ad arrivare e ricevo le amorevoli dediche dei miei compagni di viaggio, che non risparmiano insulti e battutine "Ok ragazzi ho afferrato, ora sbrighiamoci se non vogliamo perdere l'aereo" Esclamo alzando gli occhi al cielo e velocizzando il passo di tutti.
"Ho visto la storia, si sono svegliate per salutarti? Che carine" Rido all'affermazione di Melissa mentre ci sistemiamo nei nostri posti, l'uno di fianco all'altra "Mi dispiace deluderti ma è di ieri sera. Quando sono partito dormivano beatamente" Ridiamo entrambi al solo pensiero, improbabile, delle gemelle in piedi alle cinque del mattino "Effettivamente".Quando atterriamo a Rio è tardo pomeriggio, anche se visto il fuso orario per noi è come fosse ora di dormire "Io propongo sosta tattica in albergo" Affermo venendo deriso dai miei amici "Andiamo TT! Siamo appena arrivati e vuoi già dormire?" Risponde ridendo Karen passandomi la valigia da caricare su una delle due jeep nolleggiate per questi giorni. "Va bene, niente nanna, ma dimmi che hai un piano per tenermi sveglio" La osservo salendo al posto di guida, lei al mio fianco e Melissa dietro "Mangiamo" Urla l'Australiana ricevendo il consenso di tutti e tre i presenti "Dimmi che c'è un ristorante vicino" dico lamentosamente mentre metto in moto ed esco dal parcheggio "I ragazzi dicono che c'è un locale a dieci minuti da qua, si chiama Locos e, cito testualmente, fa ottimo cibo e ottima musica dal vivo". Entusiasti dall'idea di riempire i nostri stomachi gorgoglianti ci dirigiamo verso il luogo prescelto trovando ad accoglierci un piccolo ristorantino messicano, pieno di gente ma con fortunatamente ancora qualche posto libero per noi.
"Mio dio sono i tacos più buoni che io abbia mai mangiato" Dico prendendone l'ennesimo e intingendolo nella salsina piccante. "Guarda come si è dimenticato del sonno" Scherza Jaques, uno dei ragazzi, rubandomi il tacos dalle mani e ricevondosi uno scherzoso insulto.
"Ehy Timmy guarda!" Mi volto di scatto sentendo Karen che mi strattona la maglia per indicarmi un cartello affisso a pochi metri da noi.La vostra musica a casa nostra. Sali sul palco e dimostra di avere la stoffa per diventare la nuova stella di Broadway!
"So dove vuoi andare a parare Karen, è un no". La vedo congiungere le mani in segno di preghiera per poi includere il gruppo nella nostra 'discussione'.
"Andiamo TT fallo!" Mi incita Melissa, seguita a ruota dai nostri amici. Sospiro lanciando un'occhiata malinconica al palco "Ammesso e non concesso il fatto che io abbia voglia di cantare, non lo faccio da troppo tempo" La mia scusa, come prevedibile, viene smontata in un attimo, così come tutte quelle seguenti. "E la canzone? Non ne ricordo una a memoria, lo sapete" Sbuffo prendendo un sorso dal mio drink e vedendo degli sguardi scoraggiati nei miei confronti. Stanno per lasciarmi finalmente in pace quando Karen gioca la sua ultima arma, quella definitiva "Canta la mia canzone preferita, quella che avevi scritto quando stavamo insieme". Mi passo una mano sul volto, è troppo tempo che non sento le parole di quel testo e temo seriamente l'effetto che potrebbero farmi.
"Non so se-" inizio ma un suo dito mi si posa sulle labbra "Niente scuse".
Sorrido imbarazzato alzandomi dal tavolo e raggiungendo il piccolo palco. Mi siedo sullo sgabello e afferro la chitarra posata lì a fianco, poi per evitare di bloccarmi viste le persone che mi fissano, decido di guardare solamente Karen, nessun altro.Nel momento in cui inizio a suonare i primi accordi un mare di momenti mi passa per la testa. La prima volta che questa melodia è uscita dalle mie dita io e Karen avevamo appena rotto, avrei voluto dirle di tutto in una canzone eppure sarebbe sembrato troppo patetico. È in quel momento che è entrata in gioco Melissa, mi ha suggerito di metterci delle citazioni che non avrebbe mai capito, citazioni 'vintage' che avremmo colto e apprezzato solo io e l'australiana. In fondo quanti nel 2040 vedono ancora Game of Thrones, sanno cosa sia un giradischi o acquistano sull'ormai scomparso Amazon Prime?
Senza accorgermene sto già cantando e il mio sguardo è caduto su quello gioioso di Melissa, che ha sempre amato questa mia ultima creazione.
Effettivamente Karen non l'ha nemmeno mai sentita, mi aveva chiesto la sua preferita e forse rimarrà delusa dalla mia scelta ma non l'ho fatto a posta, mi è venuto spontaneo e dal cuore. Forse ho sempre saputo che se fossi tornato a cantare sarebbe stato con questa canzone e, soprattutto, con Melissa al mio fianco.
Il primo giorno che ti ho vista
Sulle labbra avevi il vento
Nelle mani due deserti abbandonati già da tempo
Salivamo sulla luna
Con la metropolotana
Le valige chiuse in casa e i sogni in piedi alla fermataMa se il mondo tu non l'hai capito
sulla luna capirai
Basta un giradischi e un bel vestito
Che hai comprato su Amazon primeMa tu lasciami qui
sopra questo dancefloor
che mi hai deluso come l'ultima stagione di GOT
Se adesso il DJ non mette su il raegetton
giuro che vado via per sempre come ha fatto Jon Snow
Come ha fatto Jon Snow
..."Pensi mi odi ora?" Chiedo alla mia migliore amica mentre osservo Karen camminare qualche metro davanti a noi "Dio, potevi evitare di cantarle proprio questa canzone ma non è stupida, le passerà". Annuisco sospirando, sono la persona più confusa sulla faccia della terra al momento. Mi piace Karen, mi fa effetto sicuramente, ma più passa il tempo più mi ricordo perchè non aveva funzionato fra di noi e ricascarci sarebbe da idioti, no?
Appena entriamo in camera mi butto a peso morto sul letto crollando all'istante, il jet lag mi ucciderà in questi giorni ma sono troppo gasato di essere in Brasile per farmi rovinare la vacanze. Senza considerare poi che domani potrò depennare un altro proposito dalla mia lista 'cose da fare prima di morire' : un bagno a Copacabana!
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TT. /Sequel "Irene"/
FanfictionNon ho preso nulla da papà, fuorchè gli occhi, quelli sono i suoi. Ma forse era scritto dovesse essere così perchè, come dice mamma, gli occhi non mentono mai. SEQUEL DI: "Irene /Charles Leclerc/"