Mark's pov:
La mattina dopo mi alzai dal mio letto del dormitorio e mi preparai per uscire per andare agli allenamenti che si sarebbero tenuti alla SMTOWN.
Mi incamminai da solo verso la casa discografica e mi trovai all'entrata il mio direttore dall'altra parte della porta a fissarmi.
Io entrai e gli dissi:
"C'è qualche problema capo?"
"Siete in ritardo! Dove sono gli altri?" Mi urlò lui addosso.
"Signore ,mi sono alzato prima degli altri, evidentemente saranno ancora stanchi degli allenamenti di ieri" risposi io a bassa voce.
"Allora chiamali e digli di venire qua! Immediatamente" urlò l'uomo per poi andarsene.
Io mi misi al telefono nel tentativo di chiamarli ma nessuno rispondeva, forse avevano spento tutti i telefoni di proposito.
Mi diressi verso la sala di allenamenti e cominciai a provare da solo.
"Se gli altri non verranno recupererai te le loro ore oggi, starai a provare per 12 ore" rispose nuovamente il direttore passando nella sala prove.
Volevo solo urlare in quel momento, quegli scansa fatiche non si sono manco presentati ed io adesso sono stato punito per colpa loro e mi tocca fare 12 ore. Quattro ore in più del normale.
Quando finì gli allenamenti erano più o meno le 21:30 di sera ed ero stanca morto per i troppi allenamenti ma non volevo tornare in dormitorio così decisi di andare in un posto dove ero già stato una volta.
Mi andai a fare una doccia negli spogliatoi dell'edificio e poi mi diressi fuori.
Quando arrivai davanti all'entrata vidi diverse ragazze accogliermi quando poco dopo si gettò verso di me il capo del locale:
"Ciao mio caro ben tornato!" Rispose la donna tutta entusiasta nel vedermi.
"Salve, stavo cercando Soojin, è libera per caso?" Domandai speranzoso alla donna.
"Ha finito pochi minuti fa, credo che sia disponibile si" disse la donna guardando in una lista di orari.
"Allora posso incontrarla?" Chiesi nuovamente.
"Si certo! Dimmi come ti chiami così glielo riferisco a Soojin"
"No no, non voglio fargli sapere che sono io" chiesi speranzoso.
"Va bene, allora non dirò nulla. La stanza comunque è la 123, ecco a te le chiavi" disse la donna porgendomele.
Appena arrivai alla camera 123 non esitai due volte come l'altra volta ed aprii la porta.
La vidi distesa sul letto, e stava guardando il telefono. Quando mi vide entrare si spaventò leggermente e si mise in piedi.
Notai che era vestita per tornarsene a casa, perché indossava un'enorme maglia che gli faceva anche da vestito con una spalla di fuori e un paio di stivali alto fino a metà coscia. Evidentemente era il suo giorno più corto quello.
"Cosa diavolo ci fai tu qui, il mio capo lo sa?" Rispose lei con l'agitazione nella voce.
"Si sa tutto, le ho chiesto se potevo vederti, infatti eccoti qui" risposi io.
"Senti con tutto il rispetto mi vuoi spiegare cosa stai cercando? Non puoi venire qui, quando sono a lavoro" rispose lei gesticolando con le mani.
Io mi avvicinai verso di lei come lei fece con me l'ultima volta.
"Cosa stai facendo?" Domandò la ragazza mettendo le mani davanti a se, come per bloccarmi.
Io mi avvicinai sempre di più finché i nostri visi erano distanti l'uno da altro di un centimetro. Io mi avvicinai verso di lei con il volto, in segno di baciarla ma lei mi blocco con le mani e mi allontanò da lei.
"Senti, io non posso fare questo" disse lei.
"Perché no? Tu mi piaci, io ti piaccio almeno spero.
Quindi dove sta il problema?" Risposi io guardandola negli occhi.
"Il problema è propio questo." Disse lei indicando me e se stessa.
"Non possiamo stare insieme lo capisci, come ti fa a piacere l'idea che io vado a letto con altri uomini quando sto con te? Come possiamo andare avanti stando insieme quando entrambi non possiamo avere una relazione" rispose lei tutto d'un fiato.
"Se ci scoprissero ci licenzierebbero all'istante. Io sicuro." Disse per ultimo la ragazza.
"Però Soojin devi capire che non posso fare a meno di te, ti penso 24 h su 24 e non vedevo l'ora di rivederti ogni volta, non puoi mandarmi via anche questa volta, ti prego"