Soojin's pov:
Quando mi resi conto che era davvero troppo tardi mi rimisi il giubbotto e ripresi la borsa che si trovava sopra una sedia vicino alla porta.
"Io devo...devo propio andare adesso" risposi senza guardarlo negli occhi.
Lui quando notò questo mio atteggiamento strano all'improvviso, mi prese per un polso e mi fece girare rivolta verso di lui.
"Domani ci possiamo rivedere?"
"Em no ho delle cose da fare..." dissi io come scusa.
"Perché ti stai comportando così adesso?" Rispose aggrottando le sopracciglia.
Io in quel momento non sapevo che rispondere così uscì dalla piccola stanza senza dire niente.
Tornai a casa con il taxi, quando arrivai all'interno dell'abitazione sentii dei rumori molto sospetti che provenivano dal salotto.
"Nonna sei tu?" Risposi a bassa voce.
Nessuno rispose alla mia domanda così andai a pensare che ci fossero i ladri.
Così arrivai di soppiatto verso il salotto con in mano un matterello che si trovava in cucina.
Quando vidi una persona rovistare negli album di famiglia mi avvicinai sempre di più con l'intenzione di colpirlo in testa. Questo però si girò all'improvviso e notai che era mia cugina Minso.
"No no non colpirmi!!" Disse mettendosi le mani davanti al viso in segno di difesa.
"Ma sei impazzita? Che cosa ci fai tu qui?" Gli domandai ancora con il cuore a mille.
"Verrò a vivere con te e la nonna"
"E la nonna lo sa? Sa che sei qui?! Mi potevi avvisare però!!" Dissi rimproverandola.
"Si la nonna sa che sono qui, sono arrivata qui stasera verso l'ora di cena ma tu non c'eri. A proposito dov'eri?"
"Ero a lavoro, lavoro in un ristorante"
"Mh, comunque condivideremo la camera insieme non sei contenta?" Affermò tutta entusiasta.
"Si una meraviglia" risposi facendogli un sorriso forzato.
"Eh dai goditi un po' la gioventù e rilassati" disse prendendomi sotto il braccio.
"Io la mia gioventù me la godo ma non in questo modo"
"Vabbè dai su rompiscatole andiamo a dormire domani andremo a fare shopping per Seoul."
Andammo in camera mia e ci cambiammo per la notte, dovevo dormire nello stesso letto con mia cugina fino a quando lei non se ne sarà andata.
Credetemi è un incubo dormire con lei, russa come un orco, si muove in continuazione facendomi svegliare ogni volta e la cosa peggiore che le mattine seguenti mi ritrovo sempre dei lividi in ogni parte del corpo perché ogni sera nel letto sembra esserci una gara di riesling.
Fortunatamente questa volta non è successo niente, escludendo il fatto di russare perché quello non glielo toglie nessuno però è stata molto ferma e tranquilla dalla sua parte del letto quindi questo è già un inizio.
Verso le 9:40 del mattino eravamo già per le strade di Seoul alla ricerca di qualche vestito.
"Senti ma i tuoi genitori sanno che sei qui?" Gli chiesi d'un tratto mette stavamo guardando dei vestiti.
"No, ma Unnie devi capire che non ho più 10 anni, adesso abbastanza grande per cavarmela da sola"
"Sarai pure maggiorenne ma così gli farai solo stare in pensiero. Stasera chiamerai i tuoi e gli dirai dove ti trovi e che stai bene" riposi.
"Scordatelo se gli dico dove mi trovo mi riporteranno a casa, quindi no"
"Vabbè fai come ti pare" dissi rinunciandoci.
Continuammo a camminare per Seoul finché non disse:
"Unnie ho fame, andiamo a fare colazione" io annuì semplicemente e mi feci guidare da lei.
Entrammo nello stesso bar dove mi ero incontrata con Mark per discutere del litigio.
Ci sedemmo in un tavolino che dava direttamente sulla strada e cominciammo a mangiare.
"Hai preso solo un cornetto vuoto e un caffè, non vuoi altro scusa?" Mi domandò Minso guardandomi preoccupata.
"No sono un po' a dieta"
"Scusami? Tu sei a dieta?" Disse sbalordita dalla mia risposta.
"Tu sei pazza" rispose infine.
Io feci una piccola risata e continuai a bere il mio caffè.
"Comunque la prossima volta mi porterai qui a fare colazione Unnie" disse mostrandomi una foto di un costosissimo bar.
"Si certo con quali soldi?"
"Con questi" rispose sfilando dalla sua borsa delle montagne di banconote.
"Ma? Dove gli hai presi? Mica l'hai rubati alla nonna?" Dissi ma lei senza troppo problemi rispose:
"Che ti importa da chi gli ho presi andiamo a toglierci qualche sfizio, dobbiamo andare a quel bar, subito" disse alzandosi e prendendomi la mano.
"Ma abbiamo appena fatto colazi-"
"Che ti importa! Due caffè al giorno non ti faranno ingrassare tranquilla" rispose per poi trascinarmi con lei.
Arrivammo a questo famoso bar e mia cugina tutta soddisfatta chiede il migliore tavolo del locale.
Ci portano in una stanzetta più riservata ma sempre piena di gente molto raffinata.
"Che ti avevo detto? Non è stupendo guarda che vista" rispose tutta entusiasta.
"Potevamo spendere tutti questi soldi in cose migliori, voglio dire in cose più utili" dissi facendo la parte della rompiscatole.
"Ma questa è una cosa utile" disse per poi prendere il telefono e fare una foto al panorama.
Io cominciai a guardarmi intorno e notai che c'erano un botto di ragazzi giovani ma vestiti con un completo come dei capi di qualche agenzia. Continuai a guardarmi intorno finché non vidi lui.
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