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Soojin's pov:
Mi trovavo nel locale e stavo aspettando il mio prossimo cliente, così decisi di controllare il telefono e vidi che Mark mi aveva mandato un messaggio con su scritto un indirizzo. Aprii l'indirizzo ma non mi apparve niente così aspettai che il mio cliente arrivasse e più tardi mi sarei recata nel luogo indicato da Mark.
Presi un taxi e riferì al mio autista l'indirizzo e lui mi condusse in un Motel che sembrava quasi abbandonato. Inizialmente non ero molto sicura di andare in quel posto poi ad un'ora così tarda ma mi presi coraggio e scesi dal taxi.
Cominciai a guardarmi intorno ed entrai dall'ingresso principale, vidi una ragazza ad un bancone limarsi le unghie e notai anche che aveva un enorme gomma da masticare in bocca che faceva un rumore insopportabile.
"Salve per caso è arrivato un ragazzo poco fa?"  Risposi mettendo le mani sul bancone.
Lei mi guarda con un'aria molto indifferente e annoiata, posa la lametta per le unghie e comincia a digitare qualcosa al computer.
"Mi potete dire il nome del ragazzo?" Domandò guardandomi.
"Ah si certo, Mark, Mark Lee."
"Ah si è arrivato poco prima di lei, è alla camera 27." Disse per poi buttare gli occhi al cielo riprendendo in mano la lima per unghie.
"Grazie mille" risposi facendo un mezzo sorriso. Ma lei di conseguenza fece un sorriso forzato e tornò a limarsi le unghia.
Salì su per le scale iniziai a cercare la camera 27. Cosa voleva mai fare quel pazzoide.
Quando mi trovai difronte la camera 27 bussai e subito dopo mi aprii Mark con un aria alquanto strana, non sembrava nemmeno lui.
"Perché mi hai chiesto di venire qui, in questo posto poi?" Gli chiesi appoggiando la borsa su una sedia che si trovava vicino alla porta e mettendomi le mani sui fianchi.
Lui cominciò ad avvicinarsi lentamente con un'aria e un atteggiamento al quanto perversi.
Io cominciai a squadrarlo dall'alto in basso un espressione dubbiosa e stranita ma lui continuava ad avvicinarsi e quando fu abbastanza vicino bisbigliò qualcosa a bassa voce.
"Secondo te perché ti ho voluto qui?" Disse con una voce roca.
Io però non ero andata lì per fare porcherie così lo spostai con le mani e dissi:
"Non ci pensare nemmeno, stiamo insieme da troppo poco non puoi prentendere che adesso mi butti tra le tua braccia e mi lasci andare"
"Scusa, è che oggi ho sentito questo bisogno che non mi era mai successo" rispose mettendosi a sedere sul letto con le mani tra i capelli.
Io mi sedetti accanto a lui e gli misi una mano sulla spalla.
"Non l'hai matto fatto?" Risposi inclinando la testa per vederlo in faccia.
"Si non l'ho mai fatto. Contenta? Ora sai il mio segreto"
"Non devi preoccuparti, non c'è niente di male se non l'hai fatto anzi"
"Si certo niente di male, sono l'unico del mio gruppo che non ha mai fatto niente, come mi dovrei sentire?!"
"Ma non devi fare a gara con loro, è una cosa che devi sentirti te con la persona giusta." A quelle parole lui si girò verso di me e mi guardò in modo alquanto serio. Poi si rigirò nuovamente e continuò a guardare dritto davanti a se.
Io gli accarezzai un po' la schiena e poi mi alzai dal letto.
"Non puoi programmare queste cose, capitano quando meno te l'aspetti" gli dissi.
Poco dopo si alzò anche lui dal letto e si avvicinò verso di me e mi abbracciò.
"E la tua prima volta? Cosa è successo?" Mi chiese d'un tratto.

𝐏𝐚𝐬𝐬𝐢𝗼𝐧 𝐰𝐢𝐭𝐡𝗼𝐮𝐭 𝐥𝐢𝗺𝐢𝐭𝐬Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora