Disappointing

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Soojin's pov:
Quando lo vidi alzare all'improvviso ed uscire dal locale senza manco avvisarmi rimasi immobile, con il volto rivolto verso la porta di uscita e con gli occhi pieni di lacrime. Si vergognava di me, si poteva vedere ad un chilometro di distanza che si sentiva in imbarazzo quando mi stava vicino, così non appena si allontanò dal locale presi la mia borsa ed mi diressi anch'io verso l'uscita ma lo stesso gruppo di ragazze che ci stava fissando cercò di attirare la mia attenzione facendo finta di singhiozzare o di piangere, io mi girai verso quelle ragazze che non appena notarono che l'avevo sentite cominciarono a ridere a bassa voce.
Essendo una ragazza molto diretta mi avvicinai a quel gruppo di pappagalli che sapevano solo rifarmi il verso e cominciai a buttare fuori un po' di rabbia repressa.
Misi le mani sul tavolo e mi chinai leggermente, notando che una di loro abbassò lo sguardo come se si stesse vergognando così cominciai a dire:
"Sapete, non mi sono mai piaciute le persone che mi parlano alle spalle. Rispetto molto di più le persone che mi vengono a dire le cose in faccia.
L'invidia è una cosa brutta ragazze, lo sapevate? Ma vi assicuro che avete poco da invidiare nel mio caso."
Poi infine feci un piccolo sorriso e me ne andai dal bar.
Mi avviai verso casa e cominciai a guardare il cellulare per vedere se mi erano arrivati dei messaggi o telefonate ma non vidi niente, dovevo aspettarmelo.

Mark's pov:
Arrivai all'agenzia con un fiatone avendo corso per tutto il mio tragitto. Quelle ragazze mi conoscevano e non volevo che venissero ad importunare ne me ne Soojin, e mi dispiace di averla lasciata in quel modo ma l'ho fatto per il bene mio e suo ma il problema è che non posso contattarla perché da poco il mio capo ha il controllo su tutti i nostri dispositivi e non possono sapere quelli della mia agenzia che sto con una ragazza, perché mi licenzierebbero.
Ma stasera cercherò di uscire dal mio dormitorio per andare da Soojin a spiegargli il motivo del mio atteggiamento.
Verso le 23:00 di sera mi avviai verso casa di Soojin ma solo a metà strada mi ricordai che lei lavorava ancora in quello schifoso locale. Ma se la mia memoria non si sbagliava quello era il suo giorno più corto quindi l'avrei trovata a casa.
Mi trovai davanti casa sua ed ero indeciso se suonare o passare dalla finestra. Cominciai a girare intorno alla casa e notai una luce provenire da una una stanza così decisi di usare la scala anti incendio per vedere se era lei. Mi affacciai e la vidi distesa sotto le coperte a leggere un libro, io per farmi notare cominciai a picchiettare con le nocche delle dita contro il centro. All'iniziò non mi sentii finché non detti un forte colpo che la fece spaventare facendole fare uno scatto rivolta verso la finestra.
Non appena mi vide scese dal letto e si avvicinò verso di essa.
"Cosa diavolo sei venuto a fare qui?" rispose lei un po' infastidita dalla mia presenza.
"So di essermi comportato da idiota stamani e non è mia abitudine andare via senza avvertire" risposi io con gli occhi rivolti verso di lei.
"Entra" disse lei aiutandomi ad entrare.
Entrai in camera sua e cominciai a dare un occhiata in giro e vidi la foto di lei da piccola e, presumo che gli altri due nella foto fossero sua madre e suo padre.
"Che carina sei te?" Domandai io indicando la foto e sapendo benissimo che era lei.
Lei si avvicinò alla foto e l'abbassò.
"Si sono io" rispose per poi allontanarsi e fissandomi con le braccia incrociate.
Io cercai di avvicinarmi verso di lei ma non appena lei lo notò si allontanò di conseguenza.
Notai che aveva gli occhi lucidi, e quando la vidi in quel modo mi sentii sempre più in colpa.

𝐏𝐚𝐬𝐬𝐢𝗼𝐧 𝐰𝐢𝐭𝐡𝗼𝐮𝐭 𝐥𝐢𝗺𝐢𝐭𝐬Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora