Mark's lee:
Quando accompagnai a casa Soojin, tornai nello studio perché quella sera avrei dovuto registrare un pezzo con il resto del gruppo ma mi ritrovai davanti all'entrata il direttore della Sm. Aveva un espressione alquanto cupa e scocciata.
"Dove sei stato? I tuoi compagni sono in sala di registrazione già da mezz'ora!"
"Mi scusi tanto" risposi piegandomi davanti a lui in segno di rispetto.
"Domani e il resto settimana lo passerai dallo studio ai dormitori. E se qualcuno mi riferirà che sei uscito dietro alle mie spalle annullerò il tuo contratto nella Sm entertainment" disse il direttore per poi sparire dalla mia vista.
In quel momento nella mia testa c'era un enorme confusione, non sapevo cosa fare con Soojin e come fare a vederla senza farmi beccare dal direttore o dal mio manager.
Quel giorno passò lentamente, ed io avevo il pensiero fisso che il giorno dopo non avrei potuto accompagnare Soojin al ristorante per il suo primo giorno di lavoro. Si arrabbierà sicuramente con me.Soojin's pov:
Io primo giorno di lavoro non è stato male, mi sono trovata bene con il resto del personale fin dai primi giorni. L'unica cosa negativa è stato l'incontro con il direttore, che mi obbligava a fare la sua serva personale.
Mark non si fece più sentire per il resto della settimana, niente messaggi e niente chiamate.
Sono stata in pensiero per lui finché un giorno mi arrivò un messaggio da parte sua che diceva di incontrarci quella sera stessa davanti casa mia.
Quella sera fortunatamente la nonna a casa non c'era e nemmeno mia cugina, così avremmo avuto la possibilità di parlare in tranquillamente solo noi due.
Quando lo vidi arrivare era vestito completamente di nero indossando anche un cappello rigorosamente nero.
"Ciao, dove sei stato?? Mi ero preoccupata."
"Si lo so ma ho avuto dei problemi a lavoro"
"Cosa è successo?"
"Il direttore ha scoperto che esco di nascosto e mi ha minacciato che se scopre un'altra volta che sono uscito senza il suo consenso mi annullerà il contratto"
"Mi dispiace che ti trovi in questa situazione" dissi prendendolo per il volto con entrambi le mani e lui abbassò la testa.
"Vuoi entrare due minuti?"
Lui annuí ed io lo presi per la mano per condurlo dentro casa.
"Siediti pure sul divano se vuoi" lui si sedette e rimase zitto con lo sguardo fisso verso la tv.
Io mi sedetti accanto mettendomi di lato rivolta verso di lui con la ma testa appoggiata sulla mano sinistra.
Cominciai ad accarezzargli i capelli vedendolo giù di morale e con il volto stanco.
"Se hai paura di essere cacciato dalla tua agenzia perché non mi hai chiesto di venire davanti al tuo dormitorio?"
"Perché volevo stare solo con te" affermò voltandosi verso di me.