6° Capitolo: Il nostro mulino

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"In realtà, la ragazza, l'ha mandata qui lui. Voleva farsi dare delle informazioni riguardanti una nave che questi pirati hanno saccheggiato che era di sua proprietà" mi convinsi quasi io stessa che quella fosse la verità. Mi venne improvvisamente una crisi d'identità.

"Bene, allora buon lavoro" disse lui con un sorriso sghembo, quasi inquietante, spingendomi verso Jack e facendomi quasi cadere, se non fosse che lui mi prese tra le sue braccia. Mi stavo trattenendo a digliene quattro a quella guardia, ma non potevo, altrimenti sarei finita veramente nei guai e a quel punto non penso che Jack sarebbe potuto essere d'aiuto. Ero una donna, non potevo nemmeno permettermi di stare lì, figurarsi di contraddire una guardia.

"Grazie" rispose Jack, prendendomi sotto il braccio come aveva fatto precedentemente la guardia, molto meno violentemente però, e portandomi via insieme a quella banda di pirati. "Ti ha fatto del male?" chiese una volta che ci lasciammo l'uomo alle spalle, guardandomi dall'alto con sguardo di compatimento. I pirati camminavano in fila davanti ai nostri occhi, anche se più che camminare, strascicavano i piedi. "No no tranquillo" risposi frettolosamente.

Eravamo arrivati sotto ad un ponticello che si trovava al centro del porto, sul quale si trovava il faro che di notte si illuminava come una stella per segnare ai navigatori che erano arrivati a destinazione. I pirati non avevano capito chi fosse Jack, in più stavano sicuramente pensando che io fossi veramente una spia della corona e così iniziarono ad agitarsi. Fortunatamente erano incatenati, da una lunga corda che li teneva insieme. I più furbi cercarono di liberarsi, i più pesanti incominciarono a lamentarsi, i più astuti iniziarono a capire e i più ubriachi invece se ne stavano fermi con una faccia da persona senza pensieri e la bocca semi aperta a fissare un punto non preciso. Ci spostammo nel luogo più isolato.

"Sapevo che tu fossi una di loro" disse con disprezzo il pirata di prima sputando a terra accanto ai miei piedi. Solo ora alla luce del sole notai che aveva un altro tatuaggio, sul collo. Era una frase: Sempre fedele, chissà a cosa si riferiva. I suoi occhi si schiarirono alla luce del sole incorniciati dalle sue sopracciglia brune. Aveva  dei capelli abbastanza lunghi che gli arrivavano quasi alle spalle, tutti annodati e increspati, quasi mossi, e in alcuni punti aveva anche quelle che sembravano treccine. Il suo viso era incorniciato da una leggera barba, anche essa bruna, tra la quale si potevano riconoscere alcuni peli bianchi.

"Dovresti ringraziarmi invece" dissi facendogli vedere ciò che avevo sul palmo della mano. Un mazzo di chiavi. Esatto, per una volta ero stata astuta anche io. Mentre la guardia reale era distratta dalle parole di Jack, io avevo allungato la mano sulla cintura dei suoi pantaloni e molto rapidamente avevo preso il mazzo di chiavi. Era stata una mossa geniale.

"Non riesco a capire" confessò il pirata.

"Lui non è una guardia, è solo un mio amico che mi ha aiutato a liberarvi e io non sono una spia mandata dalla corona, sono semplicemente..." pensai che dovetti aspettare a digli chi ero realmente, mi girai a guardare Jack in cerca di appoggio, lui capendo annuii, non l'avrebbe detto. Dovevo fare un passo per volta e se gli avessi detto subito la mia vera identità, di certo non ci avrebbe creduto. "Sono semplicemente una ragazza che cerca la vostra nave e il vostro capitano" continuai allora.

"Per quale motivo cerchi il nostro capitano?" esclamò poi lui guardandomi dall'alto in basso con aria disgustata e sputando per terra vicino ai miei piedi.

"Ho degli... affari in sospeso con lui" dissi io trattenendomi dal non sputagli in faccia, se lo sarebbe meritato. Anche se adesso, fuori dalla cella, mi resi conto che era alto quanto jack.

"Mi spiace informarti che il nostro capitano è sparito da oramai quasi 18 anni. Nessuno sa dove si trova." disse lui e sentii nella sua voce un velo di tristezza. Mi crollò il mondo addosso. Oltre che ad aver lasciato sola anche me aveva abbandonato anche la sua ciurma, non mi veniva in mente nessun assurdo motivo per la quale avrebbe dovuto farlo, quindi, probabilmente, era successo qualcosa di cui non ero a conoscenza, e forse nemmeno loro lo erano. Pensavo di essere vicina a mio padre, pensavo che sarebbe stato semplice trovarlo e ora come avrei potuto sapere se lui era ancora vivo o dove era o semplicemente se si ricordava ancora del suo passato?

"Comunque non ti credo" disse il pirata "Jhon non faceva affari, e soprattutto con donne" disse squadrandomi nuovamente dalla testa ai piedi.

"Anche se ti dicessi la verità non mi crederesti" risposi io afflitta sinceramente. Mi girai verso il mare, mi crogiolai a cercare di capire cosa avrei dovuto fare. Sentii una mano calda sulla schiena, Jack cercava di consolarmi.

"Liberateci, poi ne riparliamo" disse guardando prima me e poi Jack con aria di sfida. "Mi credi così stupida da...." stavo per continuare quando si sentirono delle urla in lontananza.

"Eccoli là. Loro mi hanno rubato delle chiavi. Prendeteli" Era la guardia che si era accorta della mancanza delle chiavi e aveva chiamato dei suoi colleghi.

Mi girai preoccupata verso Jack. "E ora che facciamo?". Dovevo riflettere, ma non ne avevo il tempo. In quel momento avrei voluto avere un'intelligenza super sviluppata come nei libri, che mi avrebbe portato a trovare una soluzione in pochi minuti. Non potevo abbandonare i pirati per due motivi: il primo era che, se erano loro la ciurma della barca di mio padre, lui teneva a loro e non avrebbe voluto che finissero in mano delle guardie; la seconda motivazione era che in qualche modo mi dovevano pur essere d'aiuto, infondo, pensai. Jack era rimasto immobile a guardarmi, evidentemente anche lui pensava ad un piano. Ma lui non agiva molto istintivamente con la prima idea che gli capitava in mente come facevo io, stava, invece, anche ore e ore a pensare ad un piano avvincente e a tutti i dettagli e agli ostacoli possibili. Forse era per questo che i miei piani contrariamente ai suoi non funzionavano mai quando eravamo piccoli.

"Correte" urlai, allora a tutti. Alzai il cappuccio per evitare di essere riconosciuta o per lo meno, per evitare che un mio ritratto dettagliato, fornito da ciò che le guardie avevano visto, girasse per la città.

Corremmo per non so quanto tempo con i nemici alle calcagna, i pirati, essendo ancora legati tra loro inciampavano più e più volte, mentre io sentivo ancora un leggero mal di testa per il colpo preso poche ore prima. Dovevo stare anche attenta che nessuno scappasse e mi sentivo stanca.
Iniziammo a rallentare il passo poco dopo averli seminati, ma avrebbero potuto trovarci in ogni momento. Il cielo si faceva scuro e la notte stava calando, iniziava a spuntare la luna da dietro le nuvole e noi dovevamo trovare un posto dove nasconderci.

"Dobbiamo trovare un riparo" dissi a Jack con il fiatone dovuto alla corsa di poco prima. "Andiamo al mulino. Te lo ricordi?" disse lui guardandomi negli occhi, vidi un luccichio passare per un istante.

E come scordarselo il mulino, era il nostro posto preferito quando, quelle volte, da piccoli, uscivamo insieme. Esatto, oltre a dare fastidio al mio vicino di casa andavamo anche a disturbare il contadino della città, Frederich. Era un uomo abbastanza vecchio, che tutte le volte ci ospitava all'interno della sua fattoria, e che ci faceva entrare nel suo mulino, sempre pieno di sacchi di farina e fieno per quelle poche mucche che possedeva. Ci offriva sempre del latte, e ci chiedeva come andavano le nostre giornate, ci faceva giocare con il suo cane e ci raccontava storie sugli animali della sua fattoria. Il luogo non si trovava tanto lontano, ma abbastanza da essere fuori dalla vista delle guardie reali.

"Certo che me lo ricordo" dissi sorridendo. Era un'ottima idea e sapere che lui si ricordava del nostro posto preferito di quando eravamo bambini mi fede dimenticare, per un attimo, la tristezza dell'aver saputo che mio padre era scomparso da 18 anni e che, in quel momento, sarebbe potuto essere in qualsiasi parte del mondo.


- spazio autrice -

Come lo trovate il rapporto tra Lucy e Jack? chi preferite tra i due? Chi vi somiglia di più? Con chi preferireste fuggire?

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