19° Capitolo: Coraggio e forza

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"Sai che puoi evitare tutto questo" disse Jack. Eravamo da parte al cerchio che si era formato, io e Frank ci stavamo preparando per il combattimento scegliendo l'arma migliore.

"Sai che devo farlo" dissi poi fissandolo negli occhi, quegli occhi bruni da cerbiatto che mi guardavano con tenerezza.

"Bambina ho una cosa per te" disse poi Walter uscendo dallo studio di mio padre. Portava in mano la sua spada, quella che al mio arrivo si trovava nella teca, la stessa aveva inciso parole in latino che non comprendevo e che aveva il manico ricco di decorazioni. Lo guardai stranita, non mi aspettavo un gesto del genere da parte sua. O Perlomeno non da parte di un pirata in generale, solitamente loro li rubano quegli oggetti, probabilmente lo era però comprendevo che questo non fosse un regalo, ma più un prestito.

"Ne avrai bisogno e poi te la dovevo per la scelta nel caso della tua vincita" disse porgendomela con entrambe le mani. "Vai e dimostra che sei la figlia di John, fagli vedere chi comanda" continuò poi. Mi sorpresi nel sentire quelle parole, non me le aspettavo di certo da un pirata, che avesse ragione August sull'avere dei valori?

Mi sistemai i capelli in una coda alta, arrotolai per bene le maniche della camicia e afferrai con decisione la spada che pensavo più leggera. All'inizio mi sembrò più pesante di quanto immaginassi ma poi per un attimo tutto questo fu come un déjà-vu, la presi con decisione nonostante mi stessero tremando le mani dalla paura che cercavo di rinchiudere in me stessa, non mi veniva poi così difficile tenere in mano quell'arma, riuscivo a farla roteare nell'aria senza problemi e soprattutto senza ferirmi.

"Lucy ti prego fermati" disse Jack dietro di me "Tu non sai come fare queste cose" continuò aprendo le braccia come se volesse indicare il cerchio che si era formato davanti ai nostri occhi.

"Devi smetterla di cercare di fermarmi in ogni cosa che faccio, te l'ho già detto non ho bisogno di essere salvata, so cavarmela da sola. E poi non abbiamo altra scelta." gli urlai contro allora. Lui mi guardò stranito e poi abbasso le mani in segno di arresa, non voleva continuare a litigare.

"Fa come vuoi, io mi stavo solo preoccupando per te, non so se riuscirai a vincere" disse quindi lui sconfitto. "Scommettiamo?" dissi poi io guardandolo con un mezzo ghigno, dandogli le spalle e avviandomi al centro della folla dove mi aspettava Frank.

Aveva una faccia disgustosa, mi continuava a squadrare da capo a piedi come se sapesse già come sarebbe andata a finire e io fossi uno dei suoi piatti preferiti. Mi saliva la nausea ogni volta che lo guardavo in faccia. Incominciammo a girare in tondo guardandoci negli occhi, stavo iniziando ad avere seria paura e a rendermi conto di ciò che stavo per fare, ma non volevo mollare, io avevo bisogno di arrivare alla mia meta e di stare su questa nave.

Mi guardai per un attimo intorno, vidi Walter attento che ci guardava, Jack accanto a lui come preoccupato che cercava di parlagli, al momento non pensai a cosa, scoprii solo più tardi che stava ragionando con Walter su quali potessero essere le conseguenze se avessi perso o peggio quando male avrei potuto farmi. Vidi anche il resto dei pirati che sembravano aspettare solo il momento di vincita di Frank per poi chiedergli un assaggio di quel piatto che avrebbe ottenuto come premio. E poi lontano dalla folla tra le teste dei pirati vidi August, stava appoggiato all'albero, che giocava con l'anello che aveva all'indice e mi guardava come se volesse incoraggiarmi annuendo leggermente con la testa, forse era solo una mia impressione, alla fine neanche ci conoscevamo e lui si trovava lì per Walter. Forse voleva che vincessi perché da quanto avevo capito Frank non gli andava molto a genio e avrebbe preferito Walter a lui come capitano, erano molto legati.

Mi persi nei miei pensieri e tornai alla realtà solo quando vidi un luccichio di panico negli occhi di August, capii che stava per succedere qualcosa alle mie spalle. Sentii le luride mani di Frank strattonarmi e mi ritrovai con la mia schiena appoggiata al suo petto e la sua spada appoggiata alla mia gola. "Mi hai deluso dolcetto, pensavo sarebbe stato più difficile, almeno mi sarei divertito di più se non fosse finita così presto" sussurrò lui al mio orecchio, sentii l'alito intrinseco di rum entrarmi nelle narici. Non volevo e non potevo perdere, così andai di istinto. "Nessuno ha detto che è finita" dissi schiacciandogli il piede in modo che lui, facendo meno presa, mi lasciasse andare. Mi girai di scatto e incominciammo a combattere con le spade, non riuscii a colpirlo perché stavo pensando più a difendermi dal suo attacco. Continuammo così per un tempo che mi sembrò infinito, continuavamo a spostarci sempre di più, avanti e indietro, e il cerchio in attesa del vincitore mano a mano si allargava. Finimmo con il ritrovarci con le nostre spade attaccate obliquamente, stavamo cercando entrambi di spingere nel verso opposto per cercare di disarmare l'altro o colpirlo. Spada a spada, faccia a faccia. "Ora mi sto divertendo di più, ma rimani comunque una donna" disse lui ghignando a pochi centimetri dalla mia faccia.

Approfittando del fatto che lui cercasse di colpirmi con la spada, gli tirai una ginocchiata colpendolo violentemente sul basso ventre facendolo così accasciare, con un rapido movimento gli tolsi la spada facendogliela cadere e dopo uno spintone, con la pianta del piede, lui si trovò a terra sdraiato con il mio stivale sul petto e la punta della spada sul collo. Vidi che cercò di riprendere la spada così con una mossa veloce del piede la spostai. Nel frattempo lui aveva provato ad alzarsi ma la velocità con la quale rimisi il mio piede sul suo petto rischiacciandolo a terra e la mia spada rimasta sul suo collo non glielo permettevano.

"Sai a volte le donne possono sorprenderti e sono molto più forti di quanto credi" dissi abbassandomi sempre di più verso il suo viso. "Direi che questa sconfitta ne è la riprova giusto?" dissi facendo passare la lama della spada a filo del suo collo, poi con un'abile gesto la alzai come se volessi colpirlo ma non feci altro che conficcarla nel legno proprio accanto alla sua testa.

Mi girai poi verso gli altri pirati che erano tutti stupiti e immobilizzati. "Portatelo in cella" dissi poi recuperando la spalla e avviandomi verso l'entrata da cui si accedeva alla stiva. "Capitano" salutai poi passando accanto a Walter con un sorriso, mi fermai feci un inchino e con entrambe le mani gli porsi la spada. "Sei stata brava bambina" disse lui guardandomi con un mezzo sorriso "Credo che questa debba tenerla tu, te la meriti" continuò poi. Lo ringraziai e mi avviai tra gli sguardi increduli verso la camera del comandante.


- spazio autrice -

Ma quanto è badass la nostra Lucy? Vi piace caratterialmente? Vi ci ritrovate i lei e avreste fatto lo stesso oppure no? Team Jack o Team August? Cosa ne pensate di Frank? Walter vi piace?

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