11. Cuore o ragione?

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«Le mie intenzioni sono abbastanza chiare. Sei tu che devi decidere cosa vuoi che succeda ora».

Sono io che devo decidere? Non credo di essere in grado di farlo. Dovrei seguire il mio istinto o la mia ragione? Con Shawn così vicino non riesco a pensare chiaramente. Voglio baciarlo? Mi costa ammetterlo, ma è così. Ciò che mi frena sono le conseguenze e i dubbi. Sarà un bacio scoccato nell'euforia del momento, o qualcosa di più significativo. Cosa cambierebbe tra noi? Ci sono sentimenti coinvolti o è la noia a portare avanti questa cosa?

La musica continua a riempire la stanza, ma è incapace di camuffare il battito del mio cuore che mi riempie le orecchie e che fa sobbalzare il mio petto.

«Cosa vuoi Camila?» mi chiede con voce roca, in attesa di risposte.

«Io non- io non lo so...» rispondo con voce piccola.

«Vuoi che ti dica cosa ne penso io?» dice al mio orecchio, rimanendo nella stessa posizione di qualche minuto fa. Annuisco incapace di formulare una frase. «A me sembra che tu voglia baciarmi». Posa le labbra sul mio collo e mi lascia una breve scia di baci. 

«Shawn non dovremmo...» dico affannosamente allontanandolo a stendo da me.

«Perché?» domanda più serio.

«Perché cosa?» chiedo confusa.

«Perché flirti con me per settimane intere, perché mi provochi e lasci intendere di essere interessata a me, se poi mi allontani?». La sua voce è profonda e dura, e il suo sguardo inquisitorio. Shawn non è arrabbiato, ma perplesso. Ferito.

Porto una mano sulla sua guancia e lo accarezzo, ma lui mi impedisce di proseguire. «Camila, cosa vuoi che faccia?»

Deglutisco rumorosamente. «Vai a dormire Shawn» dico rassegnata, sbalordita dalla mia stessa risposta. Il ragazzo spalanca gli occhi sorpreso e arrabbiato, lascia andare la mia mano ed esce dalla stanza a passo spedito. Rimango sola in cucina, ancora seduta sul bancone, con il fiato corto e l'urgente bisogno di schiaffeggiarmi.

Cos'ho che non va? Un ragazzo- veramente attraente per giunta- è interessato a me per la prima volta in vita mia e io che faccio? Gli dico di andare a dormire. Sono forse caduta dalle scale da piccola? Perché è l'unica spiegazione che posso dare per la mia stupidità. 

Demoralizzata mi faccio strada verso la camera barcollando e facendomi sostenere dai muri della casa. Ho davvero bevuto troppo stasera. Entro nel bagno e mi guardo allo specchio mentre mi lavo i denti. Stento a riconoscere il mio riflesso, ma allo stesso tempo ho anche un'epifania. Cosa ci faccio qui? Se desidero così tanto farmi baciare da quel ragazzo, posso benissimo andare nella stanza affianco e permettere che succeda. Decisa, marcio verso la camera di Shawn, nella quale non sono mai entrata. Senza bussare, spalanco la porta e mi dirigo dritta su di lui.

«Non so cosa voglio davvero, ma in questo momento non mi sembra così sbagliato fare questo» dico, riuscendo a non biascicare le parole, posando le mie labbra sulle sue. Shawn non si muove, rimane immobile e non reagisce e credo di essermi solo resa ridicola. Nella penombra della camera lo fisso negli occhi che non trasmettono alcuna emozione. «Shawn» sussurro sul punto di piangere. Ti prego fa' qualcosa, di' qualcosa, penso esasperata.

Dopo una quantità di tempo indefinita, sul suo volto spunta il caratteristico ghigno provocatorio che spesso gli vedo fare. «Te ce n'è voluto di tempo» mi dice sussurrando direttamente al mio orecchio. Tutto il mio corpo viene ricoperto dalla pelle d'oca, ma non ci faccio troppo caso dato che mi perdo nel piacere degli umidi baci che mi sta lasciando sul collo.  Non durano molto, giusto il tempo che le sue labbra si facciano strada verso le mie, congiungendosi assieme. Il suo tocco è leggero, quasi intimorito da un altro rifiuto, ma questa volta non ho intenzione di spostarmi. Le sue labbra sono morbide  e carnose, insistenti contro le mie e io mi abbandono al dolce bacio. La sua lingua si fa spazio picchiettando sulla mia bocca, e non resisto alla sua richiesta di entrata. Baciandolo posso ancora percepire il gusto della tequila che ha bevuto prima e penso che potrebbe diventare il mio drink preferito. Ancora in piedi difronte al suo letto, Shawn afferra saldamente i miei fianchi  e mi posiziona su di lui, facendomi sedere sulle sue gambe. Mi attira a sé unendo i nostri corpi, e la sua mano traccia carezze lungo tutto il mio torso fino ad appoggiarsi sulla mia guancia. Ad occhi chiusi, porto le mie mani, molto più piccole rispetto alle sue, dietro al suo collo, riuscendo ad afferrare qualche ciocca dei suoi capelli. In questa posizione, il suo petto è a contatto con il mio e ho la possibilità di percepire il suo battito cardiaco. Non mi sarei mai aspettata di trovare un ragazzo come lui così agitato, ma il suo cuore potrebbe scoppiare da un momento all'altro. Non pensavo potesse essere così nervoso vicino a me, ma a quanto pare, proprio come la sottoscritta, è molto preso da quello che sta succedendo tra di noi. 

So che non dovrei pensare in questo momento, ma purtroppo è nella mia natura. Non posso evitare di chiedermi se questo bacio sia un passatempo per sconfiggere la noia, o se si tratta di qualcosa di più. Mi interrogo anche su quello che sto provando io: mi piace davvero Shawn, o mi sto semplicemente facendo trasportare dal flusso degli eventi? 

La mia mente smette di macchinare pensieri solo nel momento in cui Shawn passa ad attaccare il mio collo in modo più passionale. I suoi baci sono più insistenti e la lingua si posa proprio sul punto in cui la mia vena pulsa. La mia pelle tesa viene risucchiata, resa più sensibile dall'improvviso afflusso di sangue che si sta accumulando sotto il tocco del ragazzo. Un gemito di piacere scappa dal fondo della mia gola e sento Shawn sorridere soddisfatto. Dal suo naso escono lievi soffi di aria calda, che mi solleticano e mi distraggono mentre una delle sue mani si insinua sotto l'orlo della mia maglietta. Il suo tocco è paradisiaco e inebriante, ma cerco di mantenere il controllo e di concentrarmi. I suo polpastrelli risalgono sul mio addome, sfiorando la linea delle mie costole, anticipando l'arrivo del grande palmo caldo che riesce a circondare gran parte della mia vita stretta. Gli eventi stanno proseguendo ad una velocità troppo spedita, e non mi sento molto a mio agio a pensare a quello che potrebbe succedere se non rallentiamo un po'. Shawn tenta di arrivare alla chiusura del mio reggiseno, ma lo fermo prima che possa sganciarlo.

«Shawn, aspetta» dico con il fiatone, afferrandogli le mani. «Tutto questo è molto piacevole, ma stasera non ho intenzione di spingermi oltre i baci». Non ero sicura di voler dire questa frase, sapendo della probabilità di poter rovinare tutto e far arrabbiare di nuovo il ragazzo. Ma lui si mostra comprensivo e mi sorride.

«Non c'è fretta. Non voglio spingerti a fare qualcosa che non vuoi». Gli occhi dolci e il sorriso comprensivo mi rassicurano e sento le farfalle nello stomaco. Riporto le mie labbra sulle sue e riprendiamo a baciarci ancora per un po' di tempo, fino a quando è lui che chiede di fermarci.

«Camila, piccola, dobbiamo rallentare un po'» dice schiarendosi la voce. Piccola, mi ha chiamata piccola!  Vedo le sue guance arrossate e posso percepire il calore che emana dal corpo e mi chiedo se sto facendo qualcosa di sbagliato. Shawn sembra leggermi nel pensiero. «Mi sto divertendo parecchio, ma ehm... forse un po' troppo e non voglio che la situazione mi sfugga di mano» dice un po' imbarazzato.  Subito non riesco a capire cosa sta cercando di dirmi, ma muovendo i fianchi spostandomi per guardarlo più attentamente, sulla mia coscia percepisco qual'è il problema.

Alzo le sopracciglia sorpresa e mi agito su di lui, non sapendo bene cosa fare. Un grugnito sfugge dalle sue labbra. «Camila, Camila. Ti prego non muoverti, o faccio un macello» dice a denti stretti. 

Mi scappa una risatina imbarazzata. «Ok, scusa» dico, pensando che mai durante la mia vita ho avuto questo effetto su un ragazzo.

«Dammi qualche minuto, la situazione dovrebbe abbassarsi». Annuisco e mi immobilizzo. Mi mordo le labbra e mi guardo intorno, evitando il suo sguardo. Non avrei mai creduto di potermi ritrovare in una situazione del genere. «Dovremmo andare a dormire» suggerisce Shawn con voce tesa, e io mi alzo e mi avvio verso la mia camera. «Non resti qui?» chiede deluso.

«Non sapevo se tu lo volessi...» ammetto. Senza parlare, Shawn sposta le coperte da un lato e mi fa segno di sdraiarmi al suo fianco. Seguo le sue indicazioni, e in poco tempo mi ritrovo stretta tra le sue braccia a dormire serenamente. 

Ai confini del mondo || ShawmilaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora