La brezza estiva mi sfiora la pelle nuda, la quale reagisce procurandomi una serie infinita di brividi. Ma forse nemmeno il sole cubano riuscirebbe a riscaldarmi in questo momento, data la forte paura che mi fa irrigidire.
«Devo farlo davvero?» chiedo inutilmente.
«Assolutamente si. Forza, smettila di fare i capricci e metti i piedi in acqua».
«Ma ci tocco? Perché se non è così puoi scordarti che ti raggiunga».
«Sta' tranquilla. I primi metri non sono così profondi, in ogni caso ci sono io. Ti garantisco che non ti si bagneranno nemmeno i capelli» mi rassicura.
Certo, Shawn, tu dai tutto per scontato, ma forse non hai calcolato che sono alta appena un metro e cinquanta. Giuro che se muoio annegata per colpa di questo ragazzo, lo tormenterò sotto forma di fantasma per il resto dei suoi giorni. Immergo il primo piede nell'acqua ghiacciata e già mi pento di aver accettato di fare una simile idiozia. Il secondo piede segue il primo e mi lascio cadere all'interno del lago, calandomi lentamente dal molo. L'acqua sommerge il mio corpo fino ad arrivare al mio mento, e mi lascio prendere dal panico.
«Oddio annego!» strillo terrorizzata.
Il ragazzo nuota velocemente fino a raggiungermi e mi solleva afferrandomi sotto le braccia. «Cavolo, avevo visto che sei bassa, ma non credevo così tanto, Camilita» mi prende in giro lui.
«Ah-ha, molto divertente, ma nel frattempo stavo già per lasciarci le penne!» rispondo irritata. «E poi l'acqua è congelata, come fai a resistere?» chiedo battendo i denti.
«Sei la solita esagerata» risponde ridendo, senza mai lasciare la sua presa su di me. Mi rendo conto di quanto siamo vicini, e le mie guance si tingono di un colorito più intenso. Fino a qualche giorno fa non avrei mai pensato che sarei finita tra le braccia del ragazzo che mi dà sui nervi. Appoggio le mani sulle sue spalle possenti e sento i muscoli tonici guizzare sotto il mio tocco.
«Bene. Lezione numero uno. Imparare a stare a galla. E' la cosa più semplice e spontanea da fare, ma l'importante è rimanere rilassati. Adesso cerca di ammorbidire i muscoli e fingi di sdraiarti su un materassino. Io ti sorreggo per la schiena e quando ti sentirai pronta, proverò a lasciarti». Le sue istruzioni sono molto chiare, ma faccio fatica a fidarmi di lui. Alla fine, dopo aver lanciato qualche sguardo diffidente, faccio come dice.
Galleggiare sulla superficie è molto più difficile di quanto pensassi, dato che le mie gambe non vogliono restare a galla. L'acqua fredda mi impedisce di rilassarmi e, anche se il tocco di Shawn dovrebbe darmi conforto, in qualche modo mi rende ancora più nervosa.
«Devi lasciarti andare Camila. Mi assicurerò io di non farti annegare» mi ripete con voce annoiata il ragazzo.
«E' facile per te parlare, dato che sai già come farlo!»
«Agitarti non aiuta la tua causa. Fa' come ti ho detto e vedrai che andrà tutto bene».
Sbuffo e provo a seguire le sue indicazioni. Dopo qualche minuto sento il mio corpo leggero e la mano di Shawn lascia la mia schiena, assicurandosi però di non allontanarsi da me.
«Oddio, sto davvero galleggiando?!» esclamo, sorpresa da me stessa.
«E' così, ragazzina».
«Non chiamarmi ragazzina! Abbiamo la stessa età...» lo ammonisco.
«Ora lezione numero due. Dovrai provare a galleggiare a pancia in giù e allo stesso tempo muovere le braccia davanti a te, tenendo la testa alta».
Spalanco gli occhi. «Questo va ben oltre le mie capacità motorie. Dimmi che vuoi vedermi annegata, ammetti che è così!»
«Per quanto l'idea sia allettante, non mi va di passare mesi rinchiuso in questo posto da solo, quindi mi assicurerò di non farti affondare». Mi afferra per i fianchi e mi gira di centottanta gradi. Mi ritrovo affacciata ad un muro d'acqua, ma grazie alla presa che ha su di me, evito di ingerirne anche un solo goccio.
«Bene, mentre ti sorreggo, muove braccia e gambe, senza scoordinarti troppo».
Faccio come dice e in pochi minuti mi ritrovo a sguazzare nel lago. Non mi sono nemmeno accorta che ha lasciato la presa, ma una volta appresa la notizia, il mio corpo decide di andare in blackout. Mi irrigidisco e inizio lentamente ad affondare, agitandomi per cercare di restare a galla. Ingoio chissà quanti litri d'acqua prima che Shawn decida di venire ad aiutarmi.
«Cavolo stavi andando così bene!» mi dice, mentre io continuo a tossire. Spontaneamente mi aggrappo al suo corpo, agganciando gambe e braccia al suo torso. Mi rendo conto della posizione solo dopo che riprendo a respirare, e cavolo, non mi era mai capitato di stare così vicino ad un ragazzo.
«Tutto apposto?» mi chiede, ed io mi limito ad annuire. Vorrei potermi staccare dal suo corpo, ma sono sicura che la scena appena successa si ripeterebbe, quindi preferisco perdere la mia dignità piuttosto che la vita.
«Vuoi fare un giretto un po' più al largo?»
«Solo se prometti di non lasciarmi andare».
«Questo sarebbe difficile da fare, visto quanto ti sei incollata a me» risponde ironico, provocandomi un forte imbarazzo. «Aggrappati sul mio dorso, così facciamo una nuotata». Faccio come dice e presto i metri che mi separano dalla riva aumentano notevolmente. Devo ammettere però che questa sensazione non è affatto male. Essere immersi nell'acqua fresca dona un certo senso di libertà, e penso che sia la cosa più simile al volo che l'uomo possa sperimentare.
Shawn nuota veloce, e ammiro come le sua braccia muscolose fendano l'acqua, e le sue lunghe gambe ci spingono verso il centro del lago.
«Comunque» inizia lui, tra una bracciata e l'altra «Non ti serviva una scusa per appiccicarti a me. Bastava chiedere». Questo ragazzo ha davvero intenzione di darmi sui nervi ora che siamo immersi nell'acqua profonda?
«Oh ti prego! Semmai sei tu che non vedevi l'ora di stingermi tra le braccia. Se non mi avessi praticamente trascinato in mezzo al lago, non mi sarei mai avvicinata a te» replico con una vena di ironia. Mi aspetto una risposta altrettanto cinica da parte sua, ma invece non replica alla mia provocazione.
«Ora è meglio se torniamo dentro. Fra poco è ora di preparare la cena» mi avvisa con voce profonda.
Arrivati sulla sponda mi aiuta a risalire sul molo e corro ad afferrare gli asciugamani che avevo preparato prima di entrare. Gliene porgo uno e mi sorride riconoscente, quasi stupito dal mio gesto. Fuori dall'acqua posso ammirare il suo fisico scolpito, che già si poteva intuire attraverso il tessuto fino delle t-shirt che indossa solitamente. Mi obbligo a distogliere lo sguardo, se mi dovesse beccare, non la smetterebbe più di canzonarmi, e io voglio assolutamente evitare una situazione simile.
Ripensando alla giornata di oggi, mi meraviglio della scoperta di questo nuovo Shawn, così disponibile e affabile, una persona completamente diversa da quella che ho conosciuto un mese fa. Non posso fare a meno di chiedermi se questa sia tutta una facciata, per cercare di trascorrere la quarantena in armonia, o se invece abbia indossato una maschera fino a questo momento. Ad ogni modo, cerco di approfittare di questi momenti finché durano e provo ad impegnarmi a rispettare la mia parte del patto.
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Ai confini del mondo || Shawmila
FanfictionLe grandi epidemie erano sempre state uno scenario surreale per Camila e Shawn, ma a volte la realtà può sorprendere. Costretti a convivere in isolamento, in uno chalet ai confini della civiltà, i due ragazzi dovranno imparare a sopportarsi e ad aiu...