21. Heather

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Il mese di Agosto terminerà tra poco più di una settimana, ma fatico ad accorgermene dato che il tempo è volato. Per quanto la quarantena sia stressante e difficile, con Shawn al mio fianco ho la capacità di andare avanti senza troppa fatica. E ora, convivere con lui in questa situazione, dopo che finalmente entrami abbiamo dichiarato i nostri sentimenti, è persino piacevole. Adesso è così facile distrarsi e sviare i brutti pensieri concentrandomi unicamente su di lui, tanto che sono convinta che Shawn sia la soluzione ad ogni mio problema. 

Stesi al sole a goderci gli ultimi istanti di un'estate ormai perduta, richiamo la sua attenzione. «Shawny?»

«Mila».

«Pensi mai a come sarebbe il nostro rapporto adesso se non fossimo stati costretti a restare qua?» chiedo dal nulla. Lui alza un sopracciglio, perplesso, e mi rendo conto che effettivamente non so come facciano a venirmi in mente domande del genere.

«Sinceramente? No. Trovo abbastanza inutile scervellarsi su avvenimenti che non sono successi» risponde con una scrollata di spalle. 

«Io ci ho pensato» ammetto.

«E qual è stato il risultato?» mi chiede curiosamente.

«In realtà ho immaginato così tanti scenari che non saprei da dove iniziare» gli confesso quasi imbarazzata.

«Ho tutto il tempo del mondo per ascoltarti, piccola».

Adoro quando mi chiama "piccola". «Lo scenario peggiore figura me che torno a Cuba nell'esatto momento in cui la nostra settimana in questa casa termina. Probabilmente avrei cercato il primo aereo disponibile per tornare a casa, quindi ora non staremmo assieme».

Shawn scuote la testa. «No, questo non mi piace. Poi? che avevi immaginato?»

«Sempre dopo il nostro ritorno, noi non ci saremmo più parlati. Tu a settembre saresti tornato al college e io ne avrei iniziato uno, e le nostre strade si sarebbero comunque separate».

«Mila, hai pensato ad un finale leggermente più positivo o nella tua mente esistono solo storie senza lieto fine?» mi chiede quasi sconvolto.

Rido leggermente. «No, tranquillo. Ho anche un finale carino» lo rassicuro. «Nella possibilità migliore che ho immaginato, noi abbiamo fatto pace durante la nostra breve permanenza qui. Una volta tornati a Toronto mi avresti permesso di uscire con te e i tuoi amici. Lentamente ci saremmo conosciuti e alla fine avremmo provato a stare assieme. Questa ti piace?» gli chiedo avvicinandomi a lui, desiderosa di un po' di contatto.

«Questa è decisamente più piacevole. Ma preferisco comunque quello che stiamo vivendo adesso» mi confessa facendo l'occhiolino. 

«Ho un'altra domanda per te» lo avviso.

«Vai».

«Quando abbiamo dormito assieme per la prima volta, mi hai detto che non sei potuto andare in Europa a causa del mio arrivo, ma non mi hai raccontato bene tutta la storia. Ti va di farlo?». Alla mia domanda mi sembra che Shawn si irrigidisca un po', ma non ci faccio troppo caso.

«Non c'è molto da raccontare» risponde evasivo.

«Ti pregooo» insisto io.

Shawn sospira e inizia a parlare. «Durante il primo anno di college io e i miei amici abbiamo perso un po' i contatti, sai a causa della distanza. Avevamo deciso di fare un viaggio tutti assieme come l'estate precedente e la nostra destinazione era l'Europa. Io ci sono già stato con i miei anni fa, ma l'itinerario che avevo programmato con i miei amici era sicuramente più divertente. E forse anche un po' illegale, ma non soffermiamoci sui particolari».

Ai confini del mondo || ShawmilaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora