22. Dispersa

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Alle mie spalle sento Shawn avvicinarsi e le mie gambe iniziano a muoversi da sole. Non sono mai stata particolarmente brava nella corsa, ma in questo momento potrei vincere una gara olimpica tanto sto andando veloce. Sto correndo via da lui come se la mia vita dipendesse da questo e una parte di me soffre alla realizzazione che sto scappando da colui che finora mi ha reso felice. Non avrei pensato che un giorno sarei dovuta letteralmente fuggire da lui, eppure non smetto mai di stupirmi. So che con questa azione sto ferendo anche Shawn, dev'essere un brutto colpo vedere la persona alla quale stai assieme allontanarsi da te in questo modo. Ma ora ho bisogno di stare distante da lui. Non sto scappando perché penso che possa farmi del male, non ho mai avuto questo dubbio e sono sicura con ogni fibra del mio essere che Shawn non sarebbe mai capace di farmi del male. Però devo allontanarmi da lui per riuscire a pensare lucidamente.

«Camila!» urla a parecchi metri di distanza dietro di me, con la voce rotta.

«Lasciami stare Shawn» rispondo entrando nelle soglie del bosco.

Passare del tempo sola con me stessa è l'unica soluzione che ho al momento per chiarirmi le idee. Sono sicura che se stessi in compagnia di Shawn, in qualche modo riuscirebbe a persuadermi e a convincermi che non stiamo facendo nulla di male. Non sono sicura di poter dire il contrario, semplicemente devo ragionarci su e capire da sola se la nostra relazione è la cosa migliore.

Dietro di me sento le foglie scricchiolare e percepisco la presenza di Shawn. Questo ragazzo non si arrende mai! Se continuo a seguire il sentiero, Shawn mi starà sempre alle calcagna, per questo mi tolgo dalla via ed entro nella fitta vegetazione del bosco. Sono consapevole che non è la scelta più sicura, ma è l'unica che mi permette di restare da sola. In una decina di minuti Shawn perde le mie tracce e io rallento il passo. Camminando, cerco di fare chiarezza nei miei pensieri.

Ho due scelte a disposizione: la prima è quella di porre fine al rapporto tra me e Shawn, la seconda è quella di continuare a stare con lui. Il problema è che non è tutto bianco o nero, nel mezzo ci stanno mille sfumature. Sono sicura che i sentimenti che provo per quel ragazzo siano veri e profondi, quindi se decidessi di porre fine alla nostra storia non credo che sarei in grado di cancellare quello che provo per lui. Probabilmente passerei il resto del mio tempo a crogiolarmi nelle mie lacrime, con il costante promemoria di ciò che ho perso, posto sempre difronte ai miei occhi. Non sono sicura di essere in grado di affrontare tanto dispiacere. Dall'altra parte, sono anche consapevole del fatto che la mia fiducia in lui è stata incrinata, quindi come riuscirò a portare avanti un rapporto che non ha delle basi solide?

Quando mi sono innamorata di Shawn ho cercato di trattenere i miei sentimenti, consapevole della probabilità di essere l'unica a provare certe emozioni. Ma nell'esatto momento in cui mi ha chiesto di stare con lui, dicendomi che il sentimento era reciproco, le mie difese sono cadute all'istante. Senza pensarci due volte ho riposto la mia fiducia in lui, mi sono abbandonata al suo affetto, non ho mai messo in dubbio quello che stava dicendo. Ma ora, che sono a conoscenza della presenza di questa Heather, come dovrei comportarmi? Lui continua a ripetere che tra loro è finita, ma spesso i ragazzi non capiscono il comportamento di noi ragazze. Per quel che ne so, Heather sta mettendo alla prova il sentimento reciproco che c'è tra di loro. Magari è in attesa che Shawn la chiami e le dica che le manca. Oppure effettivamente considera la loro storia finita, e non si sta preoccupando minimamente della fine che ha fatto il suo ex. Ma la minima possibilità che Heather possa in qualche modo essere ancora legata a Shawn è un particolare che non posso ignorare.

Chi sono io per mettermi in mezzo al rapporto di due persone? Non ho nessun diritto di prendere la decisione di intromettermi tra di loro, dando per scontato che entrambi considerino finita la loro storia. Mi metto nei panni di questa ragazza che non conosco e mi chiedo come reagirei io alla notizia che il ragazzo con cui sto assieme, nel frattempo se la spassa con un'altra.

Quando infine giungo ad una soluzione, mi accorgo che è calata la sera. Mi guardo attorno, incapace di orientarmi nella penombra del bosco e inizio a rimpiangere la mia scelta di essere uscita dal sentiero. Non so per quanto tempo io abbia camminato, ma le gambe ora mi fanno male e sono completamente ignara di quanta distanza ci sia tra me e la casa. Giro sui tacchi e provo a ripercorrere la strada che ho fatto finora, sperando di non confondermi troppo. Ma gli alberi si assomigliano tutti e la mancanza di luce non aiuta il mio scopo. Comincio ad andare nel panico, mi guardo attorno e non so che strada prendere. La vista mi si appanna a causa delle lacrime e inizio a singhiozzare, incapace di capire come procedere. Cosa posso fare? Dove vado? Quanto distante sono?

«Shawn! Shawn!» inizio a chiamare il suo nome con la speranza che mi senta e mi aiuti ad uscire di qui, ma la distanza che ho messo tra noi è troppa perché questo accada. «Shawn!»

Mi lascio cadere a terra e mi rannicchio contro un tronco, lasciandomi andare ad un pianto disperato. Le gambe mi fanno male, il freddo della notte pervade il mio corpo e non ho alcuna idea di come farò ad uscire da qui. Rimango in questa posizione per chissà quanto tempo, rabbrividendo e piangendo, senza smettere di pregare di non finire sbranata da qualche animale selvatico. La stanchezza si fa sentire e i miei occhi si fanno pesanti. Quando le mie palpebre minacciano di chiudersi sento chiamare il mio nome in lontananza.

«Camila! Camila!». Inizialmente credo che si tratti solo della mia immaginazione che mi gioca brutti scherzi. Poi sento il suono sempre più chiaramente e la voce di Shawn che si avvicina. «Camila! Dove sei?». Nella sua voce una certa urgenza e molta preoccupazione.

«Shawn! Shawn, sono qui!» mi alzo da terra e provo a seguire la sua voce. In lontananza vedo la flebile luce di una torcia e mi dirigo velocemente verso di essa. «Shawn!» ripeto con la voce rotta dal pianto.

«Camila!». Il ragazzo corre verso di me, raggiungendomi. «Camila! Stai bene?» mi attira a sé stringendomi più forte che mai, e io lo lascio fare dato che il suo corpo mi riscalda all'istante. Non fermo le lacrime che mi rigano il viso, soprattutto quando mi accorgo che anche Shawn ha le guance bagnate. «Non puoi neanche immaginare quanto io mi sia preoccupato per te! Ma cosa ti è saltato in mente, Camila?! Ho temuto il peggio!» mi sgrida con voce rotta, graffiata dallo spavento.

«Scusa Shawn, non era mia intenzione» rispondo continuando a singhiozzare contro il suo petto.

«Non fare mai più una cosa del genere, ci siamo capiti?» dice guardandomi direttamente negli occhi. Io annuisco, incapace di continuare a parlare. «Forza, torniamo indietro. Parleremo domani» sentenzia severo ma con voce pacata, e io lo seguo senza dire una parola.

Ai confini del mondo || ShawmilaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora