A testa bassa e in silenzio riordino i vestiti dentro la piccola valigia che mesi fa avevo portato con me in questa casa. Un peso mi stringe lo stomaco e vengo combattuta da un mix di emozioni. Sono felice di poter tornare indietro, ma allo stesso tempo sono spaventata. Fuori di qui sia io che Shawn saremo costretti ad affrontare l'inevitabile. Ci aspettano il lutto di Maria e gli ultimi giorni di Roger. Dobbiamo affrontare il resto del mondo e prepararci a qualcosa che potrebbe non piacerci. Non sappiamo come sono andate le cose per tutte le altre persone, come si è evoluta la malattia, in che modo è stata affrontata l'emergenza o cosa ci aspetta ora.
La quarantena è finita e l'emergenza sta passando. Ora che succederà? Ma soprattutto io che ruolo avrò in tutto questo? Cosa ci si aspetta da me? Dovrò tornare a Cuba o resterò qui in Canada? Il mio cuore è diviso in due. Da una lato vorrei tornare a riabbracciare i miei genitori il prima possibile, ma dall'altro con che coraggio posso lasciare Shawn ora che ha bisogno di me? Sua madre è morta e suo padre è gravemente malato. Non ha fratelli con cui condividere il dolore e i suoi famigliari vivono ad ore di distanza da lui. Io sono l'unica persona che potrebbe essergli di conforto, ma lui me lo permetterà?
Chiudo la valigia e a fatica mi avvio verso le scale. «Aspetta, faccio io». Shawn afferra i miei bagagli e scende i gradini. Sorrido per la sua gentilezza e per il ricordo di questa estate, quando nella stessa situazione mi ha guardata faticare. Shawn carica i bagagli in auto e io mi guardo attorno un'ultima volta. Questo luogo è intriso di ricordi, belli e brutti. Questa è la casa in cui io e Shawn ci siamo innamorati, dove mi ha baciata e ha fatto l'amore con me. Ma è anche il luogo i cui abbiamo litigato, il luogo in cui sono state versate tante lacrime, il luogo che ci ha tenuti prigionieri per mesi interi. Imprigionati, ma al sicuro.
«Sei pronta per andare?» Shawn chiede alle mie spalle. Annuisco. Esco dalla porta un'ultima volta ed entro in auto. Shawn chiude a chiave l'abitazione e mi segue nell'abitacolo. Accende il motore e partiamo verso la strada del ritorno. L'auto corre silenziosa sull'asfalto e i rumori attorno a noi vengono assorbiti dalla neve che ricopre tutto. La quiete è assordante. Né io né Shawn osiamo dire una parola.
Forse è solo una mia paranoia, ma tra noi si è creata una certa tensione. Dentro di me una vocina continua a ripetermi che sta per cambiare tutto e che probabilmente anche tra me e il mio ragazzo ci sarà una svolta. Ho la sensazione che il nostro rapporto subirà il colpo più grande al nostro rientro e non sono pronta a perdere il ragazzo che amo.
Una volta tornati a Toronto Shawn sarà impegnato ad organizzare il funerale della madre e poco più tardi anche quello del padre. Dovrà assicurarsi di stargli vicino nei suoi ultimi giorni. Sarà impegnato ad occuparsi della casa e delle proprietà dei suoi. Forse dovrà lasciare il college. Lo aspettano innumerevoli responsabilità, responsabilità che un ragazzo di diciannove anni non dovrebbe avere. Spero solo che mi permetterà di aiutarlo, se mai ne avrà bisogno.
Tutti questi dubbi e queste incertezze formano un nodo alla gola e deglutisco sperando di riuscire a sopprimere il bisogno urgente di lasciarmi andare in un pianto liberatorio. Troppe lacrime sono già state versate, non c'è bisogno che peggiori la situazione. Soprattutto ora che, dopo mesi di attesa, abbiamo ottenuto ciò che desideravamo da tempo. La libertà.
Shawn mi afferra la mano e mi sorride. E' un sorriso triste, ma è anche rassicurante. Sembra che stia cercando di dirmi qualcosa senza usare le parole. E forse è proprio questo suo gesto che mi dà il coraggio di trasformare in parole i miei pensieri.
«Se il mondo stesse per finire, verresti da me, giusto? Verresti e resteresti con me per la notte?». La mia voce suona piccola e spaventata.
Shawn bacia il dorso della mia mano. «Se il mondo stesse per finire verrei da te. Ti stringerei così forte che ogni tua paura sarebbe irrilevante. Potrebbe cadere il cielo o scatenarsi l'inferno sulla terra, e io starei comunque al tuo fianco. E se tutto dovesse finire, se il mondo dovesse implodere e dissolversi nel nulla, non ci sarebbe nemmeno il bisogno di dirci addio, perché riuscirei a trovare un modo per tornare da te». Le sue parole escono sincere e rassicuranti, cancellando ogni mio dubbio.
«Ti amo Shawn» dico con voce roca, guardandolo dritto negli occhi.
«Ti amo Camila» ripete lui spontaneamente.
«Non hai paura?» gli domando.
Sawn si rabbuia. «Sto morendo si paura, ma purtroppo non è una cosa che possiamo evitare. Spero solo non sia così terribile come sto invece immaginando». Shawn sembra invecchiato di almeno cinque anni dopo questi ultimi giorni e rabbrividisco al pensiero che il peggio non è ancora passato.
Il viaggio del ritorno verso casa passa velocemente e ciò che troviamo per strada ricorda ciò che si vede nei film post-apocalittici. Le vie sono deserte, la gente ha paura di uscire, i negozi sono chiusi e in lontananza si sente il suono perpetuo delle sirene che riecheggia per le strade. Sembra una città fantasma. Tutto è immobile sotto gli strati di neve, che continua a cadere imperterrita ormai da giorni.
«Cos'è successo?» chiede Shawn sussurrando appena, mentre parla con sé stesso. E' una domanda che mi sto facendo anch'io. Sapevamo che la situazione fosse grave, ma non avremmo mai immaginato nulla del genere. La realtà qui fuori è così diversa ed inquietante rispetto alle condizioni in cui abbiamo vissuto finora. Siamo stati davvero fortunati ad essere fuori città all'inizio di questa epidemia. Non oso immaginare cosa sarebbe successo se le cose fossero andate diversamente. .
Arriviamo difronte alla villa di Shawn e i cancelli si aprono lentamente. Entriamo nel vialetto d'accesso e scendiamo dall'auto. Senza bisogno di dire una parola, entrambi ci avviciniamo l'uno all'altra e uniamo le nostre mani in una stretta salda.
D'ora in poi sarà tutto diverso. Ma almeno saremo assieme.
Fine.
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Ai confini del mondo || Shawmila
ФанфикLe grandi epidemie erano sempre state uno scenario surreale per Camila e Shawn, ma a volte la realtà può sorprendere. Costretti a convivere in isolamento, in uno chalet ai confini della civiltà, i due ragazzi dovranno imparare a sopportarsi e ad aiu...