Arrivammo al lussuoso ristorante che si trovava proprio nel centro di San Francisco e un cameriere decisamente snob ci accompagnò ad un tavolo circolare al centro della sala. Prendemmo posto ed io mi ritrovai tra Josh e Paula. Ordinammo, poi nessuno spiccicò più parola, eravamo calati in un imbarazzante silenzio.
-Ehm, allora ragazzi.. come vi sembra San Francisco?- mio padre ruppe il ghiaccio
- Per quel poco che abbiamo potuto vedere è una bella città- rispose Josh ed io annuii
-Si è davvero magnifica, la scoprirete meglio in queste due settimane e chissà, magari se vi piace potrete restare..- azzardò mio padre
-Meglio non parlarne ora- dissi seria guardandolo negli occhi e lui distolse lo sguardo.
Io non mi sarei mai trasferita là, come potevo lasciare mia madre e Louis? E i miei amici?
La cosa era infattibile.
Samantha cercò di cambiare argomento spostando il centro dell'attenzione sui suoi figli, di sicuro lei non avrebbe voluto averci tra i piedi.-Com' è andata la vostra giornata, ragazzi?- domandò
-Benissimo! Oggi il coach mi ha comunicato che passeremo in finale alle nazionali di cheerleading! - disse Paula super esaltata
-Ma è fantastico tesoro!- le sorrise mio padre. Odiavo quando la chiamava così.
Era invidia?
Forse si, lei aveva il padre che per me non c'era mai stato.
- E tu, Gregor?- chiese Samantha. Il ragazzo, il quale non aveva smesso neanche un secondo di usare il telefono da quando eravamo arrivati, alzò la testa giusto per rispondere alla domanda della madre
-Oggi tutto bene, probabilmente mi eleggeranno capo della squadra di hockey- fece indifferentemente riposando lo sguardo sul telefono. Certo che era proprio strano quel ragazzo, non avevamo mai avuto una vera conversazione, probabilmente da quando ci conoscevamo ci eravamo parlati solo un paio di volte. Meglio così, almeno non mi infastidiva.
-Che bella notizia!- fece Samantha
- Tu Josh, fai qualche sport?- domandò mio padre a mio fratello mentre cominciavano a servirci gli antipasti
-Si, sono in una squadra di calcio- rispose lui per poi prendere un boccone di cibo
-E sei il capo?- chiese Samantha, come se fosse l'unica cosa che contava.
-Ehm in realtà no, il capo è Louis dal momento che è stato lui a creare la squadra-
-Louis è il capo di una squadra di calcio?- intervenne Paula con un'espressione piacevolmente sorpresa che non mi piacque affatto.
E poi era sorda o semplicemente stupida?
-Si, perchè?- domandai a denti stretti, mio padre non sapeva che io e lui stessimo insieme e quello era sicuramente il momento meno opportuno per tirare fuori l'argomento. Paula lesse l'agitazione nel mio sguardo e sorrise furbamente
-No niente, mi piace conoscere cose nuove su di lui, lo trovo una ragazzo interessante- cercava sicuramente di stuzzicarmi, ma sapeva che non potevo reagire. Stronza.
-Qualcuno qua si è perso una cotta?- ammiccò Samantha e Paula rise stupidamente abbassando lo sguardo, la donna continuò -E' un bel ragazzo, provaci, magari è single!-
-Mmh, non lo so mamma, credo abbia una ragazza-
-Si ma non sarà di certo bella come te tesoro! Se Louis sapesse che ti piace si farebbe sicuramente avanti-
-Si, credo sia così- disse Paula guardandomi sorridente.
Okay, avrei potuto uccidere qualcuno da un momento all'altro.
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Live Your Life
RomansaHope Taylor è una ragazza di diciotto anni, frequenta l'ultimo anno di college a Londra e vive con sua madre Margaret e suo fratello Josh. Ha un carattere forte e deciso e odia una persona di tutto cuore, Louis Tomlinson. Il suo sarà vero odio oppu...