Capitolo 5- Seconda Parte

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-Allora come è successo, e che legame avevi con il ragazzo posseduto dalla maschera demoniaca?- lo pressò Brian, e Toby si sentì subito a disagio per Ben.
-Lui... avrebbe dovuto uccidersi il mio stesso giorno.-
Piombò il silenzio, e finalmente tutti sembrarono capire. Solo Jeff, probabilmente il meno sensibile fra tutti, osò fare rumore aprendo la lattina.
Toby si guardò attorno, ed assicurandosi di non essere visto, tirò un lembo della maglia di Ben, ancora seduto sul tavolo davanti a lui. Anche il fantasma si guardò attorno per un istante, prima di passarsi una mano dietro la schiena.
Al che, Toby la prese, e fece scorrere il pollice sulla pelle di Ben nel tentativo di confortarlo.
-Un mese prima di... uccidermi, facevo parte di una specie di setta con cui ero entrato in contatto online. Si facevano chiamare "i Figli della Luna", e veneravano la luna come se fosse una vera e propria dea. Quella frase... "Fortuna, velut Luna", era il loro motto.-
Anche Brian aveva aperto la propria birra, e Jack aveva tirato fuori una bottiglia di rum da uno stipo. Quando Toby lo vide avvicinarsi al tavolo con un bicchierino di vetro in mano, lui e Ben si lasciarono immediatamente le mani. Con una precisione che sembrava surreale, dati i grossi artigli, Jack versò un po' di rum nel bicchierino.
-Letteralmente, significa "il fato è come la luna". Significa che è in grado di cambiare e di trasformarsi, come la luna e le sue fasi. Significa che anche un ragazzino in una cittadina sperduta, senza amici e con la madre che si tira di cocaina, può diventare qualcuno. Significa che c'è sempre una speranza, per tutti. E così mi avevano convinto a far parte del loro culto, con tante speranze e un sacco di belle parole.-
-Ma tu non li conoscevi? Cioè, non li avevi mai visti dal vivo, vero? Nessuno di loro?-
Con molta sorpresa da parte di Toby, era stato Jeff a parlare, fra un sorso di birra ed un altro.
-No. Non li avevo mai conosciuti di persona. Avevo solo i loro contatti ed avevo visto le loro foto, niente di più.-
Toby si pressò un labbro fra i denti, portandosi lo sguardo alle ginocchia, che avevano preso a tremare per dei lievi tic. Avrebbe potuto fare una mappa delle lentiggini sul volto di Ben, avrebbe potuto disegnare ad occhi chiusi il modo in cui i suoi capelli si curvavano alla fine di ogni ciocca, e conosceva perfettamente la dimensione della sua ferita all'inguine, conseguenza di un'appendicite. Eppure sapeva così poco.
Oltre l'involucro esterno, non sapevano realmente niente l'uno dell'altro.
Nel sentirlo parlare, quella sera, si rese conto di non avere idea di chi Ben fosse realmente. O chi fosse stato, per meglio dire.
Ma com'era possibile? Come avevano fatto ad accettare l'uno la compagnia dell'altro, se entrambi avevano perso la capacità di aprirsi alle altre persone?
Nel momento in cui la sua testa smise di pensare e tornò alla realtà, Toby vide un cicchetto di rum davanti a sé.
-Jack, no! Toby è troppo piccolo per bere!- provò a protestare Brian, ma le dita del ragazzo avevano già raggiunto il bicchiere.
-Non fare la mamma, Brian- fu la risposta del clown. In quel momento, le pupille rosse di Ben guardarono dritte negli occhi di Brian, e senza distogliere lo sguardo, una delle sue mani raggiunse la bottiglia lasciata sul tavolo. Senza dire niente, se la portò alle labbra e ne calò un gran sorso, senza nemmeno vacillare al momento di mandare giù l'alcol.
-I fantasmi possono bere?- commentò Jeff, sconvolto. -Credo di avere visto la cosa più figa e sconvolgente di tutta la mia vita! Morirò nella pace degli angeli dopo aver scoperto questo!-
-Se vuoi che la dea Luna ti faccia rinascere, devi prima ucciderti. Se hai fede, la dea ti farà tornare in vita in una forma perfetta, ti renderà la versione migliore di te stesso, e vivrai la vita che hai sempre desiderato. E per dimostrarle la tua fede devi farle vedere che non ti importa del tuo vecchio corpo, che sei disposto a lasciarti tutto alle spalle per rinascere come lei desidera. Probabilmente io non ho avuto abbastanza fede.-
Ben si fece dondolare la bottiglia fra due dita, ed appena ebbe finito di parlare, mandò giù un altro sorso, premendo il vetro contro il proprio sorriso sarcastico. Toby bevve il suo cicchetto a sua volta, sentendo le lacrime salirgli agli occhi dopo avere ingoiato il liquido. Subito, ebbe la sensazione che la faccia gli stesse diventando calda.
-È andata così? Sei morto perché un branco di bastardi ti ha detto di buttarti in un lago?- rispose sconvolto Brian, e Toby capì che quello che stava sentendo non era l'effetto dell'alcol.
Gli stava venendo da piangere.
Afferrò subito la bottiglia, e si versò un altro cicchetto per tentare di mascherare la cosa.
-Brian, credimi, non è solo questo. La mia vita era un disastro, e i Figli della Luna avevano così tanti metodi di persuasione... facevano sembrare tutto così vero, così reale- cercò di giustificarsi Ben, le mani che gli tremavano visibilmente. Toby avrebbe voluto abbracciarlo. Avrebbe voluto stringerlo ed affogare il viso fra quella massa di capelli biondi, ma non poteva. Non sapeva come Ben avrebbe reagito se gli altri avessero scoperto tutto.
-Hai buttato all'aria la tua vita perché un branco di bastardi ha deciso che dovevi morire?- ripeté Brian, stavolta più forte. -Ben, io ci sono andato vicinissimo. Ero ad un passo dal morire e se non fosse stato per Jack, sarei morto solo come un cane con la schiena spezzata a metà. Avevo perso tutto, Ben, tutto! E mi stai dicendo che tu hai buttato la tua vita per fare contente delle persone che neanche conoscevi!?-
-Ora basta!!-
Toby neanche riconobbe la sua voce, nel sentirsi pronunciare quelle parole. Per un attimo, nella furia di Brian aveva visto quella di suo padre, e nel corpicino teso, esile e tremante di Ben, aveva rivisto sua madre. Ed era come se un riflesso avesse reagito di conseguenza, scattando in difesa di Ben.
-Questo non ha niente a che fare con te, Brian. Nessuno di noi ha idea di quello che l'altro ha passato, va bene? Dovremmo supportarci a vicenda invece di urlarci in faccia, e tu... tu non sei più lo stesso da quando hai visto quel tipo con la maschera bianca.-
Gli occhi di Brian si spalancarono, e le sue pupille si strinsero subito, in reazione alla troppa luce che vi stava arrivando sopra. Per un attimo, ci fu silenzio, e Toby poté vedere Jeff seduto sul bancone della cucina, che guardava sconvolto in loro direzione.
-Hai visto Masky... e non mi hai detto niente?- disse Jack.
-Non... non era niente di importante- cercò di giustificarsi Brian, e stavolta era lui a tremare. - Jeff lo ha quasi ucciso... non era nulla di importante, davvero.-
-Masky? Quindi è così che si chiama- commentò Ben.
-Non gli hai detto di Masky?- lo accusò Jack, con una venatura di rabbia. -Non gli hai detto niente... dell'uomo che ha causato la rovina della prima dimensione?-

Come Find Me || Creepypasta / Marble HornetsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora