Capitolo 12

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Salutiamo Can e gli diamo appuntamento tra mezz'ora.
Restiamo sole io e Giulia, la guardo
- Ti rendi conto dell'errore che hai appena commesso? - le dico esasperata, -Io ti voglio bene, non voglio indurti a commettere errori nei confronti di Roby, ma la Maya che ho visto poco fa, è la donna più innamorata che io abbia mai conosciuto- mi dice cercando di spiegare le sue azioni.
-Lo amo, si, con tutta me stessa- le rispondo in preda alla commozione
-Dai elimina la tristezza dal tuo volto e godiamoci questa giornata. Chissà magari scopri che lo hai semplicemente idealizzato,osservandolo nel quotidiano- mi dice cercando di tranquillizzarmi.
In pochi minuti sono pronta e con un messaggio ci avverte che è già qui ad aspettarci.
Appena fuori lo vediamo, possiede un Range Rover, grigio metallizzato che acquista maggior valenza con lui alla guida.

Ci avviciniamo e Giulia facendomi un cenno mi fa capire di sedermi accanto a lui, così senza proferire parola, faccio ciò che vuole

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Ci avviciniamo e Giulia facendomi un cenno mi fa capire di sedermi accanto a lui, così senza proferire parola, faccio ciò che vuole.
Appena richiudo la portiera, mi accorgo che il suo profumo onnipresente, risulta ancora più concentrato, un odore difficile da poter dimenticare.
Indosso la cintura di sicurezza e partiamo verso la nostra destinazione.
Durante il percorso lo guardo più volte con la coda dell'occhio, disegno con lo sguardo il suo profilo, le mani curate catturano la mia attenzione e passo il tragitto cercando un difetto che deduco non troverò mai.
Arrivati in area Sultanahmet, mi rendo conto di essere nel cuore di Istanbul, qui ci sono due degli edifici più importanti della città, Moschea Blu e Hagia Sophia.

Arrivati in area Sultanahmet, mi rendo conto di essere nel cuore di Istanbul, qui ci sono due degli edifici più importanti della città, Moschea Blu e Hagia Sophia

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Le visitiamo entrambe e sono sempre più affascinata dalla cultura turca.
Can ci racconta molti aneddoti storici della quale non siamo a conoscenza; pranziamo in un ristorante tipico e passiamo l'intero pomeriggio a parlare di noi.
Intorno alle 19,Giulia riceve una chiamata di lavoro e ci informa che è costretta a tornare in taxi per raggiungere la zona asiatica di Istanbul, ci saluta e lascia me da sola, in compagnia di Can.
Sono le 20 quando ci rimettiamo in macchina per tornare a Bebek, la tensione tra di noi torna a far da padrone, in qualche frangente ci guardiamo, il silenzio sembra quasi emettere suoni, fino a che la sua voce lo interrompe, -Ho una richiesta da farti- mi giro e corrugo la fronte, non riesco a comprenderlo, -Una richiesta? Dai dimmi, vediamo se posso fare qualcosa per te-.
-Ti andrebbe questa sera- si ferma per qualche secondo per appurare il mio interesse e prosegue -Di concedermi una cena a casa mia, ti prometto che sarà l'ultima-, anche se nel mio cuore so che sto per commettere un errore per la quale non ci sarà ritorno, abbandonando la razionalità,rispondo
-Si Can, accetto il tuo invito!.

Dopo poco più di 24 ore, mi ritrovo di nuovo qui, in questo appartamento insieme a lui.
-Allora, cosa ne pensi se fossimo noi a preparare la cena?- mi propone con un sorriso alla quale non si può dire no, -certo, ci sto!- , così lo seguo in cucina.
Can recupera una bottiglia di vino, ne versa un calice per me ed uno per lui, poi mi porge il bicchiere
-A questa serata- dice,
-A questa serata-.
Bevo un sorso di vino mentre lo vedo intento a cerca nel frigorifero qualcosa da preparare.
-Se a te va bene, potremmo preparare, pasta con misto di verdure- mi dice girandosi, -Perfetto, è uno dei miei piatti preferiti-, nel suo sorriso, riesco a vederlo nudo di ogni inibizione, reale come solo lui sa essere,uno di quelli che restano dentro.
-Allora raggiungimi da questo lato, magari mi aiuti a tagliare le verdure-, girando intorno al piano snack arrivo accanto a lui, i nostri corpi si sfiorano attraverso movimenti casuali ma l'elettricità è papabile tra di noi.
Mentre cerco di concentrarmi a tagliare gli ortaggi, vengo distratta dai suoi continui spostamenti dietro di me così finisco per tagliarmi leggermente la pelle,
-Ahi!- urlo,
di scatto lui è accanto a me
-cosa è successo?-mi domanda spaventato, -nulla un piccolo taglietto- rispondo mentre cerco di fermare il sangue, -vieni con me, nel bagno in camera ho dei cerotti- mi fa strada tenendomi per mano.
La sua stanza appare maniacalmente ordinata, noto un ripiano con su circa 10 fragranze da uomo e su la parete destra una sua bellissima foto da bambino, era stupendo già in tenera età.
Pone la mia mano sotto il getto di acqua fredda, mi asciuga delicatamente e con un cerotto mi chiude la ferita.
Resto inerme a fissarlo, rendendosi conto dei miei occhi su di lui alza lo sguardo e senza rendermene conto sono a cavalcioni in braccio a lui, ci baciamo intensamente lasciandoci trasportare dall'attrazione che ci lega come un filo invisibile.
Mi trasporta fino al letto e mi lascia scivolare con i piedi sul pavimento.
-Di questa possiamo fare a meno- prende la t-shirt dal basso e me la sfila dalla testa, baciandomi l'orecchio fino alla base del collo, rabbrividisco al contatto della sua lingua sul mio corpo.
A mia volta delicatamente apro i bottoni della sua camicia, baciandolo ogni volta che ne slaccio uno, fino a scoprire il suo corpo che sembra quasi ricordare un bronzo di Riace.

-Sappi che posso farti impazzire- gli dico con sguardo allusivo, liberandolo anche del jeans nero

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-Sappi che posso farti impazzire- gli dico con sguardo allusivo, liberandolo anche del jeans nero.
Afferrando i miei fianchi mi distende sul materasso, lasciandomi in pochi minuti coperta solo dall'intimo, mentre dal basso verso l'alto scivola con la mano sulla mia gamba sinistra, di riflesso inarco la schiena, ad ogni suo tocco il desiderio di lui diventa sempre più forte.
Denuda i miei seni, mi guarda
-Sei bellissima, ti desidero dal primo momento che ti ho vista-, lo tiro su di me e in pochi istanti i nostri corpi diventano un tutt'uno, abbandondoci alla passione.

Denuda i miei seni, mi guarda-Sei bellissima, ti desidero dal primo momento che ti ho vista-, lo tiro su di me e in pochi istanti i nostri corpi diventano un tutt'uno, abbandondoci alla passione

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