Scorrevo gli occhi distrattamente tra le righe dell'ennesimo romanzo.
Noioso, noioso e ancora noioso.
Come ogni libro noioso che trovavo, lo riposi sullo scaffale dalla quale lo avevo appena estratto lasciando momentaneamente una fessura.
Amavo leggere, lo amavo con tutta me stessa, tanto da porter essere definita asociale e, si, si poteva dire che la mia vita ruotasse intorno ai libri, romanzi pullulanti di tante di quei sogni e pensieri che custodivo gelosamente tra quelle pagine.
Potevo essere dalla dottoressa ricca e bellissima abitante delle coste pure e cristalline della California bagnate dal Pacifico, la donna in carriera sempre elegante sexy e per lo più Newyorkese oppure il professore di fisica della popolata Harvard.
I libri, la maggior parte, erano di persone brillanti con un'esistenza palesemente interessante! E ormai ero arcistufa della solita storia trita e ritrita dell'accidentale scontro tra una tettona e un nuovo deo greco del ventunesimo secolo.
Motivo in più per odiare gli scrittori il fatto che nelle trame inserivano parole come: intrigante... scorrevole nella sua semplicità... comico e altrettanto drammatico romanzo...
Una cosa che non mi era ben chiara era come facessero a dire tutte queste stupidaggini in non più di cinque righe.
Diciamo che il dono della sintesi, io, non lo avevo proprio e se mi avessero chiesto di creare una trama per un libro tanto orrendo che invogliasse il lettore a leggerlo non avrei saputo più che santi invocare.
Anche se, per soldi sia chiaro, avrei anche fatto a nuoto tutto il Mississippi!
Agguantai velocemente l'ennesimo libro dalla copertina blu scuro a contrasto con la fascia gialla che segnalava che il libro fosse in promozione, lessi distrattamente la trama sull'interno della prima pagina sulla copertina.
Le lettere stampatello minuscolo bianche e in rilievo non erano interessanti, esattamente come quello a cui avevo dato un'occhiata poco prima.
Una cosa non scontata in tutti i libri, almeno quella, era il nome del personaggio e la storia di quello stesso nome.
Per esempio, mi capitò di leggere di una certa June Finch, chiamata così, perché i genitori si conobbero in giugno a Rapid city, una cittadina abbastanza conosciuta del Sud Dakota...
E persino, un altro autore, aveva donato il nome della propria cagnolina alla protagonista, Trecy Morrison, una studentessa diciassettenne dello stato americano del Texas.
Ora che mi ricordo quel libro dev'essere "per sbaglio" precipitato nella vasca da bagno mentre ero assorta nel leggerlo tanto attentamente!
Nah... Mi ero semplicemente addormentata...
Non mi entusiasmavano troppo i thriller, erano troppo irreali, macabri e i personaggi erano terribilmente spaventosi!
La vedova di Melbourne, che sofferente e indifesa quale appariva aveva ammazzato il marito con un coltello conficcato alla gola!
Che scena disgustosa.Oppure il bambino omicida, soli tredici anni, e tre quarti, e un istinto così affamato di vendetta e massacro. Ma chi lo aveva cresciuto così male!?
Gli horror erano un altro genere off-limits per me, neanche i film erano troppo appassionanti. Specialmente quelli pieni di spargimenti di sangue e merdate simili. Ribadisco, sono impressionabile, e anche molto.
Le commedie le sopportavo, non potevo certo dire che mi piacessero, sarei venuta meno al mio patto iniziale di odiare gli autori ammettendo mi piacesse una loro opera.
Comunque alcune erano veramente geniali, quelle romantiche erano le mie preferite, dove la ragazza e il ragazzo in questione battibeccavano dall'inizio alla fine del libro.
Un po' stile Notting Hill. Se non lo avete mai visto, rimediate subito al torto fatto a Julia Roberts e quel bonazzo di Hugh Grant! Correte a guardarlo!
Per il resto delle lettrici posso solo dire che il film se fossi stata la regista lo avrei fatto leggermente differente, ma questo é il bello, L'imprevedibilità del film. Il fatto che regista e attori sembrano alleati in una coalizione contro di te per non farti scoprire il finale.
Ma non solo loro sembrano coalizzati contro di me, me ne do atto, io sono proprio una capra in fatto di socializzare.
"Stiamo per chiudere!" Avvisò il vecchietto dormiente dal lato opposto della scrivania disordinata sulla quale giacevano libri impilati con strati inverosimili di polvere.
Questa era la libreria del quartiere antico di Londra, dove venivano custoditi libri che non trovavi ovunque, e i libri che invece trovavi ovunque, lì non c'erano.
"Si Signor Hamberl!" Urlai per farmi sentire.
Appoggiai il libro che tenevo ancora tra le mani dopo un ultima breve occhiata.
No, non lo avrei preso, nonostante la mia scorta mensile si fosse rarefatta notevolmente nell'ultima settimana.
Tutta colpa di una tonsillite indesiderata che aveva aggiunto molte più ore buche durante la giornata da riempire con pagine e pagine di storie "intriganti" e "scorrevoli alla lettura".
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Black sunglasses||5sos
FanfictionPrimo libro della serie. **** "Due appuntamenti, con due ragazzi diversi? Chi sei tu e cosa ne hai fatto della mia migliore amica?" Un urletto eccitato echeggiò nella mia piccola stanza. #cosa succede se Catherine Dixon, una particolare ragazza di o...