Chapter 16.

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I piedi vagavano veloci e autonomi per le viuzze del mio quartiere.

Non sapevo dove stessi andando, né lo scopo della mia passeggiata, ma avevo bisogno di sbollire prima di incontrare di nuovo quella strega.

Avevo ancora lo zaino in spalla, non mi pesava eccessivamente, ma sentivo comunque la sua presenza.

Sbucai in una stradina in cui raramente andavo, portava ai magazzini del mercato della frutta che si svolgeva solitamente al mattino presto.

Ai piedi notavo ciuffi di insalata e qualche ortaggio abbandonato. Persino qualche fragola spiattellata sul cemento sulla quale camminavano centinaia e centinaia di persone tutti i giorni.

Vedere quello spiazzo vuoto metteva i brividi.

Come se qualcuno avesse messo il silenzioso al mondo, tutto taceva, tutto sembrava morto.

Alcune cassette dimenticate, giacevano a lato della parete giallina.
Decisi di sedermi accanto ad esse appoggiando la schiena al muro consumato dalle flotte di persone passate per quel punto.

Mi tolsi lo zaino e lo appoggiai sulle gambe completamente stese sul pavimento freddo.

Aprii la tasca prendendo il mio quadernino per gli appunti.

Girai qualche pagina e mi bloccai di colpo ammirando un rettangolino di cartone violetto spuntare dal mezzo.

"Ecco dov'era..." Mormorai stringendolo tra le dita.

Lo rigirai tra le mani sorridendo, amavo quel segnalibro.

Mi guardai intorno, nello spiazzo continuava a dimorare il silenzio.

Decisi così, di leggere il mio attuale libro. Bianca come il latte, rossa come il sangue.

Una sola parola lo poteva descrivere: struggente. Struggente e terribilmente romantico tanto da farmi cadere il libro di mano mentre leggevo alcune frasi.

Sentii una voce riecheggiare nel luogo deserto.

"Muoviti Su-" urlò-strilló la voce femminile.

"Si cazzo, Amanda, non ho mica le ali, merda se ci beccano questa volta siamo fottute!" I passi veloci rimbombavano nel magazzino vuoto.

Mi guardai intorno con aria perplessa mentre appoggiavo nella tasca dello zaino il mio libro.

Le voci si facevano man mano più vicine.

Altre voci si aggiunsero all'elenco.

"Di qua! Sono andate di qua! Presto!" Urlò una voce maschile graffiante.

I passi si fecero sempre più vividi.

Mi alzai in piedi infilando su una sola spalla la bretella dello zaino.

Due ragazze sbucarono dietro alla parete sulla quale ero appoggiata.

Correvano.

"Muoviti!" Una delle due mi tironò per la spalla passandomi accanto.

Incominciai a correre seguendole.

"Gli sbirri ci stanno dietro." Sussurrò la prima voce che avevo sentito parlare, era roca.

Aveva i capelli legati in una coda di cavallo lasciando sfuggire un ciuffo biondo che le scendeva ai lati degli zigomi rossi per lo sforzo.

"Qui." Disse la seconda tirando entrambe sulla sinistra dietro ad un container.

Quest'ultima aveva invece i capelli corvini tagliati molto corti con un ciuffo alto sulla fronte.

Respiravamo pesantemente.

"Dove sono?" Sentimmo la voce grossa del poliziotto perlustrare la zona poco più avanti alla nostra.

"Sono scappate per il vicolo!" Urlò l'altro più giovane.

"Saranno già andate lontano Jim. Torniamo alla macchina, faremo un rapporto alla centrale dicendo di appostare delle telecamere." Tossì.

"Sicuro!" Acconsentì incamminandosi verso la parte opposta alla nostra.

Sospirai ancora prendendo fiato con la schiena ancora schiacciata contro la parete.

"L'abbiamo scampata anche sta volta." Sospirò la ragazza bionda.

"Come al nostro solito!" Sorrise la seconda.

Si diedero un cinque.

"Emh..." Interruppi il loro momento di gloria. "Perché mi avete trascinato fino a qui?" Domandai.

"Preferivi finire in centrale?" Domando la mora.

"No." Negai con la testa. "Ma non ho fatto niente!" Mi difesi.

"Lo spiegavi tu ai poliziotti?" Aggrottò un sopracciglio.

Annuii.

"Comunque sono Su." Mi porse la mano la ragazza dalla chioma scura.

Lasciai un sorriso stringendole la mano.

"Catherine, o semplicemente Cat-"

"SUSAN" la biondina parló.

"Il tuo nome é SUSAN!" Ridacchió.

"Daiiii Am. PIANTALA." Ringhiò Su.

"SUSAN" ripeté.

"AMANDA TRIS-" Amanda le saltó addosso tappandole la bocca.

Susan si bloccò di colpo.

"Non ti stai mostrando matura a Caty." La rimproverò scherzosamente.

"Cat. Mi piace di piú Cat!" Risero entrambe.

Spazio-me☕️:

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Baci,
Charlie🐱💕

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