Chapter 7.

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Era martedì pomeriggio ed era ormai finita l'ora di grammatica inglese quando suonò la campanella indicandomi l'inizio delle ultime due ore.

Sbuffai riponendo i libri della materia precedente nello zaino e appoggiando il libro di algebra sul banco insieme ad un quaderno ad anelli.

"Buongiorno ragazzi!" Entrò di corsa la professoressa nuova.

Strabuzzai gli occhi. No, non di nuovo! Come si chiamava!?

Wilkpom... wirkson... trinkingson... Wilkinson!!

"Buongiorno prooof." La classe annunciò in un coretto fastidioso.

"Iniziamo subito la lezione. Dimenticanze?" Scrutò la classe in cerca di qualche mano alzata.

Si presentò solo Hood alzando la mano e grattandosi lentamente la nuca tendendo i muscoli del braccio destro e mostrando una fetta degli addominali bassi dalla fessura che lasciava la maglietta troppo corta.

Cal era tutto cosí: jeans stretti, maglie piccole e cervello piccolo! Però ammirare il suo braccio che fletteva mentre tirava a canestro in sospensione non aveva nulla di negativo. Almeno per me.

"Si ... Calum, giusto!?" Domandò la professoressa sorridendo e mostrando ancora una volta il sorriso bianco.

"Prof, io avrei dimenticato il libro di algebra!" Sorrise scostandosi i capelli corvini da un lato seguendo il senso del ciuffo completamente unto di gel e ricoperto da vari strati di lacca.

"Calum per questa volta sei salvo ma sappi che alla terza abbasserò il tuo voto di un punto nel prossimo compito di matematica." Lo guardò seria.

"Chiaro prof!" Fece un'occhiolino alle ragazze che lo affiancavano e, giuro su mia raccolta di Isabel Allende, che tutte; e dico tutte, quasi non svennero.

Io mi limitai semplicemente ad avere un mancamento, ma sapevo com'erano fatti i tipi come lui. Ed i tipi come lui e le tipe come me non sono fatti per stare a meno di qualche kilometro di distanza. Meglio ancora qualche continente.

"Nel frattempo leggi con Dixon!" Lasciò un cenno verso di me chinandosi sulla borsa per recuperare un'agenda e il suo registro.

"EH!?" Esclamai di colpo fissando la chioma corvina alzarsi in uno sbuffo dal suo posto e sistemarsi nel posto affianco al mio.

"Hood legge con te!" Esclamò questa volta più forte.

La classe scoppió in una risata.

"Adesso dovresti aver capito!" Sorrise voltandosi verso la lavagna.

Sbuffai spingendo il libro ancora chiuso sul banco di Hood.

"Cosa succede!? Non sei contenta di leggere con qualcun-"

"No." Lo liquidai veloce.

"Sai se a pranzo sei libera?" Domandò con nonchalance pettinandosi con una mano il ciuffo corvino.

"Si!"

Si illuminò.

"Si, so che sono libera! No. Non voglio venire a pranzo con te!" Sorrisi sarcasticamente rivolgendo il mio sguardo fuori dalla finestra.

"Ah cazzo, scusa!" Sbottò prendendo tra le mani il libro e leggendo per conto suo.

"Tutto ok?! Dixon. Hood." Domandò la professoressa.

"Alla grande prof." Esclamò Calum avvolgendomi le spalle con un braccio.

"Ma toglimi quelle manacce di dosso!" Diedi una sberla sulla sua mano sinistra che si era andata a cingere le mie spalle in modo protettivo.

"Non sembrerebbe invece!" Ci fulminò con uno sguardo.

"Piccole incomprensioni!" Sorrise lui.

"Piccole incomprensioni di sto ca-" venni interrotta dalla mano di Calum sulle mie labbra.

Gli leccai il palmo ma a lui non sembrava dare fastidio.

Mi fece un occhiolino.

"Che schifo!" Borbottai tra me e me.

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