Black sunglasses||5sos

Chapter 13.

Risposi al telefono fisso che ormai squillava da diversi minuti.

"Dimmi!" Sbuffai sonoramente.

"SVEGLIA SVEGLIA!" Rieccheggió la voce di Sophie per tutta la stanza.

"Sophie... sai che per me, il sabato, le dieci equivalgono alle quattro del mattino!" sbadigliai vergognosamente.

"Sono le nove." Precisó.

"Ecco! Ancora peggio... richiamami quando saranno almeno le sei." Feci per riattaccare.

"NON TI SVEGLIERÓ A MEZZOGIORNO PER CONSULTARTI." Strilló.

Sbuffai.

"Hai notato 'consultarti' ?"Ridacchió.

Diciamo che Sophie non era la persona piú sveglia della terra, invece era piuttosto spontanea.

Si, quella spontaneità che può tramutare in schiettezza e che può sembrare segno di stupidità, ma non lo é, e questo é una qualità che amo nelle persone.

-

"ELOGIAMI FINO ALLA MORTE!" Mi vantai agitando la mano davanti al volto.

Alzó gli occhi al cielo.

"Inchinati al mio cospetto e bacia il suolo dove passeggio! Mi sono svegliata alle 3 solo per un consulto."

Mi lasciò un bacio sulla guancia destra.

"Ti ho chiamato per dirti ch- Perché un ragazzo si sta sbracciando nella nostra direzione?" Fissó insistentemente un punto alle mie spalle.

Mi voltai mentre il biondo mi raggiungeva di corsa.

"Hey..." Salutó.

"Ciao..." Lo sorpassai prendendo sotto braccio la mia amica.

Mi affiancó.

"Andiamo... sei ancora arrabbiata perché ti ho inzuppato con il pick-up?!" Domandó.

"Si Luke, cosa vuoi da me?" Aumentai il passo.

"Farmi perdonare!" Sorrise a 32 denti.

" Ah ah ah. no." Risposi brusca trascinando Soph per un braccio.

Dopo qualche secondo di silenzio Sophie parlò.

"Chi é?" Chiese.

"Luke." Risposi sintetica.

"Luke...Luke... Oddio ho un vuoto." Esclamò sgranando gli occhi castani.

"Non lo conosci, é il figlio della Wilkinson..." Sbuffai.

"Ah, oh... Ho capito! Hemmings? Vero!?" Saltello congiungendo le mani dietro la schiena e dondolandosi.

"Ma che ne so!?" Risposi stizzita.

"Perché quel bel fustacchione stava implorando il tuo perdono praticamente in ginocchio nel bel mezzo del marciapiede?" Ghignò.

Speravo non mi venisse posta una domanda di questo genere.

"Storia lunga..." Sospirai.

"Ho più tempo che vita..." Fece spallucce sorridendo.

"Ma sai una cosa invece, sono proprio curiosa il motivo del tuo consulto!" Sviai il discorso.

"Oh, sisisisisi!" Sfregò le mani malignamente.

"Venerdì ti stavo venendo a prendere per andare alla caffetteria-" venne interrotta.

"Ma venerdì sono andata sola all-"

"Zitta!" Mi tappò la bocca con un gesto risoluto e secco della mano.

"Dicevo... Arrivo davanti al tuo condominio. E cosa vedo?" Domanda strabuzzando gli occhi.

"Un piccione?" Domando sarcasticamente.

Scosse la testa. "No. Calum non parlo con le plebee Hood suonare al tuo campanello!"

Mi irrigidii leggermente.

"Niente... Mi apposto dietro un albero aspettando che se ne vada quando scorgo una ragazza spalancare il portone e porgergli degli abiti. Attenzione, la ragazza in questione non si chiama Catherine André Dixon né la sto fissando in questo istante!" Mi fissò.

Deglutii.

"Aguzzo la vista sugli abiti che tiene tra le mani la ragazza. E cosa vedo?!?Una maglietta verde non di certo della sua misura, ma visibilmente del ragazzo.

Ora, una cosa mi chiedo! Come faceva la maglietta di Calum eccetera eccetera Hood ad essere a casa della ragazza?" Domandò sorridendo malignamente e guardandomi storto.

'E adesso?' Pensai iniziando a fissare le punte consumate delle mie scarpe verdognole.

Spazio-Me☕️:

Ciao bellissime!🔌✋
Prima volta che ci incontriamo, sempre che non abbiate letto Flight oppure Sucker. Non amo fare le note autore, le trovo estremamente noiose, e trovo che sviino dalla trama vera e propria... Quindi non né vedrete molte, se non strettamente necessarie.
Bene, siamo al capitolo tredici. Come avrete ben notato é più che altro un po' un riepilogo della faccenda che Sophie fa alla protagonista.
Sono sempre contenta dei vostri voti e commenti.
Ho promesso di essere breve, quindi chiudo il discorso.
Bacioni.

IL PROSSIMO CAPITOLO A 70 VISUALIZZAZIONI E 15 VOTI.

Charlie🐱💕