Chapter 12.

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Tornai dalla caffetteria leggermente più tardi quel venerdì sera, e passai accanto ad un nuovo graffito.

In lettere doppie in arancione sulla parete si scorgeva la seguente frase.

'I need to find you.'

Riflettei per un attimo fissando le ombreggiature impeccabili che i lampioni illuminavano alla perfezione.

"Ti piace?" Sentii una voce dietro di me riecheggiare nella via deserta.

Rabbrividii impercettibilmente, era buio e non sapevo chi avessi dietro di me.

"Chi lo ha fatto é un'artista!" Esclamai.

"Non ti sprecare troppo con i complimenti!" Ridacchiò lui.

"E chi si sta sprecando..." Mormorai prima di sentire la sua forte risata.

Mi voltai. Il ragazzo che avevo incontrato Domenica sera.

"Ancora tu?" Domandai.

"Si. Sai, l'altra volta non mi ero presentato..." Sospirò sorridendo malizioso.

"Non che ci tenessi particolarmente." Sbuffai sentendolo ridere di nuovo.

"Sono Michael!" Sorrise superando la mia figura e appostandosi davanti a me ritto nella sua statura massiccia e soprattutto alta.

"Smettila di farmi sentire bassa..." Mormorai a me stessa scuotendo la testa.

"Haha ma io-" si interruppe. "Dicevo... E tu occhioni blu?" Domandò.

"Occhioni blu?"

"Occhioni blu!"

"Ma che... Io non ho gli occhi chiari, men che meno blu!"

"Di che colore sono allora?"

"E che ne so io... Non mi posso strappare un'iride per controllare di che colore é!" Borbottai.

"Esistono gli specchi!" Mi apostrofò.

"Esistono le persone che si fanno gli affari propri!" Conclusi incrociando le braccia.

"Hai vinto... Hai vinto..." Indietreggiò alzando le mani e scomparendo nella via.

"Perché le persone squilibrate le incontro tutte io!?" Mi domandai rivolgendo lo sguardo al cielo blu scuro con qualche stella qua e lá.

Quello,posso dire, fosse il ragazzo più strano avessi mai conosciuto!

E dire che di gente, io, ne conoscevo veramente molta.

Fin troppa.

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