Chapter 11.

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Indossai gli abiti asciutti di Calum.

Una maglietta verde leggermente troppo grande e un paio di leggins neri.

Non mi spiegavo ancora dove li avesse presi i leggins della mia taglia dalla sua borsa di basket ma andavo bene.

Mi raccolsi i capelli in una coda alta e tornai in classe subito dopo.

"Eccola la signorina!" Commentò poco educatamente la prof. "Ti aspettavamo con ansia..." Esclamò facendo scoppiare la classe in una grassa risata.

Mi guardai intorno cercando lo sguardo di Calum. Ma di lui nessuna traccia.

-

Scesi gli ultimi gradini della scalinata dell'edificio scolastico entrando nell'immenso parcheggio.

"Hey Catherine!" Mi richiamò una voce, Hood.

Sorrisi.

"Ciao Calum." Risposi.

"Come ti stanno i vestiti?" Rise.

"Oh, benino... Dai... Te li riporto a scuola dom-"

Mi interruppe. "Preferirei averli questo pomeriggio, potresti? Ho allenamento di basket e tu stai indossando la mia maglietta!"

"Come vuoi!" Feci spallucce. "Giri l'angolo e al numero 21 sei davanti al mio condominio suoni il campanello e ti porto giù la roba." Dissi neutrale.

"Posso passare verso le 5?" Domandò.

Scrollai le spalle per la seconda volta nella stessa frase.

"Come vuoi dolcezza..." Mi liquidò lasciandomi con un occhiolino.

Passai proprio in quel momento davanti ad un pick-up nero, quello che mi aveva inzuppata questa mattina.

Vidi una signora bionda dirigersi verso di questo con passo veloce ticchettando con i tacchi sull'asfalto.

Aguzzai la vista, la Wilkinson!?

Ma come faceva ad essere già a scuola alle otto se alle 9.12 era per la strada con il pick-up?!

Irritata andai verso di lei mentre apriva la portiera sui sedili posteriori per infilarci dentro la borsa e subito dopo richiuderla e assumere un'aria irritata scrutando intorno.

"Aspetta qualcuno?" Domandai affiancandola.

"In realtà sto aspettando quel ritardatario di mio figlio Luke. Mi ha portato proprio questa mattina la sua macchina dato che la mia ha avuto un guasto." Sorrise.

Allora era Luke quello che dovevo ammazzare a forza di mazzate.

Dopo poco vidi Un ragazzo biondo attraversare di corsa il parcheggio.

"Ciao 'Ma scusa per il ritardo."

Tossii attirando la sua attenzione.

"Ciao Luke." Sorrisi sarcastica.

Un cipiglio gli si dipinse in volto.

"Ciao..." Ricambiò restio il sorriso.

"Vi conoscete?" Domandò la donna.

"Si..." Mormorai.

Giusto, non avevo pensato al piccolo particolare quale era la madre presente.

"É un'amica di Trevor..." Si rivolse alla madre.

Annuii nonostante non sapessi minimamente chi fosse Trevor.

"Oh..." Mi fissò male per un attimo sua madre. "Grazie per la macchina Luke..." Sorrise al figlio avvicinandosi a lui e baciandogli una guancia prima di entrare nell'imponente macchina.

"Allora, com'è andata con la Bennet?" Domandò sfoggiando un sorriso.

"B--" risposi.

"Non ho mai capito a cosa serve mettere --" scrollò le spalle.

"Meglio di C!" Sospirai.

"Già!" Affermò.

"Scusami se te lo chiedo, ma come mai indossi indumenti maschili?" Chiese scrutando il mio busto coperto da una maglietta rossa fin troppo grande per me.

"Sta mattina pioveva ed un pick-up nero mi é passato accanto lavandomi completamente. Per completare l'opera tua madre mi ha trattato di merda e i miei piedi stanno galleggiando nelle scarpe di tela." Alzai la cose assottigliando lo sguardo.

"Ma guarda!" Esclamai. "La targa é proprio uguale a quella di quel pick-up. Ma che coincidenza..." Sputai innervosita.

"Eri tu?" Domandò sgranando gli occhi.

Negai con la testa e mi voltai per andarmene.

"Ok. Forse ho sbagliato a non fermarmi subito." Mormorò.

Black sunglasses||5sosDove le storie prendono vita. Scoprilo ora