Al pomeriggio, finito il lavoro, saluto i colleghi del mio piano e vado dritta alla mia macchina. Ho deciso che mi fermerò a casa dei miei genitori per parlare con mia madre di me e Ale, voglio un parere da lei sul mio matrimonio e so che, per quanto dura e schietta possa essere, la mamma ha sempre buoni consigli.
Mi accoglie Lapo, il cane meticcio di casa che mio padre adora come uno dei suoi nipotini. Mia madre sta cucinando, ma anche con la sua attenzione ai fornelli e la schiena rivolta verso di me, mi chiede subito cosa non va.
"Mamma, come fai? Non ti ho ancora detto niente e già tu mi chiedi qual è il problema!"
"Già nel tuo ciao c'era una nota malinconica, perciò sputa il rospo tesoro"
Sospiro "mamma, volevo la tua opinione su una cosa, ma ti prego non saltare subito alle conclusioni e ascolta fino alla fine... ok?"
Sbuffa e mi guarda scettica, alzando un sopracciglio "Perché ogni volta me lo dici? L'ho mai fatto?"
Le rivolgo uno sguardo eloquente e inizio a raccontarle della situazione con mio marito, partendo dalla conversazione di ieri sera, e andando poi indietro ad altri piccoli episodi di fastidio e scatti d'ira che mi riserva Ale.
"Becca, hai provato a parlarne con lui? Può essere stress accumulato al lavoro e lo scarica poi su di te, sai che anche tuo fratello ha avuto qualche problema di gestione della rabbia lo scorso anno, poi con l'aiuto di uno psicologo le cose si sono sistemate..."
"Sì, ci ho pensato, e sì ho provato a parlarne con lui... ma è stato uno dei motivi per cui mi ha aggredito..."
"Ti ha aggredito?" La vedo sgranare gli occhi.
"Verbalmente... ma le parole qualche volta fanno più male dei pugni..." Le rispondo sconsolata.
"Tesoro, la vita di coppia è difficile, è un gioco di compromessi... da quanto tempo non fate sesso?"
"MAMMA!" I miei occhi saltano fuori dalle orbite e per poco non sputo il sorso d'acqua che sto bevendo.
"Cosa c'è? Siamo tutti grandi e vaccinati qui e non c'è niente di male nel parlarne... io e tuo padre ancora"
La interrompo immediatamente "mamma no, ti prego non dire altro se vuoi che mi rimanga l'appetito per la cena!"
"pfff... va bene! Volevo solo dire che anche il ses..." La fulmino con lo sguardo, così si corregge "...quello serve a scaricare lo stress, e una volta che siete entrambi più rilassati potete provare a parlare delle vostre incomprensioni"
Ci ripenso lungo tutto il tragitto per arrivare a casa, e ora mi trovo seduta in macchina a riconsiderare il consiglio della mamma... non sono mai stata il tipo di donna che manipola l'uomo con il sesso, ma forse dopotutto potrebbe aver ragione sullo stress e se non lo risolviamo a breve, tra me e Ale potrebbero sorgere problemi più gravi e irreparabili... perciò ok, facciamolo, mi convinco prendendo un profondo respiro.
***
Mi sveglio con le braccia di Ale avvolte strettamente attorno alla mia vita, questa mattina non ha fretta di alzarsi e potrei conoscerne il motivo... no, non quello che pensate, o forse sì, in parte... ma soprattutto abbiamo parlato fino a notte inoltrata, di quello che sta passando al lavoro e i contrasti con il figlio del capo... stress, dopotutto ha ragione la mamma.
Ma è già tardi per entrambi e devo rompere l'idillio in cui si trova "Ale, mollami, altrimenti arriveremo in ritardo al lavoro" gli sfrego leggermente le mani sulle braccia.
"shhh, si sta così bene qui... solo cinque minuti Becca" mi dice strofinando il naso sulla mia schiena, la voce un po' assonnata.
Siamo passati dal non guardarci in faccia alle coccole mattutine nel giro di qualche ora, e per quanto sia contenta che la situazione sia risolta, comincio a preoccuparmi di non arrivare in orario in ufficio "dai, avremo tempo stasera di riprendere le coccole, ora alziamoci..."
Lui scatta improvvisamente, alzando la voce "Massì, vai... non sprecare tempo con me... hai fretta di incontrarti con la tua nuova amica? Qualche collega che ti aspetta al lavoro? Beh, allora? Vai!"
Di cosa sta parlando? Sono immobile in piedi vicino al letto, lo guardo allibita in attesa che dica qualcos'altro, sicuramente sta scherzando, mi dico, e aspetto da un momento all'altro che si metta a ridere, prendendomi in giro per aver creduto al suo scherzo... ma niente, tutto è sospeso in quegli attimi di silenzio denso.
Poi mi balena per la mente un particolare, ricordo ieri mattina quando il mio telefono non era al solito posto "hai letto i messaggi nel mio telefono?" gli chiedo in un sussurro, con tono di accusa "non che abbia qualcosa da nascondere, ma... come ti sei permesso? Potevi chiedermi qualsiasi cosa e ti avrei risposto, cosa credevi?"
Mi sento offesa dal suo comportamento, vedendo nonostante tutto che la sua espressione non è cambiata e non dimostra un minimo di pentimento.
Anzi, quello che gli dico lo spinge a sputarmi addosso il resto "Ah, quindi non neghi di esserti scambiata stupidi messaggini con una ragazza e i tuoi colleghi di lavoro in questi giorni! E chissà con chi altro nei mesi scorsi! Tu trovi il tempo per tutti, tranne me a quanto pare! Sai che ti dico? Non basta una buona scopata ogni tanto per renderti una buona moglie!"
La mia mano parte da sola verso il suo viso, mi rendo conto di averlo schiaffeggiato quando sento pizzicare le dita... sono sull'orlo delle lacrime ma non voglio dargli la soddisfazione di vedermi piangere, così mi chiudo in bagno finché non sento la porta d'ingresso chiudersi, sbattendo violentemente.
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Un lunedì di marzo
ChickLitLa vita di Rebecca scorre monotona tra il lavoro e il matrimonio. Fino a quel lunedì di marzo, quando lei incontrerà il suo destino e la sua esistenza sarà stravolta, il suo modo di vivere rimesso in discussione.