La madre di Andrea prende in mano la situazione "Buonasera dottoressa, è lei che ha operato mio figlio?"
Dopo un cenno di assenso da parte di Alice, la donna anziana continua "Cosa può dirmi di lui?"
"È meglio se rimangono in camera solo i familiari" lei mi guarda "senza offesa..."
"Oh certamente, esco subito" dico in fretta. Esco immediatamente dalla stanza, non prima però che Andrea mi sfiori per un attimo la mano.
Qualche minuto dopo la dottoressa esce dalla camera, chiudendo dietro di sé la porta, poi si dirige verso di me a passo lento.
"Lui si è appena svegliato, sono tutti rimasti dentro per salutarlo. La tua amica dovrebbe uscire tra poco, anche perché" guarda l'orologio al suo polso "a breve dovrete tutti uscire, non sarà più permesso a nessuno di rimanere in ospedale"
"grazie..."
"Quindi... avevo capito che sei sposata... scusami probabilmente non sono affari miei, ma non dovresti essere a casa con tuo marito a quest'ora di notte?"
Arrossisco di imbarazzo e inizio a balbettare "Il... il fatto è che io non..."
"Il fatto è che non sono affari suoi dottoressa" arriva in mio soccorso Andrea, per fortuna! Tiro un sospiro di sollievo e le lancio uno sguardo di ringraziamento. Lei mi si avvicina, mettendomi una mano sul fianco, posizionandosi di fronte ad Alice, probabilmente aspettandosi che se ne vada. Alice allora fa un sorrisetto e se ne va, salutando entrambe.
Noi due rientriamo in camera, dove lei mi presenta al fratello. Sua madre poi ci prende in disparte "Scusate se in qualche modo abbiamo rovinato il vostro appuntamento..." ci dice in tono malizioso, spostando i suoi occhi da me a Andrea, così la mia amica le risponde "Mamma, era solo una cena di lavoro..."
"mmh, certo..." ma mantiene inalterata la sua espressione saccente.
Per fortuna, in quel momento bussa alla porta un'infermiera per dirci che non è più possibile rimanere, così salutiamo tutti e ci dirigiamo verso l'uscita.
***
Ci sono un paio di questioni in sospeso tra me e Andrea, di cui stavamo discutendo, prima di ricevere la telefonata da suo padre; ma al momento la domanda che mi interessa di più è questa: "Così... hai parlato di me ai tuoi genitori?" le chiedo in tono casuale, mentre siamo sedute in macchina, durante il viaggio di ritorno.
Lei parla quasi subito, come se avesse già la risposta pronta "Sì, te l'ho detto, sei la persona con cui ho legato di più. E il mio lavoro è di solito tristemente solitario... venire nella tua azienda mi ha fatto respirare una boccata d'aria fresca! Peccato che ora sia finito"
"Davvero? Cavolo non ci avevo pensato... ora che hai risolto tutto te ne andrai..." questo mi rende davvero triste.
"Ma vivi ancora con me, giusto? Così non sentirai la mia mancanza" mi fa l'occhiolino e un sorriso sornione.
Questa volta tocca a me arrossire un pochino.
Una volta giunte a casa sua, sono ormai le 2 del mattino, per fortuna domani non abbiamo il lavoro, e possiamo dormire un po' di più al mattino per recuperare!
Litighiamo scherzosamente per chi deve farsi la doccia per prima, e in qualche modo la spunta lei. "D'accordo, però sbrigati, ho talmente sonno che potrei dormire in piedi!" le dico, scherzando ma non troppo.
La sento ridere finché mi passa accanto entrando nel bagno, si gira e mi fa la linguaccia.
Mi sono preparata davanti alla porta della mia camera con le mie cose in mano, aspettando che Andrea finisca la doccia; ah finalmente, penso, quando sento chiudersi l'acqua.
Esco dalla mia camera proprio nel momento in cui lei esce dal bagno, avvolta solo in un asciugamano, con i capelli bagnati che le cadono in onde mosse sulle spalle.
Cosa mi succede con Andrea? penso, mentre la guardo camminare verso la sua stanza. Ogni volta che la vedo, sento qualcosa pizzicare nello stomaco... lei è davvero una bella donna e guardarla è un piacere per gli occhi! Ma non posso dimenticare che solo poche ore fa mi baciavo con Eva, e tecnicamente sono ancora sposata con Ale! Oddio, sono così confusa! Non è una novità che io apprezzi le donne, ma... cosa mi sta succedendo?
Scuoto la testa come per allontanare quei pensieri ed entro in bagno a passo spedito.
***
Apro gli occhi lentamente, non riconoscendo subito il posto in cui mi trovo; poi mi ricordo che sono ospite di Andrea, e che ho lasciato (per sempre?) la casa che io e mio marito avevamo acquistato. Prendo nota mentalmente di andare lunedì da un avvocato per il divorzio, voglio che sia finita in tutti i sensi con Alessio il prima possibile!
Sento in quel momento un paio di colpi leggeri alla porta, "avanti" dico e mi preparo ad accogliere Andrea con un sorriso.
"Ehi ciao!" dice lei, portando in mano un vassoio con una tazza di cappuccino e un paio di bomboloni alla crema.
"Buongiorno! Wow, non dovevi! Come facevi a conoscere i miei gusti? Questa è la mia colazione preferita in assoluto!" Guardo il contenuto del vassoio con l'acquolina in bocca, mentre lei me lo porge sorridendo, avvicinandosi al letto.
Mi alzo a sedere spostando le lenzuola e appoggiando il vassoio sulle mie gambe incrociate "mmmh, gnam!" esclamo, sfregandomi le mani.
Allungo la mano per prendere un bombolone e portarmelo alla bocca, ma mi fermo a mezz'aria per guardarla, con aria un po' colpevole "Scusami, che maleducata... tu non fai colazione con me?"
"No, io bevo solo un caffè al mattino... ma tu fai pure, speravo proprio che ti piacesse!"
Non le serve dirmi altro, che già addento il bombolone gustandomi il ripieno di crema pasticcera, e come al solito mi sporco fino alla guancia... la guardo per chiederle scusa della mia goffaggine, ma i suoi occhi sono puntati sulla mia maglietta. Seguo il suo sguardo pensando di essermi sporcata di crema anche lì; capisco invece che sta fissando il mio seno, un po' visibile attraverso la stoffa leggera. Quando si accorge che la sto osservando, distoglie subito gli occhi e arrossisce fino alle punte delle orecchie.
"Allora..." dico per riempire il silenzio nella stanza "oggi che programmi hai?"
"mmh?" non mi sta ascoltando, così le chiedo di nuovo "Ho detto se hai programmi per oggi... volevo approfittare del sabato per cercare qualche appartamento, magari anche qui vicino, è una bella zona. Vuoi aiutarmi?"
"Perché te ne vuoi andare? Sei appena arrivata!" mi risponde, guardandomi con curiosità e qualcos'altro... tristezza?
"Non è che voglio andarmene ora, è solo che vorrei trovare un posto per me. Questa è casa tua e io sono solo un'ospite temporanea, che ti sei trovata tra i piedi in quattro e quattr'otto. Aspetta di avermi in giro per casa una intera settimana e poi ne riparliamo!" Concludo ironicamente.
Lei sbuffa sorridendo "Ti ho invitata io, perciò non pensare di essermi tra i piedi! E poi, puoi restare quanto vuoi, non mi dispiace la tua compagnia"
"Grazie Andrea! Te l'ho già detto, ma non mi stanco mai di ripeterlo... sei davvero una buona amica!" Lei borbotta qualcosa in risposta.
***
Più tardi mi accompagna all'agenzia immobiliare, per verificare la disponibilità di appartamenti nel quartiere. Ne propongono tre che possono fare al caso mio, quindi visto che oggi abbiamo tempo, decidiamo di andare a vederli tutti.
Il primo è quello che mi colpisce di più: è più piccolo di quello di Andrea, ma ha un balcone che da sul centro storico e la vista è eccezionale.
Mi prendo comunque il mio tempo per visitare anche gli altri due e faccio sapere all'agenzia che mi riservo qualche giorno per decidere.
Di ritorno all'appartamento di Andrea, le propongo di ordinare una pizza da mangiare, sedendoci sul divano e guardando un bel film. Lei invece non è di quell'idea, così mi obbliga a cambiarmi in qualcosa di elegante; quando le chiedo cosa ha in mente, mi risponde sorridendo che è una sorpresa.
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Un lunedì di marzo
Literatura FemininaLa vita di Rebecca scorre monotona tra il lavoro e il matrimonio. Fino a quel lunedì di marzo, quando lei incontrerà il suo destino e la sua esistenza sarà stravolta, il suo modo di vivere rimesso in discussione.