Per la strada vivo il mio sogno americano, seduta a bordo di una potente macchina decappottabile, con addosso i miei occhiali da sole e i capelli spettinati dal vento. Non credo di poter riuscire a sorridere più di così, già mi fanno male i muscoli su tutta la mia faccia! Getto uno sguardo ogni tanto alla mia autista, anche lei sorridente, che divide la sua attenzione tra me e la strada.
A un tratto lei parla, un po' ad alta voce, per superare il rumore del vento "Sono così contenta che tu sia qui! Ho pensato molto a te, Rebecca... mi dispiace averti lasciato, ma non potevo non partire" mi guarda con un sorriso triste.
"Oh, lo so, non preoccuparti... e poi ora hai trovato la tua anima gemella... quindi basta parlare del passato!" Le rispondo in tono leggero con una scrollata di spalle, non voglio che dia molto peso alla cosa, anche perché avevamo deciso già allora entrambe di andare avanti con le nostre vite; mi sembra in qualche modo in colpa e non voglio che passiamo questi giorni a rivangare e a parlare di 'se' e 'forse'.
Lei prende il suggerimento e rivedo il sorriso sincero che ricordavo, tornare sul suo viso. "Sai cosa? In questi giorni non lavoro, così sono libera di portarti in giro per la città!"
"Cosa? Ma no non serve, non voglio disturbarti, avrai tante altre cose a cui badare..."
"Non accetto no come risposta!" Mi lancia uno sguardo di lato, sulle labbra un sorriso sornione "Allora Rebecca?"
Non posso fare a meno di ridere anche io, mentre rovescio scherzosamente gli occhi "...e va bene, allora sì!"
Arriviamo quindi nel suo quartiere e mi accompagna nel suo appartamento: siamo molto in alto, e anche se non è l'attico, la vista dalle sue grandi finestre è mozzafiato! D'altronde sono in Florida, lo Stato del sole splendente. La città di Jacksonville si stende a perdita d'occhio sotto di me e vedo là in fondo anche l'oceano.
"È davvero stupendo qui! È sempre così il tempo?" le chiedo.
"Beh, questo periodo di clima mite per me è il migliore, un po' come da noi... tranne che qui è già abbastanza caldo per andare in spiaggia!"
Le do un'occhiata speranzosa "E mi ci porteresti?"
"Ma certo! Te l'ho detto, facciamo quello che vuoi, sono tutta tua!" Mi lancia uno strano sguardo che mi fa arrossire e mi ammonisco internamente 'Rebecca, non leggere segnali dove non ci sono!'
***
"Allora, quando conoscerò questa persona misteriosa che ti ha rubato il cuore?" le chiedo mentre siamo sedute sulla spiaggia. Cerco di dare alla mia voce un tono indifferente; non so se ho fatto un buon lavoro, i miei occhi la evitano del tutto, fissandosi invece su una nuvola particolarmente morbida nel cielo, lungo la linea dell'orizzonte. Qualche secondo di silenzio cala tra noi, mentre faccio scorrere la sabbia più bianca che avessi mai visto tra le dita dei piedi, l'oceano spumeggiante di fronte a noi.
Lei mi risponde con gli occhi che rimangono fissi sulle onde "Tranquilla, non mancherà occasione in questi giorni" il suo tono è leggero, ma avverto una nota di malinconia.
Sento che l'atmosfera si sta raffreddando, così mi sporgo appena e, toccandola leggermente con la mia spalla sulla sua, la schernisco un pochino, ridendo "Beh, ti sposi tra pochi giorni... se non ora, quando?"
Lei sembra infastidita, mentre mi risponde "La incontrerai presto, ho detto!" Poi si alza e si allontana un po', fermandosi qualche metro più avanti, sul bagnasciuga, immergendo appena la punta delle dita.
E così è una donna. Una donna che le ha rubato il cuore. Una donna che la bacerà, la stringerà a sé, sarà sua moglie. Una donna che non sono io... potevo esserlo, ma ho rinunciato, quando ho rifiutato di partire con lei. Sento i miei occhi inumidirsi e penso fastidiosamente 'Perché questi pensieri Rebecca? Perché proprio ora?'
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Un lunedì di marzo
ChickLitLa vita di Rebecca scorre monotona tra il lavoro e il matrimonio. Fino a quel lunedì di marzo, quando lei incontrerà il suo destino e la sua esistenza sarà stravolta, il suo modo di vivere rimesso in discussione.