Prologo

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Qual è la parola usata per descrivere il momento perfetto, quando tutto collima, tutti gli sforzi che hai fatto inconsapevolmente per raggiungerlo, finalmente hanno un senso e la tua vita non ha bisogno di altro? Serendipità, giusto? ...non ho molta familiarità con questa parola... poi siamo sicuri che esista davvero? Come si può riconoscere che è lì, in quell'attimo esatto, che lo stai vivendo? Conoscendo me stessa, credo che resterà solamente una teoria confinata nella mia mente.

Niente di speciale in effetti, sono una persona media, in mezzo a tante persone medie, che aspetta ancora che la vita le butti addosso qualcosa per cui valga la pena dire "ecco il mio momento di serendipità".

Eccomi dunque all'inizio della mia storia, a raccontare di come tutti gli indizi erano a portata di mano ma non ho mai saputo leggerli bene.

Sono nata in una mattina d'inverno di 31 anni fa, in una famiglia di 7 persone, comprese mia nonna e mia zia che abitavano con noi; sono cresciuta incollata ai pantaloni dei miei fratelli più grandi, in compagnia dei loro amici, senza realmente farmene di miei...

Non voglio tediarvi raccontando giornate mediocri, passate da sola a guardare la TV o a leggere libri su libri, vi basti sapere che la mia indole solitaria era pienamente soddisfatta e la mia immaginazione galoppava, pur essendo seduta sul mio comodo letto, su castelli e foreste e damigelle in pericolo, dove io ero immancabilmente il cavaliere che salvava la situazione.

Verso i quindici anni, quando le mie compagne di classe iniziavano a correre dietro a ragazzini con la sigaretta in mano e il gel tra i capelli, io ne ero disinteressata. A quei tempi però ti dovevi adeguare al sentimento comune e se un ragazzo era carino per una tua amica, era carino anche per tutte le altre del gruppo.

Io non ho mai osato esprimere quello che davvero mi passava per la testa, non potevo proprio dire alle altre che in realtà non ero attratta da quelle mascelle squadrate appena ricoperte di barba, o dalle mani forti sempre pronte ad allungarsi per toccarti il sedere, o da quell'odore intenso di sudore e deodorante che hanno i maschi a quell'età... mi incantavo invece a guardare i visi delicati e sorridenti di ragazze a passeggio, con i loro profumi floreali e avvolgenti come la brezza estiva... come potevo, io? Che per mia natura ho sempre cercato di uniformarmi alla massa per passare inosservata, che non alzavo la voce o la testa ed ero sempre d'accordo per evitare qualsiasi contrasto... io che ero convinta di essere solo indietro emotivamente rispetto alle altre e mi ripetevo "vedrai che un giorno, forse anche domani, ti sveglierai e tutte le sensazioni che finora hai solo vissuto attraverso le altre, saranno finalmente tue".

Con questa convinzione e il sapere che nel frattempo piacevo a più di qualche maschietto, mi sono persuasa di aver trovato alla fine quello che cercavo e diventai maggiorenne e fidanzata con un ragazzo tutto nel giro di un paio di mesi.

Ok, vi vedo perplessi, vi chiederete quindi perché ho iniziato recriminando sulla mia condizione, quando sembra invece che si sia finalmente risolto tutto... ecco questo è il punto, ho pensato che fosse così, l'ho pensato davvero per un po' di tempo, e ne ero convinta vedendo la felicità del mio ragazzo quando ho acconsentito a sposarlo, la felicità della mia famiglia al mio matrimonio, vedendomi in procinto di sistemarmi... ma non era la mia, di felicità... mi resi conto che stavo vivendo la vita che gli altri volevano per me.

Ed eccoci quindi arrivati al punto dove io mi chiedo quale sia la mia vera strada: quella che in qualche modo ho scelto di seguire, o un'altra a cui ero destinata ma troppo codarda anche solo da prendere in considerazione? Prima di venire sommersa da una valanga di "te l'avevo detto" ricordo a tutti che la mia reputazione di persona media tra la mediocrità mi precede, io che non ho mai avuto le palle per alzare la voce e lottare contro qualcosa o qualcuno per qualsiasi cosa importante della mia vita...

Fino a ieri, un lunedì di marzo.

Ieri, senza che me ne accorgessi, il destino mi ha trovata e il mio mondo ha iniziato a girare per il verso giusto.

Un lunedì di marzoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora