Incubi. 1

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-"Quando i giorni passano e tu non te ne accorgi, significa che non stai vivendo"
-Pierluigi Vizza.

Come già sapevo, la punizione sarebbe passata subito. Così una volta fuori da quell'aula, raggiunsi i dormitori. Questi erano semplici casette singole. Accanto a me c'era quella di Chris, il mio migliore amico e avanti quella di Jake. Il mio rapporto con Chris era ottimo. Entrambi non avevamo genitori e dato che lui era un perfettino studioso, mi tirava sempre fuori dai guai. Jake era l'opposto e con lui era amicizia sarcastica, con dispetti e liti, ma con lui stavo bene. Andai in camera e mi stesi sul letto. Il mio telefono, dopo poco vibrò.
Io: Jake.
Jake: Jess questa sera si esce, ma non preparati stai bene così.
Io:ok.

Attaccai.

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Erano 00:00 e stavo in mezzo alla strada tra le ville del dormitorio. Jake arrivò con il suo cappotto di pelle nera e tutta la sua bellezza.
Jake:andiamo piccola. Divertiamoci.

Gli feci l'occhiolino e sorrisi. Entravamo nelle case e facevamo guai. Jake oltre a leggere la mente, spostava anche qualsiasi oggetto, sollevando una mano o se la stringeva, rompeva qualsiasi cosa. Mentre lui faceva catastrofi tra le case, io andavo nelle camere e mentre dormivano, controllavo le menti dei ragazzi, provocando incubi. Ci stavamo divertendo come i pazzi, scrivevamo su muri, sulla strada, ovunque. Io e Jake eravamo una bella coppia.

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Il giorno dopo, mi svegliai su un prato e accanto a me c'era Jake che mi fissava.
Io:che ore sono?
Jake:le 9:30
Io:Oddio! Ciao Jake.

Corsi via e andai nel mio appartamento. Alle 10 dovevo incontrare Chris, sotto il grande albero. Feci una doccia veloce. Indossai una collana a collarino con borchie, intonata al bracciale e agli orecchini. Dato che era quasi estate, indossai un pantaloncino stracciato, grigio chiaro a vita alta, nel quale infilai la semplice canotta nera. Misi la matita, rossetto rosso e mascara. Infine misi le converse nere, lo smalto nero, presi il telefono, scesi e uscii di casa. Cominciai a correre e arrivai al grande albero alle 10:15.
Chris:ritardo di 15 minuti, signorina.

Cominciammo a ridere e io ripresi fiato. La giornata, sarebbe passata bene con il mio migliore amico.

Il nero sul bianco.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora