"Quando non mi hai visto e poi mi hai trovato con Lorenzo, non ero andata a vomitare, ero con Matteo. Lui mi aveva portato in camera di Antonio stesso e aveva incominciato a baciarmi e a spogliarmi..."
"Ti ha registrato?"
"Lorenzo è venuto in tempo."
"Porca puttana. E che c'entra Antonio invece?"
"Antonio riuscì a prendergli il telefono ed eliminare il video, ma a quanto pare non ci è riuscito."
"Cazzo."
"Devo parlare con Cesare."
"Ma sei pazza? Vuoi che Matteo metta il video online?"
"No, deve saperlo. Lui dovrà venire con me."
"Non dirglielo Giò, ora che sta andando tutto bene non faresti altro che rovinare la relazione." Io rimasi zitta e pensai. Forse Federica aveva ragione, sarei andato al bar con lui e poi avrei chiuso lì la situazione.
"E per il video invece?" chiesi, guardandolo.
"Vai a prenderti il caffè con lui e vedi che cosa ti dice. A qualsiasi condizione devi dire di no. Cerca di registrare la conversazione così puoi andare a denunciarlo ed hai pure le prove."
"Odio la mia cazzo di vita."
"Devi farti due tatuaggi babe." Disse, facendomi sorridere. Rientrammo in ospedale e continuammo con il turno.
Io pensavo ininterrottamente a Cesare, non sapevo che fare. Il mio cuore diceva di dirlo ed il mio cervello pensava l'opposto. Volevo finire il turno al più presto per raggiungerlo e godermi il più possibile la mia vita con lui.
"A che pensi?" mi chiese Federica, facendomi tornare alla realtà. Eravamo nello spogliatoio e finalmente finimmo il turno.
"A Cesare, non voglio perderlo."
"Lo perderai se glielo dirai." Ci mettemmo in macchina raggiungendo il tatuatore ed io avvisai Cesare.
"Che tatuaggio volete farvi?"
"Questo." Federica gli fece vedere la foto, poi mi guardò.
"E lei ne deve fare anche un altro, ma deve essere a sorpresa."
"Allora incominciamo con te." Federica si sedette ed alzò la manica del maglione, mentre la tatuatrice gli preparò il polso per il tatuaggio.
Cesare:
Che tatuaggi devi farti?Giorgia:
Il primo è questo.Il secondo invece è una sorpresa.
Cesare:
Poi vieni a casa giusto?
Ho voglia di te.Giorgia:
Sì, a dopo 😋"È il tuo turno bellezza." Disse la ragazza, facendomi sedere e preparando di nuovo tutto per il primo tatuaggio.
"Invece il secondo tatuaggio?"
"Dipende da che cos'è."
"Al lato del seno destro." Disse Federica.
"Allora devi stenderti qui." Mi tolsi il maglione e mi stesi, slacciandomi poi il reggiseno. Il dolore pensavo fosse molto più forte, invece era molto leggero, quasi quanto un solletico.
"Di solito le ragazze urlano per il dolore."
"Ma io non sono come le tante ragazze."
"Lei è la donna vissuta." Disse Federica, ridendo. Guardai il tatuaggio e la vidi raggiungermi combaciando i tatuaggi.
"Vi piacciono?"
"Da impazzire."
Finimmo e mi mise la crema e la carta velina, che attaccò con lo scotch.
"Posso vedere cos'è?" lei annuì ed io mi mantenni il reggiseno guardando la frase.
"Carpe diem." Disse la tatuatrice.
"È bellissimo."
"Lo sapevo che ti sarebbe piaciuto."
Pagammo e ci mettemmo in macchina, mi accompagnò e la salutai, salendo a casa.
"Sono a casa!" Dissi, chiudendo la porta ed abbassandomi per accarezzare Chewbe.
"Ciao amore." Aggiunse Cesare, incominciando a baciarmi e prendendomi in braccio, portandomi in camera.
"Buonasera anche a te." Battei io, cingendo i suoi fianchi, che strusciavano sui miei, con le gambe. Lui mi guardò e ricominciò a baciarmi con passione.
Quella notte, non dormii per niente, pensavo a quel coglione di Matteo e non sapevo cosa fare. Mi girai vedendo Cesare e notai le sue imperfezioni. Era bellissimo così. Pensai a tutto quello che sarebbe successo se Cesare non l'avesse saputo, ed alla fine andava malissimo, ma il mio orgoglio mi diceva di non dirglielo.
"Che c'è?" Disse lui, girandosi di fianco guardandomi.
"Mh?"
"Perché non riesci a dormire?" mi chiese, poggiando una mano sul mio fianco.
"Pensavo."
"E a che pensavi?"
"Come sarebbe stata la mia vita senza di te."
"E come sarebbe stata?"
"Una merda." Lui mi guardò e sorrise. "Ho bisogno che tu mi prometta una cosa."
"Tutto quello che vuoi."
"Non lasciarmi andare mai." Abbassai la testa ed incominciai a piangere. Si fece spazio fra le mie gambe e si mise sopra di me.
"Che ti succede?"
"Domani dovrò fare una cosa che non posso dirti. Tu prometti che anche se sarai incazzato non mi lascerai."
"Non posso promettertelo questo. Voglio sapere di che parli."
"Non posso Cesare, davvero."
"Chi riguarda? Me?"
"Me." Dissi. "Ho bisogno che tu ti fida di me."
"Io mi fido di te."
"E allora promettimelo." Mi asciugò le lacrime e mi sorrise.
"Dimmi che ti succede. Sei strana da quando sei arrivata a casa stasera. Chi hai incontrato in ospedale?"
"Un mio amico dell'università."
"Che ti ha detto?"
"Non voglio dirtelo Cesare. Mi lasceresti."
"È qualcosa che è successo prima che ci conoscessimo?" annuii.
"Allora è passato, non m'importa. Racconta."
"Non ci riesco." Ad ogni lacrima che scendeva, Cesare me la toglieva.
"Ti prego, tu abbi solamente fiducia in me. Non voglio perderti, per nessuna ragione al mondo. Sei la cosa più bella che mi sia capitata, per favore." Lui mi guardò un'ultima volta e tornò sulla sua parte del letto. Si girò dandomi le spalle tornando a dormire.
Cazzo.Era arrivata la mattina e Matteo mi inviò il messaggio dove ci dovevamo incontrare. Io mi preparai mettendomi le robe più brutte che avevo e raggiunsi a piedi il bar, cercando di non pensare a Cesare o a tutto quello che poteva succede. Prima di entrare, presi il telefono e incominciai la registrazione, mettendo poi il cellulare sopra alla borsa su qualche libro.
"Vai al dunque." Dissi, alzando gli occhiali da sole sui capelli, sedendomi.
"Buongiorno anche a te. Prendi qualcosa?"
"Un cappuccino, grazie." Chiamò la signorina che prese le ordinazioni e mi guardò.
"Matteo, non fare tanti giri di parole a vai al dunque."
"Perché? non ne possiamo parlare civilmente?"
"Di che dovremmo parlare? Spiegami."
"Di quello che è successo."
"Ah sì, che tu stavi per violentarmi?"
"Tu l'hai voluto." Io lo guardai e risi.
"E sentiamo, perché l'ho voluto?"
"Perché eri vestita da puttana, eri così sexy, mi istigavi, ne ho approfittato finchè non è venuto quel coglione di Lorenzo."
"Questo non vuol dire che tu mi debba violentare, Matteo. Posso vestirmi come voglio. Io ero ubriaca e tu non avevi e hai nessun diritto per farlo."
"Io posso fare il cazzo che mi pare con te. O stai ai miei ordini o quel video lo manderò direttamente a Cesare." La signorina ci portò quello che avevamo chiesto ed io bevvi un sorso di cappuccino pensando.
Che cazzo potevo fare?
"Facciamo un patto."
"Dipende."
"Io eliminerò il video, e te lo faccio vedere, se tu mi baci qui, davanti a tutti, con molta, molta passione."
"Che cosa? No! non puoi minacciarmi così!"
"Io posso eccome, stronza." Mi guardai intorno vedendo se ci fosse qualcuno che poteva conoscere Cesare e, una volta aver visto che stavamo solo noi, lo baciai, cercando di essere il più credibile possibile. Stavo per vomitagli in faccia, davvero. Mi sentivo anche malissimo, stavo facendo un torto a Cesare, ed io non ero una tipa da mettere corna o cose del genere. Sono sempre stata fedele, sempre.
"Bene, ora puoi eliminare il video?" Lui cliccò sul video e lo eliminò. Andò all'archivio, non c'era più nulla.
"Ma guarda fuori dal vetro."******
Ciao ragazzuoli!
Come state?
Io tutto okay, ho appena finito di studiare.
Per domani, per fortuna, non abbiamo nè compiti nè video lezioni perché da noi è la festa patronale.
A voi come va?🧐
Xoxo💋
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In Your Eyes||Cesare Cantelli
Fanfiction"Aveva una felpa a zip grigia, una maglietta bianca e dei jeans chiari. Le braccia palestrate si intravedevano grazie all'aderenza della felpa; i suoi occhi erano sul verde, quasi tendente al marrone chiaro e grandi, i capelli sbarazzini e portati v...