Capitolo 17

1.2K 30 0
                                    

"No, bellezza." Disse, prima di saltare per buttarci in acqua. Io uscii dall'acqua e lo cercai, era ancora sott'acqua. Alzai lo sguardo e vidi che anche Dario aveva preso Fede in braccio, ma lei fu messa a terra, perché Dario non voleva che si incazzasse.
Sentii essere presa dai fianchi e mi girai, guardando Cesare.
"Sei uno stronzo." Sorrise e mi baciò.
"Che teneri." Aggiunse tonno, sorridendo.
"Ora puoi tornare a prendere il sole." Gli stampai un bacio sulle labbra ed uscii mettendomi questa volta a pancia in giù.
Raccolsi i capelli in una crocchia e mi misi gli occhiali, guardando alla mia sinistra Cesare e Nic giocare con il frisbee. Mi fermai a guardare Cesare. Era bellissimo. Il suo petto muscoloso, le sue braccia, ma soprattutto il suo...
"Ha davvero un bel culo, vero sorellina?" Disse Nelson, mettendosi di fronte a me non facendomi godere dello spettacolo.
"Dai Nelson!" Chiesi spostandolo.
"Dobbiamo andare a fare la spesa." Urlò, facendo svegliare Federica.
"Andatevi a cambiare il costume, ci vediamo in soggiorno, veloci!"
Io e Fede ci guardammo ed entrammo in casa, prendendo le valigie e cercando due stanze lontane dalle altre e singole.
Io per fortuna, presi l'unica che c'era. Era grande, aveva una finestra che portava direttamente alla piscina, spaziosa e molto confortante.
"Dai stronza!"
"No, mi dispiace per te." Aprii la valigia e presi un costume a due pezzi, andando in bagno e cambiandomi.
"Hai preso quella lontana dagli altri!" Disse Cesare, prendendomi in braccio e portandomi sul letto sorridendo.
"Non sei contento?"
"Certo che lo sono!" mi guardò il costume. Era nero semplice e la mutanda invece era a perizoma.
"Ma hai solo questi costumi?"
"Che c'è? sai quanto ho sudato per questo fisico?"
"Ti devi mettere almeno il pantaloncino però."
"Certo." Dissi, sorridendo.
"Ti si sono schiariti i capelli!" Aggiunse, guardandoli.
"Pure i tuoi!" Guardai i suoi ricci.
Ci mettemmo nel van e raggiungemmo il supermercato più vicino, prendendo tante cose.
"Tanto paga Nelson." Arrivammo in cassa e vedemmo due pacchi di preservativi Skyn. Dario e Cesare batterono le loro mani ridendo e guardandoci.
"Sono così convinti!" Disse Federica, ridendo.
Tornammo a casa e cenammo, raggiungendo poi ognuno le proprie stanze. Io ero sotto la doccia che cercavo di togliermi la puzza di coloro della piscina.
"Posso raggiungerti?"
"No."
"Dai, ora che abbiamo una camera da soli lontano da tutti e possiamo fare quello che vogliamo!"
Io lo guardai e non dissi nulla, tornando sotto l'acqua fredda, guardando il mio corpo abbronzato a pezzi. I costumi interi sono bellissimi ma scomodi.
Mi girai dandogli le spalle e aprii il getto d'acqua. Sentii la tenda aprirsi ed io non mi girai, tanto ero di spalle. La tenda si era chiusa di nuovo e sentii una sua mano sul mio fianco, le sue labbra sulla mia spalla e la mano sinistra che mi toccava delicatamente il mio corpo, facendomi venire dei brividi dappertutto. Il suo tocco era leggero ma allo stesso tempo mi stava eccitando da morire.
"Cesare..." Dissi, portando una mano sulla sua nuca.
"Shh, fammi divertire un po'." Io mi girai e lo buttai sotto il getto d'acqua vedendo i suoi capelli ricci cadere piano sul suo volto. Uscii dalla doccia, lavandomi i denti e mettendomi veloce l'intimo rimettendomi sopra l'accappatoio.
"Sei proprio stronza tu eh." Anche lui uscì e si mise un asciugamano intorno ai fianchi.
Lui mi raggiunse e mi prese in braccio, baciandomi. Mi mise sul letto, chiudendo la porta a chiave e abbassando un po' la tapparella.
"Così non ci può vedere nessuno." Disse, mettendosi sopra di me incominciando a baciarmi il collo.
"Tanto non hai il profilattico." Lui mi guardò e si alzò, uscendo dalla camera andando chissà dove.
"In realtà ce l'ho." Lui tornò mostrandomi la scatola di preservativi che prese quel pomeriggio. Appoggiò le robe e la protezione sul letto, chiudendo di nuovo la porta a chiave.
"Dove eravamo rimasti?" mi chiese, incominciando a baciarmi di nuovo.
Mi slacciò il laccio dell'accappatoio e guardando l'intimo che avevo.
"Che stronza!" disse, mordendosi il labbro sorridendo.
"Non ti piace?" Aggiunsi ironicamente, tornando a baciare le sue labbra. Le sue labbra, i suoi denti e la sua saliva scendevano piano sul mio collo, ed io incominciai ad ansimare inarcando la schiena. Lui ne approfittò slacciandomi il reggiseno togliendomelo totalmente. Scese dal mio collo al mio petto ed al mio ventre, togliendomi anche l'ultimo indumento che portavo.
"Sei una benedizione." Mi disse, tornando vicino al mio volto per baciarmi. Nel frattempo scesi anche io e gli tolsi l'asciugamano. Strisciò la sua mano su tutto il mio braccio e, quando trovò la mia mano la strinse forte, guardandomi negli occhi. 
"Che c'è?" Lo guardai e mi misi a mordere il labbro imbarazzata.
"Ti ricordi cosa ti dissi sul non morderti le labbra?" Io annuii sorridendo e mi baciò, aggiungendo questa volta anche la lingua, incominciando anche a mordicchiarmi le labbra. Si alzò e si mise il profilattico. Senza manco darmi il tempo di guardarlo totalmente nudo, lui entrò in me con una spinta così forte che mi fece gemere.
Era quello il paradiso? Il suo corpo nudo sul mio sentendo ogni singola parte di lui su di me. Il suo respiro affannato, le sue spinte forti, il suo ritmo veloce, il suo sudore ed il suo modo di mordersi le labbra che mi faceva morire dentro ogni volta. Il suo sorriso quando mi vedeva gemere faceva risplendere quella stanza buia.
"Sei tutta mia." Mi sussurrò all'orecchio incominciando di nuovo ad entrare ed uscire da me.
"Hai i tatuaggi?" Disse, guardando quello sotto il mio seno sinistro. Lo guardai e sorrisi.
"Perché non me lo hai detto?"
"Perché sono nascosti."
"Ah quindi non ne hai solo uno?" scossi la testa indicando un no. Ne avevo uno sotto il braccio, uno sulla nuca ed uno sulla caviglia.
"E poi, anche se te l'avessi detto, che sarebbe cambiato?"
"Che ti avrei spogliato prima per vederli." Sorrisi e mi baciò.
Cesare sembrava essere una fottuta macchina del sesso. Durammo più di quanto pensassi ma fu la serata più bella che io avevo passato insieme a lui. Si stese vicino a me stanco ed io lo guardai, avvicinandomi a lui.
"Non ti azzardare." Disse con il fiato pesante.
"A fare che?"
"A metterti su di me, non puoi."
"Io posso fare tutto." Piegai il ginocchio e mi misi su di lui, strisciando le mie mani sul suo petto portandole poi verso la fine del suo ventre mentre le sue mani girovagavano sul mio retro coscia fermandosi poi a palpare il mio culo.
"Ti stai facendo solo del male."
"Non m'importa." Gli sussurrai all'orecchio incominciando a baciargli e mordergli il collo. Raccolse i miei capelli e me li tirò delicatamente, facendomi allontanare dal suo collo per poi avvicinarmi al suo viso.
"Ti infilerò una cazzo di fede al dito" mi sussurrò, prima di baciarmi. Io sorrisi e ricambiai il bacio sorridendo. Le sue mani erano sulle mia schiena che veniva accarezzata in un modo lento, delicato. E mi fece addirittura venire degli strani brividi. Tornò su di me continuando a baciarmi ed io tornai a tener dritta la gamba.
"Non farlo mai più." Disse, mettendosi sull'altra parte del letto togliendo il preservativo.
"Perché?"
"Per questo." Mi fece mostrare il preservativo pieno del suo stesso seme. "Non volevo venire, volevo continuare a fare l'amore con te."
"Non fa niente, dovevi venire prima o poi." Il profilattico fu messo fra dei fazzoletti ed andò a buttarlo nel cestino, mentre io mi misi nel letto aspettandolo. Ero girata sul fianco destro, guardandomi intorno. L'immagine di Cesare completamente nudo per me mi tornava sempre in mente e per me era una visione paradisiaca, davvero.
Lo sentii entrare nel letto, mettersi dietro di me e baciarmi il collo.
"Dormi?" mi chiese, ed io mi girai. Era buio, non vedevo praticamente nulla.
"No, sono sveglia."
"Va tutto bene?"
"Pensavo a quanto fosse stato bello."
"Lo so, sono favoloso." Mi stampò un bacio sulle labbra e tornò ad appoggiare la testa sul cuscino. Io mi girai di nuovo come prima e lui mise il suo braccio sul mio fianco e le sue labbra sulla mia spalla.
Mi svegliai sul petto di Cesare. Non appena mi svegliai e lo vidi a petto nudo, mi ricordai tutto quello che era successo quella notte. Guardai l'orario e controllai se la porta fosse chiusa a chiave. Tornai nel letto appoggiando la testa sul mio cuscino ammirando il suo viso illuminato dai raggi di sole. Mi stavo incantando. Le sue labbra, i suoi occhi chiusi ma che mi facevano provare la stessa sensazione che provavo con gli occhi aperti, il suo petto scolpito e muscoloso, le sue mani. Tutto, per me era perfetto. Lo vidi aprire gli occhi e gli stampai un bacio sulle labbra.
"Buongiorno anche a te piccolina." Disse, abbracciandomi.
"Buongiorno." Sussurrai io.
"Ieri è stato..."
"Lo so, sono favolosa." Spostai i capelli dal mio busto a dietro la schiena. Lui me la accarezzò sorridendo.
"Vieni qui." Mi disse, incominciando a baciarmi con passione.

Ed arrivò sera dell'ultima giornata che avremo passato in quella villa, ed a Cesare, dopo aver fatto l'amore, venne la brillante idea di fare un bellissimo bagno nudi, erano le tre di notte e tutti dormivano, tanto anche se avremmo sentito venire qualcuno potevamo benissimo tornare in camera, perché era l'unica che aveva la finestra verso la piscina. Io acconsentì, tanto se non l'avessi fatto quel giorno, non l'avrei fatto più. Così lui mi prese in braccio e aprii la finestra, incominciando a baciarmi con passione guardandomi ansimare.
"Ssshh, o ci sentiranno." Disse lui, guardandomi. Io gli sorrisi e poi lo guardai vedere dietro di me la strada da fare. Arrivammo sugli scalini e mi fece scendere. Cesare si buttò subito nell'acqua mentre io no, decisi di aspettare un po' per riscaldarmi. Ma così non fu, perché Cesu salii sullo scalino davanti al mio, mi prese in braccio e ci buttammo.
"Che c'è? Hai freddo?"
"No, ora sto bene."
"Già." Entrambi alzammo gli occhi per guardare il bellissimo cielo stellato.
"Wow, mi stavo privando di una cosa del genere." Dissi io, guardandolo.
Lui si mise dietro di me, spostando i capelli dalla mia spalla al mio petto, incominciando a baciarmi delicatamente il collo. Io mi girai e lo guardai.
"Hai detto pure tu di stare zitta o mi avrebbero sentito."
"Beh, mi dispiace se sei così eccitante per me." Io gli saltai addosso ed incominciai a baciarlo, mentre sentii le sue mani girovagare per tutto il mio corpo delicatamente, facendomi venire dei brividi per gli sbalzi di temperatura.
"Hey." Battè lui guardandomi dritto negli occhi.
"Hey." Lo copiai.
"Sei bellissima."
"Pff, devi vedere tu."

Eravamo tornati il giorno prima dalla villa di Nelson, e fu un brutto ritorno a parer mio, perché già mi mancava la piscina e la stanza solitaria mia e di Cesare.
"A che ora dobbiamo andare alla riabilitazione?"
"Posso andarci da sola."
"No, non ti lascio sola, te l'ho detto." Abbassai la testa sorridendo.
"Devo andare alle quindici."
"Abbiamo un po' di ore quindi..." Si mise sopra di me e mi stampò dei teneri baci sul collo.
"In realtà no Cesare, abbiamo solo due ore."
"Uff." Si buttò su di me piano, mettendo la sua testa sul mio petto guardandomi.
"Che c'è ora?"
"Ho sempre immaginato con te questo momento e va ben altro le mie aspettative."
"In che senso?"
"Nel senso che sei molto più bella di quanto io immaginassi. Il calore, la luce e la felicità che emani sono..." Disse, guardandosi intorno per cercare una parola adatta.
"Rompipalle?"
"Perfette, oserei dire."
"Addirittura."
"Eh si, cara. Ti darei i miei occhi per farti vedere quanto sei bella." Sorrisi.
"Vestiamoci che fra un po' viene Nelson."
"No dai, voglio rimanere così con te per tutto il tempo." Disse, appoggiando l'orecchio sul mio petto sentendo il battito.

In Your Eyes||Cesare CantelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora