Sentimmo il campanello suonare e vedemmo Carolina, Nelson e Bea dalla videocamera. Prendemmo gli zaini e Chewbe, scendendo di casa. Demmo il cane alla sorella e la salutammo, entrando nella macchina di mio fratello raggiungendo la stazione. Era l'unico treno disponibile quel giorno, e se l'avremmo perso, dovevamo prendere quello del giorno successivo.
"Porca puttana." Disse Bea, con il fiatone. Non appena salimmo le scale, vedemmo il treno andare via.
"Cazzo." Sussurrai io, con le mani fra i capelli.
"Andiamo con la macchina, mh?" Batté Nelson, aiutando la fidanzata a scendere. Ci mettemmo nell'autovettura e Nelson partì a tutto fuoco raggiungendo l'A1.
"Io ordino il primo hotel che mi capita." Aggiunse Cesare, prendendo il telefono.
Fra l'ansia e il batticuore, sentivo il mio fiato mancare e la testa girare.
"Fermati Nelson."
"Perché?"
"Perché sto per svenire, ho bisogno di aria." Lui si bloccò ed io scesi, respirando profondamente.
"Stai bene?"
"Ho i capogiro e sento che devo vomitare."
"Non mi dire che pure tu sei incinta." Disse Bea, guardandomi.
"Ma che, mai." Batté Cesare, avvicinandosi a me.
"No, semplicemente Giorgia soffre il mal d'auto e per i suoi polmoni è come se avesse appena vinto una maratona." Mi abbassai quando sentii il vomito raggiungere la mia bocca e Cesare mi raccolse i capelli.
"Cazzo." Sussurrò lui, allontanandosi.
"Hai l'acqua?" Sentii dire da Bea. Alzai il volto al cielo e vidi ancora tutto attorno a me girare. Presi un fazzoletto dalla tasca e mi asciugai il volto, girandomi verso Cesu.
"Va tutto bene?"
"No, non credo." Dissi."Buongiorno." Alzai la testa e vidi Cesare guardarmi.
"Avete una mentina?"
"Prendi prima questo, scommetto che hai mal di testa." Bea mi passò una bottiglietta d'acqua riempita un po'.
"Che c'è dentro?"
"Il medicinale che prendi sempre per l'emicrania."
"Ah, grazie." Finii l'acqua presente nella bottiglia.
"Ma dove stiamo? E che cosa è successo?"
"Sei svenuta." Mi sussurrò Cesare, guardandomi. "Manca un'ora e siamo quasi arrivati."
"Ci fermiamo, se vuoi, c'è un autogrill."
"Sì, ho bisogno di prendere delle cose." Uscimmo dalla macchina e ci bloccammo all'autogrill; Cesare e Nelson si diedero il cambio ed io e Bea entrammo nel negozio, prendendo acqua e mentine.
"Stai bene?"
"Ho ancora un po' di mal di testa ma sì, sto bene. Tu invece?"
"Mi hai fatto prendere un colpo quando ti ho visto che stavi per cadere. Per fortuna Cesare ti ha preso in tempo la testa, o saresti caduta e..."
"Non parliamone, sento che sverrò di nuovo."
"Ma è l'emicrania?" Annuì e tornai in macchina.
"Tu vuoi stare avanti?"
"No, devo dormire." Dissi, appoggiando la testa sul petto di Nelson, che mi stampò un bacio fra i capelli.
"Mi sono promessa una cosa durante il concerto."
"Cosa?" Disse, abbassando la testa per guardarmi.
"Che ti sarei rimasta a fianco e che dovevo parlarti di più."
"E perché questa cosa?" Alzò il capo e guardò la strada davanti a sé.
"Perché per tutto questo tempo non ho fatto che pensare a me e a Cesu che non ho pensato a te, a come stessi."
"Non è vero." Presi la sua mano e la strinsi forte.
"Ti voglio bene, Nels, ma non mentirmi." Lui mi abbracciò e mi sorrise, baciandomi la guancia.
"Non volevo dirti di tutto questo perché avevo paura che tu l'avessi presa a male."
"Perché dovrei? Sono super orgogliosa di te e lo sai. Come quando mi hai detto che volevi fare lo youtuber." Lui mi guardò e rise.
"Non preoccuparti, l'importante è che tu ora sia al mio fianco."
"E ci starò per sempre."
"E ne sono contento." Appoggiai di nuovo la testa sul suo petto e vidi le nostre mani unite.
Finalmente arrivammo a Milano, dirigendoci direttamente all'hotel.
"Avviso Fede che passo da lei domattina." Annuimmo e ci salutammo, raggiungendo le nostre camere.
"Che cosa è successo con Nelson?" Chiese Cesare, mettendosi nel letto, girandosi su un fianco.
"Abbiamo parlato, come dei semplici fratelli." Lui sorrise e mi tolse il ciuffo di capelli che si trovava sul mio volto.
"Stai bene?" Io annuì e lo baciai.
"Ti amo." Dissi, a due millimetri dal suo volto. Mi concentrai sui suoi occhi, poi vidi le sue labbra sorridere e sorrisi anche io.
"Ti amo tanto." Batté Lui, mettendo una mano sulla mia schiena scendendo sempre di più.
"Siamo belli svegli oggi." Sussurrò, mentre mi misi sopra di lui.
"Ho dormito per tutto il tragitto, tu no?"
"Sì, diciamo che ti ho fatto compagnia." Cesare si tolse la maglietta ed io strisciai la mia mano dal suo collo al suo petto, godendomi la bellissima visione paradisiaca del ragazzo. Lo vidi mordersi il labbro e sorrisi, incominciando a baciarlo con passione.
"Dio, che ho fatto di bello per meritarmi una ragazza come te?" Disse, strisciando le sue mani su tutto il mio corpo, ammirandolo.
"Oh, credo che non lo sappia neanche lui."******
Buongiorno a tutti ragazzi.
Come ho scritto stanotte, scusatemi se non ho postato prima...
Come state?
Tutto bene?
Siamo arrivati a 1.85K di visualizzazioni...
Non me lo sarei mai immaginata.
Un grazie non basta, davvero. Sono contenta che vi piaccia e sono fiera di aver avuto il coraggio di postarlo.
Vi voglio bene, GRAZIE GRAZIE GRAZIE GRAZIE E ALTRE MILLE VOLTE GRAZIE.❤💋
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In Your Eyes||Cesare Cantelli
Fanfiction"Aveva una felpa a zip grigia, una maglietta bianca e dei jeans chiari. Le braccia palestrate si intravedevano grazie all'aderenza della felpa; i suoi occhi erano sul verde, quasi tendente al marrone chiaro e grandi, i capelli sbarazzini e portati v...