Capitolo 35

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"Sono un professionista nonostante il buio." Sorrise e mi baciò. "Comunque dovresti lasciare ogni volta i tuoi capelli ad asciugarsi senza nulla, sono bellissimi."
"Lo farò più spesso solo perché me lo hai detto tu."

Mi svegliai. Sentivo il respiro sul mio collo ed avevo il suo braccio sul mio fianco, quando mi girai, vidi Cesare dormire. Sorrisi togliendogli i capelli da davanti gli occhi, guardandolo come facevo tanto tempo fa. Ero felice che eravamo tornati insieme, non sarei riuscita ad andare avanti senza di lui. Mi alzai e mi misi l'intimo e la sua maglietta, andando in cucina preparando il caffè. Sentii Chewbe leccarmi le caviglie ed io mi abbassai sulle mie gambe per accarezzarlo e baciarlo.
"Ti amo da morire." Sussurrai, prendendo il suo muso fra le mani lasciandogli dei baci sul naso.
"Non vale che lo dici a lui e a me no." Alzai lo sguardo e vidi Cesare con un pantalone, appoggiato sulla cerniera della porta con le braccia incrociate sul petto.
"A te è scontato, a lui no."
"Buongiorno." Disse, venendo verso di me lasciandomi un bacio umido sulle labbra.
"Comunque ieri non hai visto la tua stanza."
"Cosa?" Lo presi per mano e lo strisciai alla porta alla fine del corridoio. Lui la aprì e vide un fantastico studio.
"Così potrai editare o registrare qui, quando devi fare qualcosa di importante."
"Beh, mancano alcune cose che sono a casa mia, e che dovrei trasferire qui. Ma mi piace, è davvero bello."
"E non hai neanche visto la mia macchina."
"Ti sei presa una macchina?"
"Con il rimborso dei nostri biglietti."
"Che cosa brutta." Disse, ridendo. "Mi piace questa casa, è davvero deliziosa."
Raggiungemmo la cucina e facemmo colazione, andandoci in seguito a prepararci per raggiungere lo studio. Optai per un jeans grigio a vita alta, con sopra una canotta dalle bretelle sottile e nera, con la scollatura a barca, e da sopra la pelliccia marroncina. Di scarpe, invece, mi misi le vans basse e nere. I miei occhi verdi erano stati risaltati dalla matita nera sotto la lima inferiore, del mascara e dell'illuminante messo all'inizio dell'occhio. Cesare invece, aveva un semplice Jeans ed un maglioncino rosso, da sotto aveva una maglietta bianca e poi le sue solite Vans arancioni.
"Nessuno sa che sono tornata, per questo entra senza far finta di nulla, quando sentirai il campanello suonare vieni tu ad aprirmi, okay?" lui mi guardò ed annuì.
Mi stampò un bacio sulle labbra ed entrò in ufficio. Aspettai qualche minuto mettendomi a parlare con Niccolò, che mi chiese cosa fosse successo e come fosse andata. Lui fu felice per me, mi disse che anche lui aveva capito che stava ancora pensando a Federica, e ieri sera ne approfittò per parlargli. Mi disse che stavano ricominciando a sentirsi e che quel giorno si sarebbero rivisti per parlarne, e che era felice per me.
Erano arrivate le undici, ero lì da mezz'ora. Uscii dalla macchina e la chiusi, andando a suonare all'appartamento. Cesare aprii la tenda e mi guardò, aprendo la porta. Appena entrai, vidi gli altri parlare fra di loro.
"Buongiorno belli biondi!" Urlai, richiamando l'attenzione.
"Porca puttana." Disse Tonno. Io li guardai e sorrisi, mordendomi il labbro imbarazzata. Sembrava la prima volta che li incontrassi.
Nelson mi raggiunse e mi abbracciò forte.
"Ma perché non mi hai detto del tuo ritorno? E chi ti ha fatto quell'enorme succhiotto?" Volsi lo sguardo verso Cesare che, imbarazzato, alzò la mano abbassando la testa.
"Siete tornati insieme quindi?" Chiese, spalancando gli occhi. Noi annuimmo sorridendo.
"Ma finalmente direi!" Disse Dario, raggiungendoci ed abbracciandoci. "Sofia non la sopportavo proprio." Ci lasciò dei baci ad entrambi, fra i capelli e si allontanò da noi.
"Ripeto: Perché non mi hai detto del tuo ritorno?"
"Ho preso il treno alle tre di questa notte. Dovevo parlare con Cesare."
"Ceh quindi tu sei tornata solamente per parlargli?"
"No, mi sono licenziata."
"Che cosa?" Chiese Frank. Io lo guardai e annuì sorridendo.
"Sì, in realtà mi sono licenziata il mese scorso, poi avevo trovato lavoro come agente immobiliare, ma non appena avvisai il mio titolare che non potevo esserci almeno per questa settimana, mi ha licenziato."
"E tu perché sei tornata solamente ora? Quando ti sei licenziata dall'ospedale?"
"Per Nick. E anche per Cesare, io dovevo dimenticarlo, ma non ci sono riuscita."
"A proposito, e Niccolò?"
"A Roma."
"Vi siete lasciati?" Batté Nick, guardandoci.
"L'ho lasciato io. Non potevo rimanere con lui, nel mio cervello c'era ancora questo coglione e non riuscivo ad andare avanti."
"E lui? Come l'ha presa?"
"Bene, si sta risentendo con la sua ex."
"Si ritorna sempre dove si è stati bene." Sussurrò Tonno, sorridendo.
"Ma Fede e Bea sanno che sei qui?" Indicai un "no" con la testa e li guardai.
"Che mi sono persa qui?" Dissi, guardandomi intorno. La postazione era cambiata radicalmente. Appena entri, avevi il muro di dove facevano il salotto, con il solito divano. Invece, dove stava il divano, c'erano gli enormi tavoli con le postazioni e con i computer. Dopo il corridoio c'era un nuovo muro, sempre con gli stessi colori, ma con dei nuovi divani.
"È bellissimo." Mi guardai intorno. Oltre gli scambi e me e Cesare, non era cambiato proprio nulla. Sentimmo il campanello suonare e Nelson mi guardò.
"Sono Fede e Bea, nasconditi dietro la porta." Mi nascosi dietro la porta del set, mentre sentii le due ragazze entrare ed arrivare.
"Dobbiamo fare un video e abbiamo bisogno di voi."
"Ma non ci avevate detto nulla."
"Vabbè, non importa. Sapete cosa dovete fare?" Udii Tonno fare il conto alla rovescia e sentii dire da Dario, Nelson e Cesare fare l'intro.
"Oggi, come potete ben vedere, ci sono le nostre fidanzate, ma ne manca una in particolare." Disse Nelson. "Possiamo farla entrare?" Io aprii la porta e guardai le due ragazze sedute sulle gambe dei propri fidanzati. Federica e Bea mi guardarono e guardarono i loro ragazzi, alzandosi raggiungendomi.
"Sei una puttana!" Batté Federica, abbracciandomi. Beatrice sorrise e mi lasciò un bacio sulla guancia, tornando poi a sedersi sul suo fidanzato. Cesare si girò verso di me facendomi sedere sulle sue gambe. Io mi sedetti proprio su di lui, cioè, stavo praticamente sul suo membro.
"Ma aspetta, hai detto che..."
"Ei amore, calma però!" Urlò Cesare, guardandomi. Federica e Bea ci guardarono spalancando la bocca ed io le guardai sorridendo.
"No, non ci credo."
"Ho bisogno di una dimostrazione." Cesare girò il mio volto appoggiando una mano su di essa e mi avvicinò a sé, baciandomi con passione. Ricambiai il bacio con la stessa moneta, era inaspettato ma allo stesso tempo molto sentito.
"Muoviamo i sederini se qui non volete che ci riproduciamo."
"Bene ragazze, ora potete tornare a fare i cazzi vostri, vi ho fatto venire qui solo per farvi la sorpresa." Io, Fede, Bea e Dario uscimmo dal set, mettendoci noi tre sul divano, che mi chiesero le cose che di cui avevamo discusso con i ragazzi. Finirono di registrare e, come sempre, Tonno era con la videocamera facendo il backstage.
"Fai tu l'intro, sarai la protagonista di questo video."
"Riverenze a tutta la valle spaziale." Dissi, portando due dita sulla fronte, allontanandole poi.
"Ti siamo mancati?" Io guardai Tonno da dietro la videocamera e sorrisi, mordendomi anche un po' il labbro.
"Siamo tutti d'accordo?" Aggiunse lui, girando la testa guardando gli altri.
"Che succede?"
"Visto che, come ho già detto, tu sei la protagonista, tu dovrai fare come se fossi uno di noi."
"Ma dai dici davvero?" Battei ridendo. Lui mi guardò ed annuì. "Posso avere un aiuto però?"
"Certo, chi vuoi come compagno?"
"Secondo te?"
"Dario vieni subito qui!" Urlò lui.
"Io devo immedesimarmi." Raggiunsi Cesare e gli feci togliere il maglione, facendolo rimanere solamente in una maglietta a maniche corte.
"Frank, hai un cappello?" Mi legai i capelli e feci vedere la parte finale mantenendoli grazie al cappello.
"Ma io non so fare il coglione come lo fa lui!" Dissi, guardando Cesare. Mi tolsi le scarpe e ne approfittai per mettermi le sue, visto che aveva addosso le ciabatte.
"E comunque quanto porti? Un quaranta?"
"Quaranta tre." Disse, accavallando le braccia sul petto.
"Tonno per favore fai vedere la differenza fra le sue scarpe ed il mio piede." Aggiunsi, ridendo.
In realtà il backstage fu divertentissimo, mi rallegrai molto, ed ero contenta di passare di nuovo questi bei momenti con loro. Io, proprio come Cesare, feci un casino enorme, rompendo le palle alle persone.
"È appena arrivato un pacco!" Urlò Nelson, alzando il braccio con il pacco leggero in mano. Presi il manico di una pinza porta oggetti e glielo presi, portandolo a me.
"Ormai te sei fusa, sei più cagacazzo di lui."
"Sì però la tua reazione è stata bellissima." Disse Tonno, puntando poi la videocamera su di me.
"Giò siediti in braccio." Cesare mi fece alzare e si sedette, facendomi mettere poi sulle sue gambe.
"Allora? Che cos'è?" Aprii il pacchetto e ci trovai un cavo.
"Questo ve l'ho preso io!" Dissi, guardandoli.
"Veramente? Hai scritto il bigliettino?" annuì e lo presi, leggendo ciò che avevo scritto.
"Ciao bellissimi! Frank, ancora una volta, ha messo gli adattatori nei desideri della Valle e, visto che io gli voglio tanto bene, proprio come lui ne vuole a me, ho deciso di fargli questo regalo romanticissimo. Anche se so che per essere amata da lui devo mandargli dei lego."
"Hai ragione." Disse Frank, sorridendo.
"Però tempo al tempo, arriverà presto, Giò." Passai il bigliettino a Frank che sorrise.
"Grazie." Sorrise e si allontanò.
"Quindi tu ami Frank eh?" Disse Cesare, guardandomi. Io girai la testa verso di lui e sorrisi, stampandogli un bacio sulle labbra.
"No, amo te."
"Bene, questo bacio sarà la copertina del video."
"Tonno! No!" Dissi, alzandomi. Ma, purtroppo, inciampai sul laccio delle scarpe e caddi di culo a terra.
"Cazzo! Ma perché non tagli questi lacci di merda? Fanno schifo!" Cesare era piegato in due dalle risate, compreso tutti gli altri.
"Ma che cazzo ti ridi!" Mi tolsi la scarpa e gliela lanciai, prendendogli la pancia.
"La tua fidanzata è caduta e si è fatta male per le tue scarpe schifose e tu ridi!"
"Discussione in diretta, registra registra." Disse Dario a Tonno. Mi tolsi l'altra scarpa e lo guardai. Non appena stavo per raggiungerlo, lui incominciò a correre, ed io, da ragazza che ha fatto palestra quale sono, lo raggiunsi e gli lanciai la scarpa proprio sul culo.
"Dai Giò!" Dario si girò verso di me ridendo, prendendo poi la scarpa raggiungendomi. Io mi nascosi dietro Cesare.
"Fermo!" Urlò lui, alzando un po' le braccia per difendermi.
"La tua ragazza mi ha fatto male!"
"Ed ha fatto bene Dario!" Aggiunse, e Dario gli lanciò la scarpa.
"Basta, io me le rimetto." Si tolse le ciabatte e se le mise.
"Possiamo chiudere questa trashata?" Chiese Dario, guardandomi.
"Ma tu non lo metterai mai, vero?" Lui annuì ed io guardai la videocamera.
"Ciao amici belli."
"Dagli un bacino se li vuoi bene." Mi avvicinai all'obiettivo simulando un bacio e mi allontanai.
"È stato il migliore che abbiamo mai fatto." Mi stesi sul divano totalmente affannata. Tolsi il maglione e mi sciolsi i capelli, aggiustandoli.
"Pensavo, perché non andiamo a farci un giro?" Chiese Frank. "Ora che ci siamo tutti." Un coro collettivo si alzò e ci preparammo per uscire. Ci dividemmo, facendo venire in macchina nostra Nic, Nelson, Bea e Frank mentre nella macchina di Dario c'erano lui, Fede, Tonno. Cesare mise la musica a tutto volume facendoci cantare e ballare e, ovviamente, Nelson ne approfittò per registrare.

In Your Eyes||Cesare CantelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora