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Busso alla porta dell'appartamento dei ragazzi aspettando che qualcuno venga ad aprirmi.
Il pranzo è finito e sono tornato per prendere Freddy. È Niall a venire ad aprire alla porta. Harry è seduto sul divano e a giudicare dalle lattine di birra vuote sul tavolino credo che abbia alzato un tantino il gomito. Cerco di ignorarlo, non ho alcuna voglia di incorrere nuovamente in una discussione con lui.
"Dov'è Freddy?" Chiedo al biondo che si è spostato per farmi entrare.
"È con Liam, sono andati all'acquario. Credo che ti abbia anche mandato un messaggio" dice per poi mettersi la giacca. Credo che stia per uscire.
Non ho visto nessun messaggio, la batteria del mio cellulare è morta già da un pezzo.
"Sai fra quanto tornano?"
"Non ne ho idea" dice con indifferenza per poi aprire nuovamente la porta "Harry sto uscendo, sei hai bisogno di nulla chiamami" dice all'amico che si limita ad annuire. Quando sento la porta richiudersi il mio corpo viene pervaso da brividi. Sono da solo con Harry.
Rimango in piedi sulla soglia non sapendo cosa fare. Forse dovrei tornare a casa e aspettare li Freddy. Non mi sento a mio agio in questa situazione.
"Puoi sederti, non mordo"
Il tono canzonatorio della sua voce mi fa irrigidire. Adesso si comporta come se nulla fosse?
Mi avvicino lui e prendo posto sul polo opposto del divano. Voglio mantenere un minimo di distanza.
"Vuoi?" Chiede passando una lattina di birra ancora chiusa.
"No"
La apre comunque per iniziare a berla.
"Credo che tu stia esagerando Harry"
"Non credo siano affari tuoi"
Che bella faccia tosta. E pensare che continuo a preoccuparmi per lui.
"Andiamo in camera, voglio scoparti"
Il suo volto non esprime alcuna emozione, quasi impallidisco per la freddezza utilizzata nel pronunciare quelle parole. Crede davvero che sia una sottospecie di bambola disposta ad aprirgli le gambe ogni qualvolta ne abbia voglia?
"Sto solo aspettando Freddy, andrò via non appena tornerà a casa"
"Sono appena usciti"
"Aspetterò comunque"
"Potremmo impiegare questo tempo in modo migliore non credi?"
Che diavolo di ragionamenti sta facendo? Abbiamo avuto una pesante discussione solo poche ore fa e adesso fa finta di nulla?
Si avvicina al mio corpo e non posso fare a meno di irrigidirmi. Sento la sua mano segnare i contorni del mio petto per poi fermarsi su un capezzolo che stimola al di sopra del tessuto della camicia.
"Harry fermati"
Cerco di essere il più duro possibile ma questo sembra spronarlo a continuare.
"Ti voglio Louis"
Sento il suo respiro caldo sul collo che viene presto contrastato dai baci umidi che iniziare a lasciarci. Non riesco a non fare caso al forte odore di alcool emanato dal suo respiro.
"Sei ubriaco Harry, dovresti andare a riposarti" dico con voce spezzata anche se il mio corpo vuole tutt'altro. Spingo la testa verso lo schienale beando del contatto della sua bocca sulla mia pelle.
Quando la sua mano giunge sulla mia erezione riesco a riprendermi dallo stato di trance nel quale sono entrato.
"No" dico duro fermando subito i movimenti della sua mano.
Non riesco a capire cosa stia provando in questo momento ma la sua espressione non esprime nulla di buono. Possibile che sia triste?
"Mi dispiace"
"C-cosa?"
"Mi dispiace per prima"
È la prima volta che si scusa con me. Non credevo fosse davvero possibile.
Si alza dal divano e si dirige verso il piano superiore. Non posso fare a meno in quel frangente di tempo di notare i suoi occhi che hanno iniziato a inumidirsi.
Sta piangendo?
Non riesco a starmene con le mani in mano e decido di raggiungerlo. Rimango sulla soglia della sua porta.
I singhiozzi sono udibili chiaramente anche da qui. Cosa dovrei fare? Mi si stringe il cuore ad immaginarlo rannicchiato sul letto.
Mi ha trattato di merda, devo ignorarlo.
Faccio per dirigermi nuovamente verso le scale ma qualcosa me lo impedisce. Non posso semplicemente fare finta di nulla.
Ritorno sui miei passi e mi dirigo nella camera.
Harry si è rifugiato nelle coperte, non riesco a vedere neanche un dettaglio del suo corpo.
"H-Harry"
Nessuna risposta. Faccio per avvicinarmi ma lo voce del riccio mi fa fermare.
"Vattene via Louis"
"Possiamo parlare?"
La risata amara del ragazzo aleggia nella stanza. Mette quasi paura.
"Te ne andrai comunque prima o poi"
Che diavolo significa? Perché dovrei andarmene?
"Non mettermi nelle condizioni di farlo Harry. Sei tu ad allontanarmi"
"I-io non voglio farlo"
Mi accosto al letto scrutando la sua sagoma al di sotto delle coperte. So di essere egoista ma sembra che l'acool lo stia portando ad aprirsi un po' di più. Potrei sfruttare questa situazione per capirlo infondo.
"Cosa provi per me Harry?"
Di nuovo silenzio. Perché non può semplicemente dirmi che ci tiene a me? Non capisce quanto ne abbia bisogno in questo momento?
"Harry parlami ti scongiuro"
Lo abbraccio da sopra le coperte. Voglio che capisca che sono con lui in questo momento.
"Ho permesso che la uccidessero Louis"
Che diavolo sta dicendo?
"Chi è stato ucciso Harry?"
Cerco di mostrarmi del tutto tranquillo anche se credo di aver smesso di respirare in questo momento. Vorrei che questo fosse solo un terribile sogno.
"Mia sorella Louis, ho permesso che la uccidessero"
Non capisco cosa stia succedendo eppure mi stringo maggiormente al suo corpo.
"Hanno staccato la spina Louis e io l'ho permesso" dice ancora una volta con voce tremante.
Non capisco a cosa si riferisca eppure voglio fargli capire che sono con lui, che gli rimarrò accanto qualsiasi cosa sia successa. Avverto il suo dolore in questo momento. Non credo voglia continuare a parlare e io non ho alcuna intenzione di fare altre domande. Sono terrorizzato dal fatto che lo avrei potuto portare ad abbattere delle barriere che non era ancora pronto a varcare.

Un babysitter per mio figlio {Larry Stylnson}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora