Ritornare a casa

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<<No papà lo giuro! Non sono fidanzata con Cedric!>> non ce la faccio più, sto impazzendo,
<<Olivia Morgana mi sembrava di essere stato chiaro, tu sposerai Draco. Non voglio sentire discussioni.>> abbassa la bacchetta lasciandomi riprendere il respiro,
<<La smetta la prego! >> sento gridare: una voce lontana, sembra quella di Draco. Ma non ha più importanza, il buio mi inonda la vista e finalmente non sento più nulla tranne due braccia forti che mi avvolgono il corpo e mi sollevano.

Il profumo di lenzuola fresche mi pervade, un'altra discussione con mio padre. Come abbiamo fatto ad arrivare a questo punto? Fino ad un anno fa eravamo una famiglia felice, vorrei non essere mai andata ad Hogwarts.
<<Come stai?>> è Draco, <<Io te lo avevo detto che non avrebbe funzionato.>> insiste sedendosi sul mio letto. <<Draco ma non lo capisci che è tutto sbagliato? Tu non vorresti innamorarti e sposare la ragazza a cui tu hai deciso di donare il tuo cuore?>> parlare chiaro forse è l'unico modo e forse, se riuscirò a convincere Draco, in due riusciremo a far capire ai nostri genitori che non siamo oggetti senza sentimenti. Draco è pensieroso, non mi guarda nemmeno; sento che qualcosa dentro di lui si sta smuovendo....
<<L'unica cosa che voglio è passare una vita tranquilla, non mi importa a che prezzo.>> risponde e se ne va senza dire una parola. Ah, chi lo capisce...
Guardo la collana di Cedric e mi scappa un sorriso a ripensare all'estate passata insieme, inoltre finalmente domani ci rivedremo a Hogwarts!
Mi manca, soprattutto da quando mio padre ha iniziato ad insistere ancora di più per questa unione snaturata.
Pensare a lui fa male, rendersi conto di quanto la propria vita faccia schifo non è mai fantastico.
Mi alzo dal letto, è quasi ora di cena ma tutta quella tortura mi ha ritorto lo stomaco. Un sopore mi blocca al materasso facendo sparire tutta la cornice triste della mia vita e calandomi in un luogo dove sono al sicuro da mio padre.

La sveglia suona, è mattina presto del primo settembre: la mia fuga da questa casa delle torture.
Il baule è già pronto ai piedi del mio letto, indosso la divisa che mi era tanto mancata. Una felicità improvvisa mi invade l'animo, si torna a casa!
Scendo le scale facendo gli scalini due a due,
<<Buongiorno tesoro, come mai così felice?>> è quella traditrice di mia madre, ho smesso di confidarmi con lei dal giorno in cui ho capito che non mi avrebbe mai aiutato per paura di suo marito. Ecco perché non voglio seguire le loro orme: non è normale che una moglie non possa parlare per paura dello sposo, la libertà prima di tutto.
<<Oh, niente! Sono felice di rivedere i miei amici.>> ma soprattutto Ced. <<Il treno partirà fra poco, vuoi che ti accompagniamo?>> mi fa mio padre sfogliando disinteressato la gazzetta del profeta, <<No, posso andarci anche da sola. Se mi rimpicciolite il baule è meglio.>>
mia madre fa un sussulto sorpresa: è la prima volta che rifiuto di farmi accompagnare,
<<Va bene cara, Reducio!>> infilo il baule nella tasca della toga e inserisco la bacchetta nel calzettone,
<<Ci vediamo a Natale!>> e presa un po' di metropolvere scompaio nel camino. Ahi che mal di pancia! Perché mi deve sempre venire la nausea?
Mi muovo per la stazione di Kings Cross verso la solita colonna e la attraverso con facilità, il binario è quasi vuoto perciò entro nel vagone più vicino prima di ritrovarmi a piedi.
<<Ciao ragazzi, avete visto Blaise e Pansy?>> chiedo ad un gruppo di serpeverde del mio stesso anno, <<Si! Sono un po' più avanti, ma se fossi in te non li disturberei.>> mi risponde Daphne. Cosa voleva dire con quel " io non li disturberei"?
Ah ridicolo! Sono i miei migliori amici.
Poco più avanti una scena sorprendente mi si para difronte agli occhi: Pansy e Blaise si stanno praticamente mangiando la faccia l'uno l'altro. Povera Pansy... ero così occupata a lamentarmi della mia vita che non mi sono resa conto di come stava sbavando dietro a Blaise!
Sorpasso la cabina cercando allora i grifoni, ma chissà dove si saranno cacciati...

<<Hey grifoni!>> dico entrando nello scompartimento, <<Oh, ma guarda! La nostra amica serpe.>> risponde a tono Harry, <<Vi è piaciuta la partita della Coppa del mondo di quidditch?>> chiedo rammentando le urla che lanciavano alla vista delle Veela...
<<Oh, moltissimo! Quella si che è stata una partita in grande stile. Certo, non considerando l'assalto dei mangiamorte.>> è vero, è stato l'avvenimento più discusso negli ultimi tempi! <<Per fortuna dopo la partita ero tornata a casa! Come è stato? Com'erano?>> Harry apre la bocca per rispondere ma una voce interrompe le nostre discussioni.
<<Eccoti finalmente! Ti ho cercato ovunque.>>  Cedric entra in cabina e si siede vicino a me, gli porgo le labbra che bacia senza farselo ripetere due volte: lo amo. <<Ciao Ced, stavamo parlando della partita della finale della Coppa del mondo di Quidditch.>> dico accoccolandomi alla sua spalla,
<<Oh,  Harry poi come era finita con quella storia del marchio nero?>> un attimo... cosa? Guardo stranita Cedric, cosa significa?
<<Oh nulla, una volta chiarito che non ero stato io a lanciare l'incantesimo mi hanno lasciato andare.>>, <<Ma di cosa state parlando?>> chiedo ancora più confusa. <<Harry durante il fuggi fuggi generale è svenuto e quando gli auror lo hanno sorpreso vagare sperduto nel campo distrutto hanno pensato che fosse stato lui a lanciare il marchio nero.>> spiega Hermione, perché me la immagino già preside di Hogwarts?
<<Ma voi credete veramente che sia tornato?>> chiede Ron guardandosi in giro, ci voltiamo tutti ad osservare Harry <<Harry tu che dici?>> lo incita Cedric, <<Ecco...veramente ultimamente ho fatto un sogno strano.
Però non saprei, dopo che ho distrutto il diario di Tom Riddle non ho sentito più niente....>> guardo Cedric preoccupata, e se fosse tornato? Mi stringe la mano rassicurante, con lui al mio fianco mi sento al sicuro.

<<È la carrozza di Beuxbatons quella che vedo planare nel cortile?>> chiedo a bocca aperta, non posso crederci che siano qui!
<<Abbiamo ospiti a quanto pare...>> dice Ron scettico, oh aspetta di vederle.... dei veri angeli. E io un tempo ero una di loro.
<<E non sono le uniche!>> dice Herm puntando il dito verso il lago nero, un enorme barca col logo di Durmstrang sorge dalla superficie del lago.
<<Ragazzi, quest'anno è già cominciato in un modo strano. Speriamo che non si complichi.>> dice Harry, sempre sull'attenti...

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Ciao ragazzx, so che non è un capitolo specialissimo ma a breve ne posterò un altro....
Vi volevo ringraziare con tutto il cuore per aver raggiunto le 2000 letture in così breve tempo!
Mi state riempiendo il cuore di gioie.
A presto, O.O.

ℒ𝒶 𝓋𝒾𝓉𝒶 𝑒' 𝓊𝓃𝒶 𝓂𝒶𝑔𝒾𝒶Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora