2- Truth

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Liam pov's

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Liam pov's

Quando raggiungiamo il Mc io sono sempre immerso nei miei pensieri.

Continuo a toccarmi la mano sinistra, la mano che ha afferrato quel ragazzo.
Vorrei tanto sapere come si chiama.
Potrei stare qui a pensare a tutti i nomi possibili e capire quale gli si addice meglio, ma presto giungo alla conclusione che starebbe bene con qualsiasi nome, e che probabilmente non ha origini inglesi.

Niall sta mangiando come se non ci fosse un domani, ha ordinato tutto il menù solo per poter parlare con la ragazza alla cassa e adesso le è seduto accanto, al bancone, a disturbarla.
Ecco perché insisteva tanto a venire qui.

-Niall muoviti!- sbuffa Harry anche se lui non può sentirlo.
Siamo seduti qui da secoli.
Il riccio si gira a guardarmi -Che ore sono?-
alzo la manica del maglione per controllare l'ora.

-Non lo so non ho l'orologio- Harry sgrana gli occhi e io ripenso a quello che ho appena detto.
-CAZZO IL MIO OROLOGIO- inizio a ripercorrere tutti i posti dove sono stato...
L'ultima volta che l'ho visto è stata quando...
Mi porto le mani sul viso, adesso vorrei solo urlare.
Pensare che quel ragazzo mi incuriosisce.
MI HA RUBATO UN ROLEX PORCA PUTTANA.
Non un pacchetto di fazzoletti, un cazzo di Rolex!

Non è da me pensare così tante parolacce, devo calmarmi.
Faccio un respiro profondo.
Non gli devo spaccare la faccia, devo contenermi.
Anche perché con quel bel viso non ci riuscirei.

Ma seriamente? Ora dovrei essere incazzato nero e invece non faccio altro che pensare che quegli occhi non potrebbero mai commettere un furto intenzionalmente, o sì?
Devo anche considerare che non lo conosco e che la zona non è delle migliori.

-Cazzo Liam- dice Harry -costava tanto?-
-No, sai Harry, i Rolex ultimamente hanno dimezzato i prezzi. CERTO CHE COSTAVA TANTO- sbraito stizzito.

Intanto Niall torna al tavolo con un tovagliolo scarabocchiato e un sorriso da ebete sul volto.
-Ho il suo numero!- urla felice.
-E io non ho più l'orologio - dico guardandolo serio.
Lui sbianca, nemmeno avesse visto un fantasma.
-Merda- impreca.
-Già- annuisco io -domani torno a cercarlo, magari l'ho perso da qualche parte ma ormai saranno già le 18.00 e sinceramente di farmi rapinare di nuovo non ho voglia- sbuffo alzandomi e raccattando le mie cose.

Ho deciso, per prima cosa dopo scuola verrò qui e cercherò per ogni dove quel tipo.

Ci incamminiamo nuovamente verso casa, ripercorrendo la strada del pomeriggio nella speranza di rivedere quei due.
Ma cosa potremmo fare se dovessimo trovarceli davanti?
Sicuramente non fare a botte, ci spaccherebbero in due.
Posso solo contare sul buon senso e sulla pietà di un ladro... beh, perfetto direi.

Sono quasi grato di non averli rivisti quando sbatto la porta di casa e, stizzito, vado verso la mia camera.
Scanso i camerieri che mi invitano a cenare coi miei e evito il maggiordomo.
Non ho voglia di vedere nessuno.
Mi fermo solo un secondo da Mary, la
governante, per assicurarmi che comunichi ai miei che non sto tanto bene e voglio stare da solo in camera senza cenare.
Se vedessero che non ho più l'orologio... sarebbe l'unico ingrediente necessario per preparare uno stufato di Liam.

𝐀 𝐩𝐨𝐫𝐭𝐫𝐚𝐢𝐭 𝐨𝐟 𝐩𝐞𝐫𝐟𝐞𝐜𝐭𝐢𝐨𝐧 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora