4 - Rude hours

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Liam pov's

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Liam pov's

L'ora di storia passa velocemente, continuo a ridere e scherzare con Harry e Niall e ignoro tutti i messaggi di Mark.
Deve staccarsi quel tipo, non ha capito che non lo voglio?
No, se non glielo dici.
Ora anche la mia coscienza ci si mette.

Niall è tornato di buon umore e sono felice di vederlo sorridere.
Ma anche l'ansia inizia a salirmi.
Tra poco devo vedere ancora quel ragazzo.
E sarò con lui, da solo, completamente solo.

-Manca ancora un'ora grazie a Dio- dico ai miei amici quando ci troviamo in corridoio per cambiare aula, dirigendoci verso quella di geografia.
Non sono mai stato così contento di analizzare la tipica flora Sud-Americana.
L'altoparlante richiama l'attenzione di tutti, un silenzio improvviso cala nel corridoio.
La voce del preside tuona.

-Per tutti gli studenti del quarto anno, la lezione di geografia è sospesa a causa di un imprevisto all'ultimo minuto della professoressa Miller, gli studenti sono liberi di tornare a casa-
Un boato si diffonde per la scuola, vengo spintonato contro gli armadietti da ragazzi che corrono come matti verso l'uscita.
Niall ed Harry sorridono contenti quando incrociano il mio sguardo.
-Oh- dice Harry.

Già, oh.

Adesso non sono nemmeno pronto psicologicamente per vederlo, non mi sono preparato il discorso e, sicuramente, farò una figura di merda come al solito.

-Prima recuperi l'orologio, prima chiuderai con questa storia- dice Niall guardandomi compassionevole.
Io annuisco.
Il problema è che non so se voglio finire tutto questo.
Insomma, il Rolex lo rivoglio, ma sono davvero disposto a non vedere più il moro?
Mi stupisco di pensare a certe cose, non dovrei nemmeno volergli parlare, eppure sto per incontrarlo e pregarlo per ridarmi un qualcosa di mio.
Non è che forse inizia a piacermi?
Bah, è carino sì, ma piacermi...

Significa provare qualcosa per qualcuno se si pensa a lui tutto il tempo nonostante non sia il proprio ragazzo?
Sicuramente sto facendo diventare Mark un cervo.

-Sono pronto- dico dopo un po', cercando più di convincere me stesso.
-Andiamo allora- dice Harry quasi trascinandomi verso l'uscita.
Non vede proprio l'ora di stare con occhi blu.
Niall invece è come me, un po' titubante, forse non è sicuro di affrontare quella ragazza.
-Niall, ti fidi di me?- gli chiedo mentre ci avviciniamo alla macchina nera parcheggiata di fronte a noi.
Harry è già arrivato alla portiera talmente cammina veloce.
-Certo, che domande mi fai- sbotta lui.
-Quella ragazza ha sbagliato a scriverlo, non c'è dubbio- gli scompiglio i capelli e lui mi guarda sorridendo.

Poi vedo nei suoi occhi il terrore, mi giro a guardare nella sua direzione.
Porca puttana.

-Ehi- dico facendo il finto tonto.
-Ehi?!- sbotta Mark arrabbiato, mi prende il telefono dalle mani -Questo sai cos'è? No perchè a quanto pare non sei capace di usarlo- me lo riconsegna dandomi un colpo sulle mani con l'apparecchio elettronico.
Ahia.
-Senti, ero in ritardo e a scuola non lo posso usare, lo sai- ma perché mi sto giustificando?
Non dovrei lasciarmi trattare così, non è mio padre.
-Vedi di abbassare i toni- dice Niall alle mie spalle per difendermi.
Mossa sbagliata, ora è sicuramente più incazzato di prima.
Sarà anche noioso e relativamente educato, ma quando si incazza diventa una vipera.
Le sue parole fanno male.
Perchè non riesco a lasciarlo?

𝐀 𝐩𝐨𝐫𝐭𝐫𝐚𝐢𝐭 𝐨𝐟 𝐩𝐞𝐫𝐟𝐞𝐜𝐭𝐢𝐨𝐧 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora