(Cap.22)Fulmine a ciel sereno

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Sento urlare il mio nome, sento vetri rompersi, altre urla, poi mi sento scuotere.

Sento le suppliche di qualcuno

"Ti prego svegliati!!"
"Lele!! Che succede??"
"Lele!!!"

Tutti urlano, ho mal di testa, apro gli occhi.

Sono tutti intorno a me.

Sentivo urla, vedevo volti preoccupati, vedevo... Tancredi... e Cecilia... Diego e Gian che spiccavano tra la folla.

Non sentivo niente a livello fisico, le parole di preoccupazione dei miei... amici... non mi toccavano, non so nemmeno se poterli ancora chiamare "amici".

Sto mettendo in dubbio tutto, perfino me stesso...
Cosa ho fatto di male?
Sono così sbagliato?
Si sono sbagliato, ma perché? Per chi?
Sono ancora troppo grasso?
Sono troppo appiccicoso?
Sono stancante?
Sono un bambino?

Sono...solo?

Quante domande vero? Beh è la mia vita, la mia testa, le mie insicurezze e le mie infelicita che mi perseguitano sin da bambino.

Mi alzo, non esprimo emozioni, guardo negli occhi Tancredi, guardo negli occhi Cecilia, guardo Diego e guardo Gian, mi sembrano tutti estranei...

Comincio a mettere un piede davanti all'altro, lentamente, guardo dritto davanti a me e da dietro sento le voci interrogative degli invitati alla festa, e delle urla di rabbia, è Diego che inveisce contro Tancredi.

Sono fuori, per ora nessuno mi ha seguito, non voglio guidare, mi metto a camminare come uno zombie per Milano, ho lo sguardo perso, non riesco a piangere, ne a pensare, non riesco quasi a respirare ma cammino e dopo...in realtà non so quanto, arrivo a casa.

Salgo, apro la porta e vado in camera, il suo profumo mi travolge.

Non posso stare qui...

Nonostante questo pensiero però, non mi muovo se non per chiudere a chiave la porta di camera e buttarmi sul letto.

Mi addormento.

~Skip time~ mezz'ora dopo~

Stavo dormendo quando il rumore della porta d'ingresso mi sveglia.

Sento dei respiri fischiati e delle urla soffocate, sento sbattere piedi a terra sento... Tancredi avere un attacco di panico.

In queste situazioni lui non vuole essere toccato da nessuno e Diego e Gian vedendo che non rispondevo alle chiamate lo avranno sicuramente portato di peso a casa, lui si sta dimenando...

Sento dei passi frenetici avanzare verso la mia porta, e poi un bussare faticato, come il respiro che lo accompagna.

T: "Le...Lele...!!"

D: "Lele ti prego apri!!! Non riusciamo a calmarlo!! È stremato tra poco gli verranno le convulsioni!!!"

G: "LELE TI PREGO!"

T: "Lel..."

Non finisce il mio nome...

Ok Emanuele! Solo perché non vuoi che muoia!
Puoi farcela!

Apro la porta, mi precipito su di lui, che è in preda ai tremolii che si stanno ormai per trasformare in vere e proprie convulsioni.

Io: "Hey Tanc, guardami"

"Tanc, guardami, fai come me"

"Respira, sono qui, adesso tu respira, fai come faccio io"

Gli prendo la mano tremante e la metto sul mio petto, lui mi guarda con gli occhi terrorizzati

Sa perfettamente che la mia voce calma è solo per tranquillizzare lui e sa ancora meglio che se ritraesse la mano potrei perdere la poca pazienza rimasta, perciò non lo fa.

In realtà la mia faccia non traspare calma, vicinanza ma solo apatia, totale e fredda apatia.

Lui fa quello che gli dico, respira insieme a me e pian piano si calma, c'è voluto un po' più del solito ma sono riuscito a tranquillizzarlo.

Si vede che è stremato, con cautela fa per mettere la testa sulle mie gambe

(Non so se avete capito ma insomma, tanc si è steso a terra nel corridoio davanti alla porta di Lele e Lele si è messo in ginocchio accanto a lui per calmarlo poi tanc ha provato a mettere la testa su di lui, spero di aver dato l'idea)

Ma io mi scanso, mi alzo e torno a rinchiudermi in camera, come non fosse successo nulla.
Sento le voci atterrite di Diego e Gianmarco e quella di Tancredi.

T: "M-mi o-odi-a... D-diego so-sono
s-stanco..."

D: "Dai oggi dormi con me vieni"

G: "Ci pensi tu a lui? Va bene allora io provo a parlargli"

Sento bussare.

Io: "Gianmarco lasciami stare, l'ho aiutato solo per non mandarlo in ospedale, nonostante quanto è successo non sono così sadico da volerlo morto!"

G: "Ok però apri ti prego"

Io: "No vai via"

G: "Ok ma domani parliamo!"

Lo sento andarsene e mi metto a pensare ed a prendere decisioni.

Sono io sbagliato? Si sono io

Sono ancora grasso?
Mi guardo il corpo, la pancia, le braccia, le gambe
Si lo sono ancora

Sono troppo appiccicoso? Sono sempre a cercare attenzioni o ad abbracciare tutti quindi si, sono appiccicoso al limite dell'egocentrismo quasi

Sono stancante? Si, esaspero le persone, le allontano

Faccio schifo su ogni piano sono un disastro ambulante e l'unica cosa che posso fare per rimediare è...

Cambiare

Non mangiare per un po', non cercare più attenzioni e non fare i miei discorsi da madre isterica.

~Skip time~la mattina dopo~

Ho passato la notte in bianco e adesso sono le 9.

(Il prossimo capitolo non è il continuo e lo pubblico tra 1h)

Siete la curva sul mio viso che chiamano sorriso ~ #Tankele🍓♥️ [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora