(Cap.38) Neonati

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POV TANC
Sto dormendo beatamente abbracciato a Lele, come sempre l'ho sognato, ho sognato che si era risvegliato che mi baciava e che mi diceva che mi ama.

Appena apro gli occhi li punto verso i suoi e vedo che sono aperti, non è la prima volta che i sogni mi rimangono vividi impressi nelle iridi come fossero reali quindi non ci faccio troppo caso, anzi, mi alzo e vado a svegliare Diego e Gian che dormono sul divanetto abbracciati.

Diego come me pensa che sia solo un sogno ancora vivido ma Gian continua a dire che stavolta è davvero sveglio e si butta tra le sue braccia, non ci credo finché non lo sento parlare...

L: "Diego sono qui, non capisco di cosa stiate parlando ma sono davvero qui, sveglio"

Io e Diego ci lanciamo tra le sue braccia.

È strano, sembra come se...se non si ricordasse di me e di Gian, non ci stringe, non ci calcola.

L: "Ragazzi mi state soffocando!"

T: "Amore scusa! Non l'ho fatto apposta! Non volevo che tu battessi la testa! Non vorrei mai farti del male! Ti prego perdonami! Perdonami! Amore mi sei mancato!!"

L: "Ahia! Mi strozzi così! Diego chi sono questi? Che ci faccio qui?
E soprattutto perché questo tizio mi chiama Amore?! Non sono gay e odio le dimostrazioni di affetto quindi scollati grazie!"

Vuoto.

Tutto intorno si spacca.

Si è dimenticato di me.

Buio.

Respiro corto.

Cuore a mille.

Lacrime che scendono.

Solo un'immensa voglia di urlare.

Corro fuori da quella stanza e Gian mi corre dietro, le gambe mi tremano e non ci metto molto a cadere rovinosamente per terra in mezzo al corridoio.

Mi chiudo su me stesso, non voglio nessuno, nemmeno me stesso che sono l'unica persona colpevole in questa storia del cazzo, il pensiero che lui si è dimenticato di me mi attanaglia la testa e quello che lui non è più il mio cucciolo di panda coccolone mi stringe il cuore in una morsa che non lo lascia quasi battere.

Gian mi raggiunge col fiatone, ho corso per mezzo ospedale senza nemmeno accorgermene...

G: "T-tanc... finalmente ti ho raggiunto.."

Dopo di che si accorge del mio stato e prova a posarmi una mano sulla spalla ma io mi scosto.

G: "Hey hey, respira, tanc guardami"

Non accenno a muovermi e il mio poco respiro si trasforma in un leggero fischio, il cuore corre sempre di più e io mi chiudo sempre di più su me stesso, sento perfettamente che Gian non sa cosa fare e non voglio che faccia niente...

Inf: "Tanc! Tancredi! Respira, respira,
PORTATE UNA BARELLA!"

Oh no no no!

Altri infermieri vengono in mio soccorso mi tirano sulla barella mentre io mi dimeno e provo ad urlare, appena mi poggiano mi rannicchio.

Vedo che mi stanno portando in un posto stranamente silenzioso, calmo, come fosse... la nurse! Mi stanno portando nella nurse, il posto più tranquillo dell'ospedale.
(La nurse è dove tengono i neonati)

Quella stanza trasmette calma e mi aiuta a far passare l'attacco.

I neonati mi sono sempre piaciuti, così calmi, con quei visini che sono corrucciati solo per la fame o per il pannolino sporco, con quei sorrisi accennati quando li prendi in braccio che fanno sorridere pure te, lo avevo confessato all'infermiera in una sera di sconforto in cui era venuta a farmi compagnia e mi aveva proposto di venire qua ma avevo risposto di no perché non volevo lasciare... lui da solo.

L'attacco è passato, gli infermieri se ne sono andati, Gian sta conversando con una mamma con in braccio la propria bimba mentre io sto gironzolando per la stanza.

Qualche minuto dopo entra cautamente Diego con lo sguardo triste e basso, si guarda intorno e gli nasce un sorriso tirato in volto poi rivolge un'occhiata a me e Gian e ci sussurra un "mi dispiace" a cui noi annuiamo tristemente.

Siamo qua dentro da circa un'ora, io non mi reggo più in piedi dalla stanchezza, ho svuotato la mente grazie a questi piccini.

POV DIEGO
Tanc era stanchissimo così ci siamo sistemati su un divanetto e Gian lo ha fatto addormentare sulle sue gambe.

D: "Amore"

G: "Stai pensando di portarlo da lui?"

D: "Si, magari può servire a sbloccargli qualche ricordo e visto che da sveglio non ce la farebbe ad andare potremmo portarlo noi"

G: "Non voglio che si svegli ed abbia un'altro attacco"

D: "Gli staremo vicini, non lo lasceremo solo, tra domani e dopodomani dovrebbero dimettere Lele quindi se lo ritroverà comunque in casa"

G: "mmm ok andiamo.."
(Stanno sussurrando entrambi)

Presi a moglie tanc e lo trasportai fino alla camera di Lele che mi guardò stranito mentre glielo sistemavo affianco.

L: "Che cazzo fai Diego?" *sussurra*

D: "Provo a farti ricordare del tuo fidanzato, guarda" *sussurra*

Tanc sta facendo come una calamita attaccandosi a Lele a mo di koala come suo solito, stavolta sotto gli occhi schifati di Lele.

L: "Diè non sono gay telho detto, e tantomeno sono fidanzato con lui, non lo conosco" *sussurra*

G: "Speriamo solo che ti ricorderai presto di noi" *sussurra*

Il giorno dopo i medici hanno fatto gli ultimi controlli e lo hanno dimesso, durante il viaggio verso casa c'era un silenzio religioso e appena arrivati tutti ci siamo buttati sul divano meno Lele che gironzolava spaesato per il corridoio.

D: "Bro di qua il salotto a dritto le ultime due porte sulla destra solo le camere e sulla sinistra cucina e bagno"

L: "Ma in questi 5 mesi mia mamma ha saputo nulla?"

D: "Se intendi del coma, si gliel'abbiamo detto ed è pure salita per un paio di giorni a vedere come stavi, l'ho già avvertita del tuo risveglio"

L: "Ok adesso mi dite qual è la mia stanza, sono stanco"

Io e Gian ci guardiamo complici.

G: "La prima"

L: "Ok a dopo"

D/G: "A dopo"

Tanc se ne stava zitto a guardare fuori dalla finestra, spero che si risolva al più presto tutta sta situazione di merda.

~Spazio mio~
Numero parole : 1000🔏

L'amore per i neonati della nurse palesemente preso da "A un metro da te" e da me stessa perché ho sempre adorato passare davanti alla nurse quando andavo all'ospedale fino tipo a 4 anni fa (non ne ho più avuta occasione).

Spero che questo capitolo vi sia piaciuto e scusate gli eventuali errori, vi lovvo tanto.

~Fifi🖤

Siete la curva sul mio viso che chiamano sorriso ~ #Tankele🍓♥️ [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora