(Cap.45) Finale💗

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POV DIEGO
Ancora il mio ragazzo non ha ricevuto quello che tanto mi prega di avere.

Il problema è che sono già passate 3h da quando ha cominciato ha pregarmi e adesso si sta giustamente innervosendo e stufando, o per la precisione, è sparito da qualche parte.

Dai diamogliela vinta, anche a me mancano le sue labbra morbide infondo.

D: "Cerbiatto arrabbiato dove ti sei rintanato?"

Giro tutta casa alla ricerca del mio fidanzato ma non lo vedo da nessuna parte.

Stavo cominciando a preoccuparmi fin quando non ho visto sbucare da sotto la scrivania in camera nostra la manica di una mia felpa.

Mi sono chinato per raccoglierla pensando fosse solo caduta ma volgendo lo sguardo sotto la scrivania ho notato che in realtà non è caduta, è stata presa..

Sotto essa infatti trovo finalmente Gian che stringe la mia felpa tra petto e gambe, ha gli occhi lucidi e una traccia bagnata sulla guancia.

D: "Amore che ci fai qui?"

G: "T-Tu non mi v-vuoi più..."

D: "Ma cucciolo stavamo giocando, si che ti voglio, viè qua"

Si fionda tra le mie braccia e mi stringe.

"Il mio patato" aggiungo.

Gli do finalmente il bacio che tanto desiderava e torniamo in cucina insieme per preparare il pranzo a tutti.

Vadiamo finalmente spuntare gli altri due piccioncini dalla stanza.

D: "Alla buon ora!"

G: "Zitto tu! Lele?"

L: "Si si gli ho parlato, abbiamo chiarito"

D: "Cos'è successo che io non so?"

L: "Se mi prometti di non uccidermi il fidanzato forse potrei dirtelo, cara mamma Diego"

Scappa una risata a tutti meno che a me che al contrario mi sto innervosendo.

D: "Invece di ridere di me spiega"

Lo vedo alzare la maglietta e noto che non ha nemmeno un centimetro di pelle che non sia violaceo o graffiato.

Subito mi dirigo a passo spedito verso Tanc con la rabbia che mi fa salire sangue al cervello.

G: "Amore fermo!"

Mi prende per un polso e mi fa girare verso di se incatenando i nostri sguardi.

Mi sorride, quel suo sorriso che allo stesso tempo mi fotte la testa, mi aggiusta il cuore e mi calma.
Tutto ciò di cui ho bisogno adesso.

L: "Fra t'apposto?"

D: "Sni, non mi va comunque bene vederti in quelle condizioni, che siano segni d'amore o di botte"

L: "Dai basta. Io e Tanc abbiamo pensato che sarebbe magari una buona idea dire di noi ai nostri genitori, voi che ne dite?"

G: "Sarebbe ora"

D: "Ma si dai, dopo pranzo però"

In meno che non si dica avevamo già finito di pranzare ed eravamo già tutti e 4 con i telefoni in mano pronti a far partire le videochiamate.

I primi : i genitori di Lele, sono quelli di cui siamo più sicuri della risposta, hanno la mente aperta abbastanza da non dare contro al proprio figlio

Siete la curva sul mio viso che chiamano sorriso ~ #Tankele🍓♥️ [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora