(Cap.32) Chiuditi a chiave!

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POV DIEGO
Che cretini che sono madonna !

Fanno la live la lasciano accesa e poi si mettono a scopa!

Menomale che l'ho avvertiti e l'hanno chiusa davvero.

Comunque bene si è fatta sera, quei due di sicuro non verranno e Gian ancora non è tornato, sono fottutamente solo!

Ormai si sono fatte le 21 e ancora nessuna traccia di nessuno.

Forse è meglio così, almeno posso stare un po' da solo con i miei pensieri.

Ceno velocemente con un toast e mi ributto sul divano a peso morto mettendomi a guardare il vuoto davanti a me e tutti i miei pensieri mi cominciano ad assalire come una mandria di bisonti schiacciandomi e tagliandomi il respiro per un istante.

Sono felice che Tanc e Lele abbiano fatto pace.

Sono felice che Lele non sia pentito di quello che è successo tra noi.

Mi sento mostruosamente in colpa per avergli fatto quello che ho fatto alla festa.

Perché Gian se l'è presa così tanto quando gli ho detto tutto?

Si insomma so che è stata una cosa grave ma se mi ha perdonato Lele anche lui dovrebbe accettarlo.

A pensarci in questi giorni Gian è più strano del solito, chissà perché...

Dovrà venirlo a sapere prima o poi anche Tanc, spero che non voglia uccidermi...

I fan stanno cominciando a far girare una nuova ship sui social, una certa "Gianego" chissà da chi è partita.

Comunque devo essere sincero, non mi dispiace, se non fosse che Gian sta con Marta... insomma mi sembra di aver fatto già abbastanza casino tra una coppia meglio non fare altre cazzate.

Mi manca poter parlare con i miei fratelli, mi manca la mia famiglia, la mia Roma, il posto dove sono cresciuto e dove ho cominciato a capire chi ero.
Perché in questo periodo non lo so più...

Chissà come sta il mio cagnolino, anche lui mi manca così tanto, vorrei stringerlo tutti tra le mie braccia, riavere per qualche secondo la sensazione di essere al sicuro tra le braccia della mia famiglia.

Visto che sono solo potrei fare una cosa: preparo le valige e domani mattina vado alla stazione a prendere il treno delle 5 e me ne torno per qualche giorno a casa mia.

Ho bisogno di riflettere un po' su tutto quello che ho fatto è che mi frulla in testa di fare, altrimenti potrei davvero perdere le staffe.

Mentre stavo assorto nei miei pensieri la porta d'ingresso mi riporta alla realtà, guardo l'ora: le 23:40.

Madonna quanto ci sono stato qua!

Dalla porta sento delle urla di rabbia, sono Lele e Tanc.

Che abbiano litigato di nuovo?

Mi scorgo a guardare la porta e c'è Tanc rosso di rabbia che prova a liberarsi dalla presa ferrea di Lele che lo trattiene.

L: "DIEGO CHIUDITI A CHIAVE IN CAMERA!! S-SUBITO! NON RIUSCIRÒ A TENERLO ANCORA PER MOLTO!!"

Mi fiondo in camera e la chiudo come mi ha detto Lele.

Deve avergli detto di noi, perlomeno di me... mi sa che non l'ha presa bene...

Dopo non molto sento dei passi veloci e ben assestati insieme ad altri più leggeri ma comunque veloci che ogni tanto si stoppavano lasciando spazio a dei fischi come quelle delle scarpe tranate sulle mattonelle (non so come spiegarlo spero abbiate capito, quel fischio fastidioso delle scarpe drusciate sul pavimento) accompagnate a loro volte da altre urla e suppliche.

L: "TANC TI PREGO FERMO LASCIALO STARE!"

T: "NO!! FAMMI ANDARE DA QUEL PAZZO DI MERDA!! LASCIAMI!"

Dopo questa frase un tonfo e poi un silenzio straziante, di quelli che fanno talmente tanto rumore da far venire il mal di testa.

T: "LELE!!!!"

Che cosa è successo, no no devo uscire di qui e vedere cosa è successo al mio migliore amico! Non ci sto qui con questo silenzio!

Urlo da dietro la porta per farmi sentire.

Io: "CHE SUCCEDE?? P-posso uscire...?"

T: "MUOVITI CHIAMA L'AMBULANZA SUBITO DIEGO!!"
LELE NON MI LASCIARE RIMANI CON ME TI PREGO RESTA CON GLI OCCHI APERTI TI SCONGIURO!!! DIEGOOO MUOVITI!!!"

Apro la porta e vedo il mio migliore amico... mio fratello... in una pozza di sangue che gli scende da una ferita sulla testa...

Chiamo il 118, mi dicono che in pochi minuti saranno qui, io mi butto vicino a Tanc su di lui e provo a fargli riprendere coscienza mentre le lacrime non accennano a smettere di scendermi.

Ad un certo punto apre gli occhi in uno spiraglio e si sforza di dire qualcosa.

L: "T-ti amo p-piccolo ko-koala e g-grazie p-piccolo Mowgly..."

Detto questo con un filo di voce richiude gli occhi, in quel momento i soccorsi arrivano e lo portano via, Tanc li segue andando con lui in ambulanza.

Io: "Tanc... mi dispiace..."

T: "Con te parlo dopo figlio di puttana"

Detto questo si gira e corre dentro la vettura, io prendo le chiavi e seguo l'ambulanza con la macchina.

Arriviamo in ospedale, è l'1:30 di notte non ho ancora smesso di piangere ma devo farmi forza e chiamare Gian.

~Inizio chiamata~

G: "Ao Diè che vuoi a quest'ora?!"

Io: "G-Gian... v-vieni in os-ospedale... Le-Lele..."

G: "Che stai dicendo che è successo??!!"

Io: "T-Tancredi... G-Gian vieni qua ti prego..."

G: "Dieci minuti massimo e sono lì tu stai tranquillo!"

~Fine chiamata~

Non riuscivo a proferire parola che non mi uscisse tremolante e spezzata dalla bocca...

~Spazio mio~
Numero parole : 900🔏

E rieccoci, penso non vi sia molto piaciuto l'ultimo capitolo ha fatto un po' flop comunque spero che vi piacciano di più i prossimi.

Qui c'è un Tanc un cincinnino aggressive, speriamo bene per il povero Diego 🤭

Come state? Io di merda👍🏻 voi spero bene.

Vabe, spero che il capitolo vi sia piaciuto e scusate gli eventuali errori, vi lovvo tanto.

~Fifi🖤

Siete la curva sul mio viso che chiamano sorriso ~ #Tankele🍓♥️ [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora