Una ragazza per Tonno

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Dario, Nicolas, Tonno, Frank e Cesare stavano parlottando tra loro per occupare il tempo mentre aspettavano che Nelson tornasse dal bagno. Gesticolando un po' troppo, però, Tonno urtò involontariamente una ragazza che passava proprio la vicino facendole cadere il bicchiere di tea che aveva in mano.

"Oddio scusami! Non ti avevo proprio vista" si scusò il ragazzo raccogliendo da terra il bicchiere che poi gettò nella pattumiera che era lì vicino. Come i suoi occhi si posarono sulla ragazza, una scossa che si protrasse in tutto il corpo si scatenò in lui. Di fronte ai suoi occhi vi era una ragazza da togliere il fiato, dai lunghi capelli corvini e uno sguardo magnetico che lo fissava a bocca aperta.

"Tu... tu sei Tonno! Quello di Space Valley!" esclamò ancora incredula di essersi scontrata proprio con lui.

"Si sono io! Sono contento che mi hai riconosciuto. Sei di queste parti?" gli chiese rimanendo imbambolato da cotanta bellezza.

"No, sono di Torino, ma ho un cugino qua che sta ospitando me e le mie amiche" gli sorrise facendogli accelerare il battito cardiaco. Non riusciva a distogliere lo sguardo dalla ragazza. Ne era rimasto totalmente incantato.

"Ah che figo. Ma non vedo le tue amiche. Ti stanno aspettando?"

"Si, le stavo giusto raggiungendo prima che... be, prima che mi cadesse il tea".

"Cavolo che sbadato. Quanto mi dispiace. Dai te ne compro un altro. Intanto dimmi il tuo nome..." disse Tonno approfittando della situazione per chiacchierare un altro po' con quella ragazza.

Nel frattempo, Cesare e Dario se la ridevano compiaciuti nel vedere il loro amico provarci spudoratamente, ma in modo un po' troppo impacciato.

"È proprio il suo tipo" sussurrò agli altri Nic assistendo anche lui alla scena.

"Chi è il tipo di chi?" chiese Nelson che era appena tornato dal bagno e non sapeva quanto accaduto.

"Quella ragazza laggiù che parla con Tonno. Guardalo che marpione. Le ha fatto cadere il tea a terra e ora glielo sta ricomprando, ma nel frattempo ci sta provando" rise Cesare divertito da quel fatto.

Non fece in tempo a girarsi per guardare la ragazza in questione che delle grida da parte di alcune fan riecheggiarono in tutta la spiaggia: "Quelli sono gli Space Valley! Foto, foto, foto!". In men che non si dica i ragazzi, compreso Tonno, si ritrovarono circondati da un gruppetto di fan che li supplicava per una foto insieme. A causa di quel caos, la ragazza che stava parlando con Tonno preferì allontanarsi, lasciandolo con l'amore in bocca per non essere riuscito ad avere il suo numero. Dopo minuti interminabili, finalmente i ragazzi furono lasciati in pace e Tonno, sconsolato, si lamentò con loro che a causa di quel fatto si era fatto sfuggire una ragazza fantastica.

"Lo abbiamo notato che ti piaceva. Non facevi altro che squadrarla" sogghignarono i suoi amici provando a imitare la scena a cui avevano assistito.

"Non la stavo squadrando...". Ma più si giustificava e più si divertivano a prenderlo in giro. Tra una risata e l'altra, Tonno, un po' spazientito, li mandò amichevolmente a quel paese sperando di far concludere quella discussione che stava andando per le lunghe. Quando si accorsero di star esagerando, lo lasciarono perdere facendogli tirare un sospiro di sollievo.

Guardando l'orario si resero conto che mancava ancora un bel po' prima che potessero fare di nuovo il bagno. Quindi si domandarono come potevano fare per ingannare il tempo. Fortunatamente, vicino al bar dove erano andati a pranzare, vi era un chioschetto che vendeva varie cose, tra cui palloni, racchettoni e altri giochi utili per il mare. Ne approfittarono per comprare un pallone e iniziarono a cercare nuovamente un angolo libero della spiaggia dove giocare, ma per la gente che c'era fu davvero un'impresa. Una volta trovato, l'unica cosa da fare era decidere a cosa giocare. Nicolas propose loro una partita ad "Un, due, tre, schiaccia" perché si reputava abbastanza forte da battere tutti gli altri. Frank, invece, non amava molto i giochi sotto al sole e per giunta dopo mangiato, così si andò a sedere con il suo asciugamano in un posticino all'ombra che aveva trovato proprio lì vicino, in modo che poteva anche guardargli giocare. Prima che iniziassero la partita, Frank ne approfittò a chiamare Nelson, invitandolo ad avvicinarsi un attimo a lui.

"Allora? Che c'è?" domandò leggermente scocciato Nelson perché non stava vedendo l'ora di giocare.

"Che modi! Ed io che ti volevo dire una cosa bella" gli rispose Frank con uno strano sorrisino sul volto.

Nelson lo guardò perplesso, "Una cosa bella?".

"Si, caro mio. Sai... quando ti sei allontanato per andare in bagno c'era qualcuno che non ti toglieva gli occhi di dosso".

"Cavolo, allora non me lo sono immaginato! Chi era?" gli domandò curioso di conoscerne la risposta.

Frank sogghignò ancora più compiaciuto. Poi, notando la sua impazienza, esclamò: "Cesare!".

Nelson sgranò gli occhi, rimanendo per un attimo senza parola. "Ce – Ce – Cesare?" balbettò incredulo.

"Si Nelson! Proprio Cesare. Ora, non voglio che ti fai delle idee strane, però. Non so perché lo stesse facendo. Magari voleva solo controllare che stessi bene dato che eri diventato completamente rosso".

"Oddio. Si vedeva così tanto?".

"Diciamo che non sei passato inosservato. Io che conosco i tuoi sentimenti e posso immaginare il perché di quella tua reazione. Cesare ti ha fatto quel gesto inaspettato che ti ha lasciato senza parole. Ma, comunque, gli altri non sanno niente dei tuoi sentimenti, e quindi, magari, voleva solo assicurarsi che fosse tutto apposto" gli disse appoggiandogli una mano sulla spalla.

"Nelson ti sbrighi? Dai che stiamo aspettando tutti te per giocare" urlò Cesare richiamando la sua attenzione alla partita che dovevano fare.

"Vai a giocare. E non pensare troppo a quello che ti ho detto, intesi?" lo spronò Frank a raggiungere gli altri che lo stavano chiamando. Con un cenno di consenso si allontanò da lui e cercò seriamente di concentrarsi unicamente sulla partita. Ma gli era impossibile eliminare dalla sua mente l'immagine di Cesare che lo guardava per tutto il tragitto fino al bagno.

"Che hai da sghignazzare?" gli chiese Nic accorgendosi che l'amico aveva la mente tra le nuvole.

"No, nulla di che Nic. Mi era solo venuta in mente una scena comica" rispose di getto meravigliandosi di quanto stava diventando bravo nel dire le bugie.

"No, cazzo! La palla!" urlò Dario facendo voltare i due ragazzi che con lo sguardo seguirono il tragitto che la palla fece finendo su degli asciugamani un po' più avanti.

"Non vi preoccupate. Ci penso io a recuperarla" si offrì Tonno per poi dirigersi verso quegli asciugamani. Lo aveva fatto tanto per essere gentile, ma la fortuna lo volle aiutare. La palla, lanciata da Dario un po' troppo in là, era finita non su dei semplici asciugamani; era finita proprio sugli asciugamani della ragazza di cui si era invaghito poco prima, delle sue amiche e del cugino che le ospitava.

ANGOLO AUTRICE:

Ok, questo capitolo fa letteralmente schifo! Non giudicatelo male, please hahahah! Comunque sono contenta che il capitolo scorso abbia riscosso molto successo! Spero che anche questo vi piaccia, anche se a me non fa impazzire! Al prossimo! Arriverenze 😊 

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